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il mio intestino si lamenta!!!

stipsi, sindrome del colon irritabile, diverticolite, colon spastico…. una serie di messaggi che non vogliamo ascoltare…
sono l’espressione di un unico disagio,
o tante diverse malattie?

L’intestino questo grande sconosciuto che ogni giorno occupa, almeno in parte i nostri pensieri! Spesso dedichiamo così poco tempo ad ascoltare i suoi messaggi; quando siamo troppo occupati o in situazioni in cui il suo linguaggio non è bene accetto, ne siamo quasi imbarazzati, disturbati. Facciamo finta che non esista. Ma spesso ritorna a farsi vivo, a diventare un compagno scomodo, anzi per molti rappresenta una fonte di continue preoccupazioni!

Lo sapevate che i prodotti più venduti in erboristeria sono i lassativi? Anche le vendite in farmacia occupano una discreta fetta dei profitti. Se poi ai lassativi aggiungiamo calmanti, antidiarroici e disinfettanti intestinali la competizione con gli ansiolitici si conclude sul filo di lana.

Eppure l’intestino è una cosa così privata, sporca, con tutta quella robaccia dentro…. non sta bene parlare di lui, figuriamoci poi lasciarlo parlare…

Quando siamo bambini, assieme al riempirci la bocca fino a sembrare dei criceti grassottelli, la maggior gratificazione che possiamo dare alla mamma è quella di fare la cacca (almeno a buona parte delle mamme): quando liberiamo il nostro intestino, di solito la mamma è felice. Mentre il bambino diventa paonazzo, sbuffa e spinge, la mamma lo incoraggia, gli sorride, lo incita e finalmente, annunciato dal tipico odore delle feci di un lattante, l’intestino si svuota accompagnato dal sorriso garrulo della mamma contenta. E se c’è qualche intoppo, nessun problema: una bella suppostina di glicerina non ce la toglie nessuno.

La faccenda si complica un po’ quando, gattonando e sgattaiolando, cominciamo a toccare tutto. In piena fase orale, portiamo ogni cosa alla bocca ed immancabilmente c’è qualche saputello igienista che comincia a gridare: “metti giù, è cacca!”. C’è un po’ di confusione a questo punto: se facendo la cacca faccio felice la mamma (ed in ordine decrescente la nonna, la zia ed il pediatra), perché deve essere tanto schifosa la cacca? Oddio, allora dentro di me ci sono delle cose sporche e cattive! Non sarò micca sporco e cattivo anch’io?

E si avvicina il momento dell’incubo! Il vasino ed assimilati! Sei tutto bello e ripulito, pronto per andare a trovare qualcuno, ed improvvisamente il tuo intestino, che non s’interessa minimamente delle tue relazioni sociali, decide che vuole sentirsi più leggero e lasciare andare quell’inutile peso costituito da materiale che non è più utile! Un piccolo sforzo e via, libero dalle scorie del passato! Oh, Oh, perché sono diventato cattivo adesso? Vabbè, non l’ho fatta nel vasino, ma perché adesso sono diventato uno sporcaccione? No, vi prego non lasciatemi seduto sul water per due ore col sederino all’aria, mi annoio, mi fanno male le gambe, sto scomodo…..

Interessante vero? Sicuramente esagerato, ma interessante.

Il nostro intestino non è solo un tubo che, a forza di essere riempito, prima o poi si svuota, ma è un viscere vivo ed attivo, con compiti metabolici. Dotato di strutture muscolari e sistema nervoso svolge un’azione importante sia nel riassorbimento dei sali minerali e dei liquidi, sia nello sviluppo di un sistema immunitario sano.

Ed oltre a questo, svolge un ruolo percettivo. Assieme all’intestino tenue, il grosso intestino è avvolto da una fitta rete neurale (cioè di cellule nervose) che per estensione è paragonabile al cervello, contenendo anche gli stessi neurotrasmettitori. Anzi è il nostro cervello organico: è il responsabile delle nostre percezioni viscerali, di pancia.

Si, è vero è così sgradevole sentire quelle sensazioni, con tutta quella robaccia che c’è dentro! Senza poi poterlo controllare: quando decide di fare i fatti suoi non si riesce ad imbavagliarlo, se non a costo di grandi sforzi. Quelli stessi sforzi che poi si devono fare per risvegliarlo…

Ti fa sentire imbarazzato, a disagio, ti mette in condizione di sentirti impacciato, ostacolato; ci sente così disturbati quando decide di fare di testa sua! Solo un lungo e severo controllo, un esercizio prolungato ci permette di impedirgli di fare quello che gli pare! Anni di autodisciplina e sorveglianza per insegnargli a parlare solo quando è opportuno, per evitare di fare brutte figure, per essere all’altezza delle situazioni, per non sentirci di mostrare la nostra parte sporca nei momenti meno opportuni.

Ovviamente a volte se ne risente un po’, non gli piace essere costretto ad agire a comando, ma non ci si può fidare di certe sensazioni di pancia! Un po’ di rallentamento, un minimo di inibizione e siamo pronti a gestire noi la situazione, niente più sorprese! Anche se a volte s’incanta, sembra non voler più funzionare per giorni, dopo che lo abbiamo zittito. Si vede che proprio non siamo all’altezza, non riusciamo nemmeno a comandare il nostro corpo.

Costretto, bloccato, limitato e compresso, ripieno di scorie del nostro passato che possono fermentare, si dilata e si contorce, preme, si allarga in ectasie, cercando di scaricare la tensione: ma l’unica cosa che si ottiene è l’irritazione della parete, la dilatazione di un tratto, il risentimento della muscolatura che reagisce contraendosi e cercando di allontanare quel fastidio.

Il dolore lancinante dei muscoli dell’intestino che ci ricordano la sua voglia di essere libero, di svuotarsi da tutta quella roba, la fitta che ci costringe a piegarci in due perché il sistema nervoso del nostro intestino cerca di espellere quello che ci infastidisce, la parete mucosa s’irrita, s’infiamma per la presenza di sacche di ristagno e dilatazioni che fermentano, permettendo ai batteri che normalmente abitano il nostro colon di banchettare, riproducendosi in maniera anomala.

La pressione che dilata la nostra pancia, che ci induce inconsapevolmente ad inarcare la schiena, per tentare di ridurre le sollecitazioni sugli organi, schiacciando inavvertitamente quelle terminazioni nervose che sono a loro volta sintomo di ulteriore dolore, irritabilità, disagio.

Ma niente paura, un po’ di erbe, una bella tisana, un buon disinfettante intestinale e tutto passa! Molto meglio che, allentando le tensioni, riattivando le valvole dell’intestino, riprogrammando gli equilibri del corpo, possa venire fuori un po’ di quella robaccia che c’è dentro di noi o che, addirittura, rischiamo di sentire qualcosa di sgradevole…..