raggiungere un maggior benessere attraverso la nutrizione

quando l’alimentazione diventa un’ingestibile necessità

Se volessimo suddividere gli stadi della nutrizione e collocarli in una giusta prospettiva, dovremmo classificarli in:Come possiamo migliorare il nostro benessere attraverso la nutrizione? Una ben nota sentenza afferma: “Siamo quello che mangiamo”, ma sarebbe meglio dire che “siamo quello che mangiamo ed assorbiamo”. Il cibo, per poter essere utilizzato dal nostro corpo e metterci a disposizione i necessari nutrienti e fattori indispensabili al nostro benessere, deve essere biodisponibile, cioè utilizzabile dal nostro organismo.

  • Apporto dietetico: non occorre essere esperti di nutrizione per capire che carenze nutrizionali generiche o specifiche possono creare insufficienze e, di conseguenza, malfunzionamenti nel nostro corpo. L’apporto nutrizionale non può essere considerato solo da un punto di vista calorico, o di bilancio fra amidi/grassi/proteine. La qualità di tali nutrienti, la presenza di specifici amminoacidi, siano essi fra gli essenziali o ramificati, l’apporto di enzimi, vitamine, co-fattori o acidi grassi poli-insaturi o essenziali, svolge un ruolo sempre più significativo nel mantenimento del benessere.
  • Digestione: anche se molte persone sottovalutano l’impatto che il processo digestivo assolve in un quadro di una corretta alimentazione, pensando che “digerire anche i sassi” o “non avere dolori di stomaco” sia un indicatore di un corretto funzionamento dell’apparato gastro-intestinale, il problema digestivo si rivela ogni giorno di più come un elemento limitante della nostra alimentazione. La progressiva diminuzione dell’acidità gastrica, dovuta all’età o a situazioni di stress, diventa un fattore predisponente a manifestazioni poliedriche nei sintomi e spesso misconosciute o confuse: intolleranze alimentari, manifestazioni asmatiche, problemi cutanei, stipsi o diarrea sono alcuni fra gli innumerevoli sintomi riconducibili ad un processo digestivo inefficace. La stessa patogenicità dell’Elicobacter Pylori, battere commensale saprofita presente comunemente nell’ambiente gastrico, è riconducibile ad una diminuita secrezione acida da parte dello stomaco. La mancanza di acido a livello gastrico causa una maggiore incidenza della proliferazione batterica, parassitaria e virale nei tratti a valle dello stomaco stesso oltre ad alterare il processo di assorbimento dei sali minerali che non sono catalizzati. Il luogo comune, alimentato anche da una certa pubblicistica medica, sostiene che il problema di gastrite ed ulcera sia dovuto all’eccessiva secrezione di acido all’interno dello stomaco ma l’ipercloridia primaria è un fenomeno piuttosto limitato. Spesso il vero problema è una diminuzione del film mucoso protettivo della parete dello stomaco, dovuto a fenomeni di stress: il risultato finale di tale processo, cioè del fenomeno stress – diminuzione della protezione della parete – dolore – stress – diminuzione dell’acidità gastrica, esacerbato spesso dall’uso indiscriminato di prodotti antiacidi, porta all’inevitabile carenza di sostanza che potrebbero combattere lo stress stesso, ovvero la causa. L’uso, poi, di alimenti raffinati induce alterazioni del profilo enzimatico sia a livello gastrico che duodeno-digiunale, compromettendo quel delicato sistema informazionale che è costituito dai neuropeptidi prodotti dall’apparato gastro-intestinale stesso, con ripercussioni non solo sul piano alimentare, ma anche su quello neurologico ed immunitario.
  • Assorbimento: l’integrità della parete digiuno-ileale è un fattore determinante per permettere un corretto assorbimento dei fattori nutritivi e prevenire fenomeni infiammatori, un quadro meglio riconosciuto come “Leaky Gut Syndrome”. La presenza contemporanea di co-fattori, sali minerali e sostanze nutritive, l’azione dei sali biliari coadiuvata dagli opportuni secreti enzimatici è un fattore fondamentale per permettere non solo l’assorbimento dei principi attivi dall’alimentazione, ma anche l’assorbimento proporzionato, ovvero la corretta ratio fra i singoli nutrienti.
  • Circolazione: non solo un’alterata circolazione impedisce una corretta distribuzione dei nutrienti, ma anche la mancanza di precursori dei carrier risulta deleteria per l’impossibilità di veicolare tali principi attivi nei siti di utilizzo, causando, talvolta, pericolosi fenomeni di accumulo.
  • Assimilazione cellulare: il trasporto endocellulare dei principi nutritivi è limitato da fenomeni locali, tossici o dalla carenza di sostanze facilitanti, oltre che da un’alterata ratio fra i singoli metaboliti. La supplementazione alimentare di singoli costituenti, non supportata da adeguati co-fattori che ne permettano l’utilizzo si rivela spesso inefficiente. La nutrizione specifica, finalizzata a colmare depauperamenti organici o carenze nutritizie, dovrebbe prendere in considerazione il concetto di nutrizione “core level”, intendendo per tale sigla una nutrizione finalizzata a creare le condizioni ottimali per l’utilizzo cellulare delle sostanze.
  • Eliminazione: l’incapacità del corpo, sia a livello generale sia a livello cellulare, di eliminare le scorie tossiche ed i sottoprodotti metabolici diventa essa stessa una tappa limitante del processo nutritivo. La mancanza di sostanze adeguate per svolgere i processi necessari all’eliminazione di tali tossine si rivela, talvolta, la principale causa di intossicazione e degenerazione corporea, in particolar modo oggi, vista l’enorme quantità di sostanze inquinanti e cancerogene cui siamo sottoposti.

