ultimo aggiornamento: 6 Ottobre 2023 alle 18:01
descrizione
Il muscolo tensore della fascia lata origina dal bordo anteriore del labbro esterno della cresta iliaca e dalla spina iliaca antero-superiore e si dirige in direzione infero-posteriore per inserirsi, indicativamente fra il terzo superiore ed il terzo medio della coscia, sulla fascia comune superficiale della coscia, detta tratto ileo-tibiale o fascia lata (benderella del Maissiat): tramite il tratto ileo-tibiale entra in rapporto con l’epicondilo femorale laterale, inserendosi sul condilo laterale della tibia (tubercolo del Gerdy).
Essendo un muscolo biarticolare, agisce sia sull’articolazione coxo-femorale, sia sul ginocchio, tendendo il tratto ileo-tibiale, grazie alla collaborazione con il muscolo grande gluteo, che agisce come muscolo sinergico e agonista; la sua contrazione, tendendo la porzione laterale della fascia lata, produce la flessione, l’abduzione e la rotazione mediale (rotazione interna) della coscia sul bacino; quando prende punto fisso sulla fascia e sul condilo tibiale, inclina il bacino dal proprio lato.
Fissando lateralmente il ginocchio, estende la tibia sul femore e contribuisce a mantenere la stazione eretta: l’azione del tensore della fascia lata come stabilizzatore del ginocchio si esplica soprattutto quando questo è esteso, contribuendo a mantenere il valgismo fisiologico del ginocchio; una sua lesione del muscolo o la sua debolezza possono comportare la comparsa di varismo. A ginocchio piegato è in grado di fletterlo e ruotarlo esternamente e coadiuva l’estensione e l’extrarotazione del ginocchio.
Il muscolo tensore della fascia lata, contraendosi eccentricamente, mette in tensione il tratto ileo-tibiale, azione che estende la tibia sul femore, contribuendo a mantenere la stazione eretta: nella postura eretta, nella deambulazione e nella corsa, il muscolo tensore della fascia lata ed il muscolo grande gluteo si comportano da muscoli sinergici, con una azione simultanea e continua che crea un vettore in grado di tendere la benderella del Maissat; nell’appoggio monopodalico, il muscolo tensore della fascia lata è l’assoluto protagonista della stabilità del bacino, poiché evita che il bacino “cada” dalla parte del piede sollevato da terra.
È il principale attore nella deambulazione a falce: la continua sollecitazione del muscolo può indurre uno stato di spasticità, con tendenza del ginocchio all’iperestensione e dolori riferiti all’anca. L’alterata attività del muscolo tensore della fascia lata, le sue discinesie o il suo ipertono, le disergie nell’azione di agonista e muscolo sinergico con il muscolo grande gluteo, possono essere responsabili dell’insorgenza del “ginocchio del corridore” (sindrome della bandelletta ileo-tibiale, una entesopatia della benderella del Maissiat associata ad una borsite nell’area del condilo femorale laterale) o di una trocanterite (borsite trocanterica), che si manifesta come sindrome del tensore della fascia lata.
test kinesiologico
Il test muscolare kinesiologico viene effettuato con il soggetto supino: la gamba è mantenuta con il ginocchio disteso (bendelletta del Maissat in tensione – valgismo fisiologico del ginocchio) in posizione di abduzione di circa 30° rispetto la linea mediana e con una rotazione mediale che produca una flessione dell’anca a circa 30°.
La spinta viene diretta verso il basso e verso l’interno, come per riportare la gamba nella posizione parallela alla linea mediana.
in Kinesiologia Transazionale®…
Una debolezza del muscolo porta in genere ad una rotazione esterna della coscia ed ad un atteggiamento di varismo, mentre un ipertono della fascia induce un atteggiamento dei valgismo: l’effetto di questi squilibri può avere ripercussioni non solo sul ginocchio, ma anche sul bacino, incidere sulla deambulazione e creare alterazioni della postura; la correzione per mezzo della stimolazione dell’origine/inserzione (apparato di Golgi) o del fuso neuromuscolare del muscolo tensore della fascia lata può contribuire a riequilibrare il corpo.
