ultimo aggiornamento: 27 Febbraio 2016 alle 23:27
Talune forme cefalgiche, possono essere ricondotte ad alterazioni sia delle vie aeree sia a fenomeni “allergici” sistemici.
Spesso in fatti sinusiti, adenoiditi o infiammazioni delle vie aeree superiori, anche se silenti o apparentemente poco rilevanti, possono essere la cusa di uno stato irritativo cronico che induce risposte tensive a livellodel cranio, generando fenomeni cefalgici.
Molte manifestazioni allergiche possono essere ricondotte a fenomeni di intolleranza temporanea:forme aspecifiche di malessere quali affaticamento, febbricola, debolezza e lo stesso mal di testa, sono spesso riconducibili a tali forme di intolleranza. Tale intolleranza è un verso sostanze che normalmente non dovrebbero indurre fenomeni di reazione; queste sostanze, dette allergeni, possono trovarsi nel cibo, nell’ambiente che ci circonda o addirittura all’interno del nostro organismo.
L’approccio migliore è sicuramente quello di rimuovere il contatto con tali allergeni: attraverso il test muscolare è possibile identificare con estrema precisione le sostanze che provocano le reazioni anomale da parte dell’organismo. La riequilibrazione dell’intero sistema energetico permette inoltre all’organismo di aumentare il proprio “range di tolleranza”, ovvero permette al corpo di migliorare la capacità di interazione coi potenziali allergeni.
sinusiti e dolori oculo-frontali
Molte forme di mal di testa, soprattutto nella zona oculare o frontale, possono dipendere da stati infiammatori dei seni respiratori, presenti all’interno delle ossa del viso: l’azione irritativa provoca trazioni dall’interno, sulle suture fra le ossa del cranio, provocando fenomeni di retrazione o compressione, che possono alterare i delicati equilibri dell’insieme.
Tale stato genera una sindrome irritativa del ramo oftalmico del trigemino con la tipica localizzazione oculare del dolore, accompagnata spesso da disturbi della accomodazione ed olfattivi. Nell’immagine a lato è possibile notare in colore verde la zona di innervazione del ramo oftalmico del trigemino, area di localizzazione di queste sindromi dolorose.
Il trattamento delle suture palatali o zigomatiche, l’allentamento delle tensioni nell’area frontale e mascellare, il ricorso alla stimolazione dei recettori eustachiali, associati all’identificazione delle cause eziologiche del processo infiammatorio, spesso sortisce effetti drammatici sui soggetti trattati, riducendo drasticamente i fenomeni cefalgici.
alterazioni intestinali & intolleranze
Una forma particolare di “allergia”, anche se tate definizione non è corretta, è l’infiammazione della valvola ileocecale. Tale valvola costituisce il punto di passaggio fra l’intestino tenue, dove avvengono i processi assimilativi, e il grosso intestino dove il materiale di scarto viene trasformato in feci.
Tale valvola ha l’importante compito di separare un ambiente virtualmente privo di germi, il tratto terminale dell’ileo, da uno fortemente popolato da batteri cioè il cieco; quando questa valvola rimane aperta, si verificano fenomeni di infiammazione del tratto terminale dell’intestino che, nei casi più evidenti, possono simulare dolori di tipo appendicolare, coliche, o dolori simili a quelli mestruali o dell’ovulazione (ovviamente a destra), ma che nei casi più insidiosi e subdoli danno origine ad una serie di sintomi aspecifici fra cui aumento delle occhiaie, senso di spossatezza, febbricola, ma, soprattutto, mal di testa.
Anche se non direttamente correlabile ad una allergia, una sindrome simile è risontrabile nella infiammazione della Valvola di Huston, il tratto di grosso intestino posto fra il tratto sigmoideo ed il tratto rettale del colon: tale valvola, anche se non corrispondente ad una specifica struttura anatomica, ha il compito di regolare la defecazione. Una sua irritazione, sia per la presenza di fenomeni di stitichezza, sia per la presenza di manifestazioni tipiche della “colite spastica”, possono dare luogo a sintomatologie simili a quelle derivanti dalla irritazione della valvola ileocecal.
In entrambi i casi, le irritazioni provenienti dalle terminazioni nervose dell’area o l’azione diretta sulle strutture muscolari vicine, in particolar modo il muscolo ileo-psoas, con ripercussioni significative dell’equilibrio della colonna; conseguenza di questi disallineamenti è spesso una sintomatologia cefalgica aspecifica, che tende a localizzarsi a livello occipitale o oculare.
La tecnica kinesiologica permette di identificare con precisione tali squilibrio e di porvi rimedio con facilità, identificando inoltre eventuali intolleranze alimentari o carenze nutrizionali. Uno dei problemi più frequentemente associati alla infezione della valvola ileocecale è sicuramente la carenza di una sostanza non presente in quantità sufficiente nella dieta di ognuno di noi: la clorofilla. La somministrazione di clorofilla provoca talvolta effetti drastici in persone con mal di testa derivati dalla infiammazione della valvola ileocecale, permettendo la totale scomparsa dei sintomi. Altro problema molto frequente è la scomparsa di una flora batterica intestinale corretta, spesso a causa di cure antibiotiche inappropriate, problema che può essere risolto anch’esso con estrema facilità.
francesco gandolfi
per maggior completezza di informazione è possibile consultare le altre sezioni riguardanti alcuni tipi di mal di testa:
-
Cefalea muscolo-tensiva (mal di testa a localizzazione nucale e suboccipitale)
- Cefalea da malocclusione
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Emicrania
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Mal di testa da turbe digestive
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