Le indicazioni presentate sono necessariamente limitate per motivi di estensione, richiedendo ognuna un ampio spazio di approfondimento. Non possiamo però astenerci dal suggerire alcune indicazioni specifiche per il miglioramento della salute attraverso l’uso di integratori nutrizionali mirati al miglioramento del funzionamento corporeo.

Le carenze derivanti da un incompleto o limitato apporto dietetico sono troppo eterogenee per essere affrontate in questa sede, rinviando ad approfondimenti tematici la trattazione di questi argomenti.

Diverso è il discorso riguardo la possibilità di poter agire efficacemente sulla digestione degli alimenti e sull’assorbimento, partendo da indicazioni più generali che hanno una valenza globale.

Il primo passo verso un miglior equilibrio e la salute è sicuramente una riattivazione dei processi digestivi. La digestione inefficace è spesso causata da cattive abitudini alimentari, fast-fooding (intendendo non solo il ricorso a cibi precotti, ma anche il mangiare di corsa), scarsa abitudine a masticare il cibo impedendone una corretta insalivazione e ricorrendo alla pratica di ingoiare. A queste dannose inclinazioni si aggiunge spesso la tendenza all’areofagia, l’uso di medicamenti, una dieta che di sovente risulta squilibrata o paco adatta ai tempi dedicati al mangiare od alla attività cui ci accingiamo nel periodo postprandiale.

La formazione di gas gastrico, con la formazione di eruttazioni, o intestinale per fenomeni fermentativi, dolori gastrici e pirosi (senso di bruciore), reflusso gastrico e rigurgiti acidi sono tutti indicatori di una cattiva digestione. Come già affermato, molte persone con difficoltà digestive o, per paradosso, fenomeni di acidità gastrica, reflusso esofageo o ernia iatale hanno, in realtà, scarse concentrazioni di acido cloridrico a livello dello stomaco: oltre a limitare l’azione chimico-meccanica digestiva, questa ipocloridria impedisce ai recettori nervosi di facilitare il transito del chimo gastrico verso il duodeno e inibisce la secrezione di enzimi pancreatici, favorendo fenomeni di fermentazione gastrica. La mancata digestione, inoltre, limita l’assorbimento di sostanze che fungono da molecole informazionali per il sistema nervoso, interferendo con il senso di sazietà che deriva dalla digestione degli alimenti e inducendo, pertanto, la necessità di introdurre cibo in quantità maggiori rispetto ai reali bisogni.

