ultimo aggiornamento: 10 Dicembre 2018 alle 14:54
Descritta per la prima volta dal chirurgo tedesco Alexander Tietze, nel 1921, è una forma flogistica delle cartilagini costo-sternali, responsabile di manifestazioni quali algia, gonfiore ed edema, accompagnati da senso di intorpidimento (parestesia), in corrispondenza delle sedi colpite: è una infiammazione benigna, per quanto molto dolorosa, generalmente, autolimitante e non suppurativa.
Localizzata prevalentemente a livello delle articolazioni costo-condrali, cioè a livello delle sincondrosi che uniscono tra l’estremità anteriore delle coste con le estremità laterali delle cartilagini costali) e delle articolazioni costo-sternali, ovvero le articolazioni che uniscono le costole allo sterno; frequentemente si osserva l’interessamento dell’articolazione sterno-claveare, la giunzione fra lo sterno e la clavicola, a livello dell’Angolo di Louis, mentre l’articolazione fra il manubrio sternale e il corpo dello sterno o l’articolazione xifo-sternale sono colpite meno frequentemente, così come non è detto che tutte le cartilagini siano soggette alla Sindrome di Tietze: l’area posta tra la IIa costa e la IIIa costola è statisticamente più suscettibile all’infiammazione, rispetto alle altre zone.
Anche se un tempo erano considerate patologie distinte è ora riconosciuta come una grave forma di osteocondrite; talvolta la costocondrite viene scambiata erroneamente per questa sindrome, ma generalmente l’infiammazione delle cartilagini costali e cartilagini sternali è meno localizzata, non presenta gonfiore ed ha, spesso, un’eziopatogenesi nota, come, ad esempio, un’infezione patogena, un forte trauma al petto; talvolta può manifestarsi come conseguenza di uno sforzo fisico eccessivo o in associazione a disturbi molto più seri, come l’artrite reumatoide, l’osteoartrite, la spondilite anchilosante, la scoliosi o un tumore o un trauma fisico.
Le manifestazioni cliniche comprendono l’insorgenza di algia che si sviluppa in modo graduale, partendo dalle costole ed irradiandosi direttamente allo sterno; il sintomo è di intensità variabile, localizzato nella parete antero-superiore del torace, spesso associato a gonfiore delle cartilagini costali interessate, che assumono un aspetto fusiforme e morbido alla palpazione. Generalmente le manifestazioni dolorose sono nel distretto dermalgico innervato dalle fibre afferenti coinvolte dal processo flogistico, anche se il dolore può irradiarsi alla spalla, al braccio e al collo; generalmente è localizzato e rendendo facilmente individuabile e circoscrivibile l’area infiammata.
La sintomatologia algica è, spesso, aggravata dal movimento della parete toracica, da starnuti, tosse, dalla respirazione profonda, dalle flessione del torso, da sforzi o dalla posizione prona; i cambiamenti climatici (meteoropatia), l’ansia e le preoccupazioni, la stanchezza possono esacerbare i sintomi. Il dolore è solitamente unilaterale, senza un emisoma preferenziale; dopo qualche settimana dall’insorgenza, la sensazione dolorosa comincia a divenire intermittente, alternando momenti di benessere a periodi in cui, chi è colpito da questa sindrome, è particolarmente sofferente.
Un altro sintomo piuttosto comune è un complessivo senso di intorpidimento sulla zona colpita dalla sindrome che, con il passare del tempo, manifesta una riduzione progressiva della sensibilità al contatto ed un incremento del senso di indolenzimento. La contemporanea esistenza di dolore, gonfiore intercostale e parestesia ingravescente, sono un segno inequivocabile della presenza sindrome di Tietze.
Nonostante le ricerche svolte, le cause della malattia rimangono ancora sconosciute: alcune possibili fattori eziopatologici sono le infiammazioni delle vie aeree superiori (sinusite o laringite), tosse o conati di vomito forti e ripetuti (che stressano fortemente la regione toracica); traumi diretti al torace (come, ad esempio, nel trauma causato dalla cintura di sicurezza, in caso di incidente) o eccessiva tensione al torace, causata da sforzi fisici sproporzionati; sequele di radioterapie toraciche o mammarie (possono manifestarsi anche a distanza di anni).
Sebbene possa insorgere a qualsiasi età, viene riscontrata più frequentemente negli individui (sia uomini sia donne) con età inferiore a 40 anni; pur non essendo un disturbo particolarmente grave, se non viene curata adeguatamente rischia di diventare cronica, per la presenza di recidive. Poiché l’esercizio fisico e i lavori di una certa intensità acuiscono i sintomi, in particolar modo il dolore, è bene osservare un periodo di riposo, in modo da evitare di stressare l’area del torace infiammata.