ultimo aggiornamento: 20 Giugno 2016 alle 11:37
Dal greco κόλον (kôlon→intestino). Porzione media dell’intestino crasso, fra l’intestino cieco e l’intestino retto, costituito di varie sezioni: la valvola ileo-cecale sbocca presso il cieco, dove superiormente inizia il primo tratto del colon, che volge dapprima superiormente e anteriormente al rene destro e inferiormente al lobo destro del fegato (colon ascendente), poi si piega antero-medialmente ad angolo retto, nella flessura colica destra (o epatica); si dirige verso la milza, formando una convessità antero-inferiore, passando davanti al pancreas, al rene sinistro (colon trasverso), per piegarsi postero-inferiormente nella la flessura colica sinistra (o splenica). Prosegue antero-inferiormente lungo il fianco sinistro, passando davanti alla cresta iliaca sinistra, penetrando nella fossa iliaca (colon discendente), che attraversa per poi svoltare bruscamente a destra, obliquamente penetrando nel bacino (colon ileo–pelvico o sigmoideo); quest’ultimo risale per un breve tratto per scendere verticalmente a formare il retto. Possiede una lunghezza indicativa di circa un metro e mezzo; più corto e con diametri maggiori rispetto all’intestino tenue, il colon se ne differenzia per la presenza delle haustrae (haustra coli) e delle tenie (tenia coli), tre fasci muscolari longitudinali che lo percorrono decorrendo entro la sierosa in tutto il viscere. Il colon è collegato alla parete intestinale tramite un peduncolo neuro-vascolare chiamato mesocolon, formato da peritoneo che riveste tessuto adiposo e tessuto connettivo. La lunghezza del meso di ciascuna parte del colon ne determina in gran parte la mobilità: l’ascendente, dal meso molto corto, avrà una mobilità scarsa, mentre il colon trasverso sporge dal peritoneo grazie al mesocolon trasverso, molto lungo e mobile, e possiede maggiore mobilità. Il colon discendente è retroperitoneale, mentre il colon sigmoideo (così come gli ultimi centimetri del colon discendente) è sotteso da un mesosigma di lunghezza variabile, che gli conferisce una discreta mobilità nella fossa ileo-pelvica.
Diversamente dall’intestino tenue, il colon non assolve un ruolo fondamentale nell’assorbimento dei nutrienti, se non marginalmente, ma si occupa dell’assorbimento dell’acqua, dei sali minerali e crea l’ambiente ideale, grazie al microbiota qui presente, per sintetizzare alcune vitamine liposolubili essenziali ed altre sostanze utili, a partire dalle sostanze di “scarto”, prima che siano eliminate dall’organismo. L’azione microbiotica che si svolge nel lume intestinale assume un ruolo fondamentale nel metabolismo delle sostanze tossiche che derivano dalla fermentazione del chilo o che sono state escrete dall’organismo, oltre che nel processo di trasformazione del materiale intestinale in sostanze inerti: le feci.