Poiché, attraverso gli attuali metodi di stoccaggio e distribuzione degli alimenti, oltre che come conseguenza del processo di cottura degli alimenti, molti enzimi sono inattivati un apporto di enzimi esogeni risulta importante, soprattutto alla presenza di fenomeni allergici. Per aiutare l’organismo a ricreare un corretto processo digestivo, il ricorso a integratori a base di sostanze stimolanti la naturale produzione di acido da parte dello stomaco e/o di enzimi che facilitino il processo digestivo si rivela spesso un’arma vincente non solo sul miglioramento della sintomatologia locale ma anche sull’intero sistema corporeo.

L’Hypo-D, ad esempio, è un prodotto studiato per migliorare sia la fase gastrica che quella duodenale della digestione.; un processo unico è utilizzato per rivestire la compressa di due differenti strati di granulazioni che permettono una formulazione che consente una cessione programmata dei principi attivi: il risultato finale è che la Betaina HCl, l’Ac. L-Glutammico HCl, la Pepsina e la Papaina contenuti nel prodotto si dissolvono nello stomaco, incrementandone l’attività, mentre la Pancreatina, l’Amilasi, la Pancrealipasi e la Bromellina non vengono resi attivi fino al raggiungimento del duodeno, dove sono necessari per incrementare l’azione digestiva. La Betaina cloridrata è un prodotto di origine vegetale che aiuta la scomposizione e la digestione delle proteine, dei grassi e dei carboidrati a livello gastrico, attraverso la stimolazione della naturale produzione dell’acido cloridrico da parte dello stomaco favorendo la riduzione della colonizzazione batterica, parassitaria e virale dello stomaco. Attraverso la sua azione incrementa l’assorbimento dei sali minerali ed altri nutrienti, attivando gli enzimi chimotripsina e tripsina. Anche l’acido glutammico svolge una funzione similare, ma il vettore amminoacidico aiuta nel metabolismo degli zuccheri e dei grassi, svolgendo un’azione di disintossicazione dei tessuti dall’ammoniaca che viene convertita in glutammina, chesvolge un’azione riparatrice sulle membrane gastriche, facilitando il processo di guarigione delle ulcere peptiche. La glutammina è necessaria sia come fonte energetica a livello intestinale sia come precursore per i processi riparativi e rigenerativi dei villi intestinali, favorendo i processi assimilativi dei principi attivi.

Pepsina e Papaina: sono enzimi proteolitici che incrementano la digestione delle proteine, agendo come anti-infiammatori, e svolgendo azione preventiva nei confronti dell’insorgenza delle allergie, della pirosi (bruciore di stomaco). La presenza di quantità adeguata di enzimi proteolitici è importante per prevenire fenomeni fermentativi e formazione di gas, corresponsabili della dilatazione gastrica. La papaina aiuta la digestione e rende inoffensivo il glutine nei malati di Morbo Celiaco.

Pancreatina, amilasi e pancrelipasi sono una miscela di enzimi pancreatici che agiscono a livello duodenale garantendo la digestione di proteine, carboidrati e grassi. La Bromellina è un’enzima proteolitico, parzialmente assorbito dal corpo, che oltre all’azione digestiva svolge un’azione anti-infiammatoria.

Un prodotto analogo, ma utilizzabile quando è presente una sufficiente o eccessiva secrezione di acido a livello gastrico è l’Hyper-D, caratterizzato dalle stesse peculiarità enzimatiche, ma senza la stimolazione della fase acida. Se l’obiettivo del trattamento enzimatico è, viceversa, orientato ad incrementare l’azione delle secrezioni pancreatiche a livello dell’intestino tenue, è possibile utilizzare l’Enzyme Forte, un prodotto ad elevata concentrazione di Pancreatina formulato in una compressa gastro-resistente che permette l’azione mirata degli enzimi nel sito d’azione, agendo anche come anti-infiammatorio.

