ultimo aggiornamento: 12 Aprile 2017 alle 23:29
l’assenza della natura
è un fattore di rischio?
Sempre più spesso sentiamo parlare di allergia, anche se non sempre in modo appropriato: sembra che, oggi come oggi, le manifestazioni di intolleranza stiano diventando una delle principali cause dei disturbi che ci affliggono …
La moderna medicina clinica indica le alterazioni del sistema immunitario come cofattori di moltissime patologie, dalla sclerosi multipla alle malattie cardiache, dai problemi respiratori alle alterazioni del sistema nervoso … ormai la ricerca di anticorpi o addirittura auto-anticorpi, è divenuta una pratica di routine …
Sembra che le allergie siano molto più diffuse di un tempo, quasi a indicare una nuova frontiera dove la “nostra capacità di tollerare” il mondo al di fuori di noi o, addirittura parti di noi stessi, si sia ridotta drasticamente. Siamo più portati ad avere manifestazioni di atopia, almeno apparentemente: una sorta di iperreattività diffusa e aspecifica che ci porta a manifestazioni difformi ed eterogenee.
Possiamo pensare che il nostro stile di vita attuale, l’ossessione per la disinfezione, “l’assenza della natura” nel nostro quotidiano, siano fattori di rischio?
Fino a circa 200 anni fa la definizione “febbre da fieno” era una parola sconosciuta; quando il dottor John Bostock descrisse a Londra il primo caso, nel 1828, fece una curiosa osservazione: “non ho mai verificato la presenza di un singolo caso simile a questo fra i poveri”. Nel 1871 venne riconosciuta da parte del dottor Charles Blacklay, la chiara correlazione fra questa manifestazione e la presenza di pollini, ponendosi una domanda interessante: “perché, se la causa di questa allergia respiratoria sono i pollini, si riscontra fra i contadini ed i loro figli, il minor numero di casi?”
Le due domande che si sono posti questi ricercatori, all’alba della moderna immunologia, sono quelle che oggi, alcuni ricercatori, cominciano a porsi: esiste una relazione fra “l’eccesso di igiene” e le allergie?
Sembra che il crescere all’interno delle città, in isolamento dalla natura, renda le persone maggiormente soggette a patologia quali le allergie, l’asma ed alcune malattie autoimmuni. In pratica, esiste un ruolo concomitante alla predisposizione genetica, imputabile ai fattori ambientali: nello sviluppo delle malattie atopiche e, soprattutto, nell’incremento della loro prevalenza nelle comunità con stile di vita occidentale, la cosiddetta ‘ipotesi igienica’ ha assunto un ruolo di sempre maggior rilievo, aprendo la strada all’osservazione dei fattori che possono favorire lo sviluppo delle allergie e delle manifestazioni atopiche.
continua → allergia e sistema immunitario (pagina 2)
→ come si sviluppano le allergie? (pagina 3)
→ reazioni atopiche ≅ reazioni allergiche (pagina 4)
→ tolleranza ∉ intolleranza ∴ allergia ∂ atopia: quale terapia? (pagina 5)