Correzioni standard per riequilibrare il muscolo tensore della fascia lata sono i riflessi neurolinfatici corrispondenti alla fascia continua nella zona antero-laterale della coscia, in corrispondenza della fascia femorale ed un’area triangolare fra gli apici di L2, L4 e le creste iliache; anche l’area in corrispondenza delle eminenze parietali (punto 10 dei Riflessi di Bennett) può essere utilizzata per correggere le alterazioni funzionali del muscolo.
Il muscolo tensore della fascia lata è associato al meridiano Grosso Intestino dell’agopuntura: questo muscolo risulta direttamente associato al colon ed ai problemi ad esso collegati quali stipsi, costipazione, colon irritabile e talvolta dolori mestruali soprattutto nella parte destra, presumibilmente per la relazione esistente fra l’appendice vermiforme e l’ovaio, tramite il legamento di Cleyet.
La “debolezza” del muscolo tensore della fascia lata al test muscolare o la presenza di risposte anomale o difformi da quelle attese, può far ipotizzare la presenza di alterazioni funzionali del tratto dell’apparato digerente che va dalla valvola ileo-cecale allo sfintere anale: grazie alla localizzazione terapeutica, il professionista del ben-essere è in grado di identificare le possibili correzioni finalizzate alla riequilibrazione della attività intestinale.
Il test del tensore della fascia lata è un valido indicatore neurologico, qualora si voglia effettuare il test delle intolleranze alimentari o identificare eventuali carenze dietetiche attraverso il profilo nutrizionale; non di rado la disidratazione è fra le cause del cattivo funzionamento intestinale e dei problemi intestinali, anche se a volte ne è la conseguenza: utilizzando il muscolo tensore della fascia lata come muscolo indicatore è possibile scoprire in che modo reidratare correttamente l’organismo o quali supplementi nutrizionali possono contribuire a migliorare la funzionalità dell’apparato gastro-intestinale.
Alla presenza di debolezza bilaterale ripetuta o persistente del muscolo tensore della fascia lata, al test muscolare, è consigliabile un supporto dietetico di ferro; per quanto l’assorbimento di questo microelemento dipenda dall’attività gastrica e dalla presenza di acido cloridrico nello stomaco, e viene assimilato prevalentemente nel duodeno, quindi nel tratto prossimale dell’intestino tenue, le alterazioni della funzionalità gastro-intestinale possono ripercuotersi sull’equilibrio del colon con alterazioni del microbiota e processi flogistici a bassa intensità che possono indurre una carenza della concentrazione ematica del ferro, spesso associata a ridotto assorbimento della vitamina B12 e dell’acido folico: l’Hemo-Lyph, è un integratore a base di peptonati di ferro e dei fattori sinergici (fra cuji anche la cianocobalamina ed i folati) che ne incrementano l’assorbimento e l’utilizzo, permettendo una corretta integrazione alimentare, utile per garantire un adeguato apporto di questo nutriente l’importanza di questo oligoelemento si esplica non sol nella produzione dell’emoglobina, proteina del sangue responsabile della capacità di trasporto dell’ossigeno, o della mioglobina, proteina presente nel tessuto muscolare responsabile del suo colore rosso e della sua capacità di immagazzinare ossigeno, ma anche nel suo ruolo di cofattore necessario in molte reazioni, inclusa la sintesi del collagene.
In caso di debolezza ricorrente al test muscolare del muscolo tensore della fascia lata è consigliabile verificare la possibile necessità di integrare l’alimentazione con supplementi nutrizionali a base di vitamina D (Complete Hi D3, Complete Immuno D3): il ruolo della vitamina D nel controllo del sistema immunitario è ben noto.