Poiché il cibo, prima di essere aggredito dagli acidi ed enzimi gastrici, può rimanere anche più di un’ora nella porzione superiore dello stomaco, l’uso di enzimi con un range di azione scarsamente influenzato dal pH (come quelli vegetali) possono facilitare il processo digestivo, accelerando la possibiltà di utilizzare prontamente i nutrienti. Total Enzymes è un prodotto costituito da una miscela di enzimi di origine vegetale, caratterizzati dalla peculiarità di agire in qualsiasi ambito di pH.

Poiché, attraverso gli attuali metodi di stoccaggio e distribuzione degli alimenti, oltre che come conseguenza del processo di cottura degli alimenti, molti enzimi sono inattivati un apporto di enzimi esogeni risulta importante, soprattutto alla presenza di fenomeni allergici. Total Enzymes contiene non solo proteasi, amilasi e lipasi, ma anche cellulasi (un insieme di enzimi che idrolizzano i legami presenti nella cellulosa), disaccaridasi, invertasi, e lattasi: l’intolleranza verso i disaccaridi, fenomeno sempre più frequente, si manifesta quando un’insufficiente attività enzimatica provoca fenomeni di malassorbimento intestinale.

La deficienza di lattasi è un fenomeno molto diffuso, creando intolleranza al lattosio. La presenza di invertasi favorisce l’assimilazione e l’utilizzazione del glucosio, migliorando il metabolismo gastro-duodenale, riducendo lo stress cellulare e favorisce un precoce senso di sazietà.

Quando si rende necessario abbinare all’azione digestiva degli enzimi un’incisiva attività antinfiammatoria e favorire la rimozione delle mucosità presenti nel tratto gastro-intestinale, favorendo pertanto un corretto assorbimento dei nutrienti, il prodotto di elezione può essere considerato il Cln-Zym. La sinergia ottenuta dagli enzimi come Pepsina e Bromellina con gli estratti di Abelmosco, Aloe Vera (svolge un’azione cicatrizzante ed antinfiammatoria), Cavolo Cappuccio (le crucifere  contengono sostanze antiossidanti, cicatrizzanti ed emollienti)  e Olmo (azione lenitiva e protettiva sulle mucose intestinali), mentre la Liquirizia Deglicirrizinata (DGL) aumenta l’integrità del film mucoso che riveste le pareti gastro-duodenali, favorendo la riparazione di eventuali tessuti ulcerosi.

Un’azione simile è svolta dal Total Upper GI, dal contenuto simile, ma che si differenzia per la presenza di N-Acetil Glucosammina (NAG), cui sono state riconosciute caratteristiche protettive sull’epitelio intestinale, ed Acido Folico, la cui azione essenziale per la rigenerazione cellulare nei tessuti ad alta replicazione è ben nota.

Tale bilanciamento fra la fase digestiva e l’equilibrio delle ghiandole intestinali è sicuramente un elemento fondamentale per l’equilibrio del tratto ileale dell’intestino; gli squilibri possono indurre quella che viene ormai comunemente definita la “Leaky Gut Sindrome” o Sindrome dell’intestino Permeabile. Tale quadro ormai viene associato a manifestazioni che spaziano dalle intolleranze alimentari all’asma, dalle forme autoimmuni (includendo fra queste le manifestazioni di artrite reumatoide) a disturbi dell’intestino (quali Rettocolite Ulcerosa e Morbo di Chron), passando attraverso manifestazioni di stanchezza cronica, fibromialgia, febbricole aspecifiche ed innumerevoli altri sintomi.

La barriera intestinale non svolge semplicemente un’azione passiva di filtraggio degli alimenti, ma sviluppa un’azione di barriera delimitando il contenuto intestinale con le sue sostanze potenzialmente patogene dal “self” corporeo, svolgendo un’azione di filtro attivo sull’assorbimento delle sostanze.

Quando l’integrità di barriera viene a meno, l’intestino diventa permeabile ad innumerevoli sostanze potenzialmente tossiche, favorendo fenomeni di superinfezione batterica, infestazioni parassitarie o virali, assorbimento di tossine, pesticidi, metalli pesanti o altre sostanze dannose per l’organismo. L’uso abituale di Aspirina, Ibuprofene o altri FANS è, ad esempio, uno degli innumerevoli fenomeni che possono condurre all’insorgenza di tale stato, anche sono innumerevoli le sostanze ritenute responsabili dell’insorgenza di tale sindrome.

Alla presenza di tale squilibrio l’azione combinata di sostanze quali Glutamina, NAG, DGL, estratti di Olmo, di Topinambur e di Uncaria Tormentosa favorisce la riparazione delle membrane, mentre la presenza di estratti di Palma Sago, Ginko Biloba, Zinco e Acido Lipoico proteggono i tessuti dai danni perossidativi e favoriscono i processi rigenerativi degli epiteli. La presenza di Lactobacillus Bifidus favorisce la ricolonizzazione dell’intestino da parte dei batteri saprofiti, contrastando le superinfezioni da batteri patogeni, lieviti o candida. Total Leaky Gut è un prodotto studiato per favorire la rigenerazione dell’integrità di barriera dell’intestino.

Il terzo passo per un miglioramento delle condizioni generali di benessere è intervenire sulle endo ed esotossine presenti nel corpo, favorendo un processo di detossificazione quotidiana o intervenendo in maniera massiccia, qualora se ne presenti la necessità. L’accumulo di tossine è incrementale e dipende dall’integrità delle naturali vie di disintossicazione del nostro corpo, vie che tendono a perdere efficacia con l’invecchiamento, lo stress e il surmenage.

Le fonti di tossine nel nostro corpo sono molteplici e, talvolta, inconsuete. Basti pensare, per esempio che l’Accademia Nazionale delle Scienze stima che un Americano medio ingerisce attraverso l’alimentazione, circa 40 mg di DDT, anche se questa sostanza è stata da lungo tempo bandita dagli USA: la produzione distribuita degli alimenti, conseguente alla globalizzazione, ci impedisce spesso di avere un reale controllo sulle sostanze che ingeriamo. Anche la scelta dei cosiddetti “cibi biologici” si rivela una falsa soluzione, conferendo un eccessivo senso di sicurezza nei consumatori, in quanto gli inquinanti contaminano gli alimenti continuamente. Alle fonti alimentari si aggiungono poi gli inquinanti atmosferici o quelli dell’acqua, tanto per citare le fonti più evidenti.

Di grande importanza risulta, pertanto, innescare processi di disintossicazione sicuri e adeguati, per evitare di creare sovraccarichi di tossine nell’organismo. Occorre fornire al corpo non solo le sostanze che permettono la rimozione dai tessuti di tali veleni, ma fornire i veicolanti e i depuranti preposti al trasporto ed all’eliminazione delle sostanze tossiche, al fine di evitare che si ridepositino nell’organismo stesso (come avviene, ad esempio, durante il digiuno). Risulta determinante, inoltre, fornire i precursori e le sostanze necessarie affinché tutte le vie organiche di detossificazione siano attivate contestualmente. Ovviamente, durante il processo di detossificazione risulta ugualmente importante ridurre il carico di tossine esogene per permettere al corpo di sfruttare appieno le proprie capacità di eliminazione dei residui tossici.

L’ultimo passo necessario in un trattamento mirato al riequilibrio corporeo per ottimizzare la salute attraverso la nutrizione è la ricreazione o il bilanciamento della flora batterica saprofita a livello intestinale. Molti fattori, infatti, intervengono a mutarne la qualità e a ridurre, di conseguenza, l’aiuto che questi microrganismi simbionti offrono al nostro organismo. La produzione di vitamine, la scissione di sostanze che il nostro corpo non è in grado di digerire e tante altre funzioni sono svolte continuamente dalla flora batterica intestinale.

L’azione protettiva svolta dai microrganismi intestinali si esplica anche attraverso la prevenzione di superinfezioni da batteri patogeni, parassiti o virus o dall’azione antagonista che svolgono verso alcuni batteri simbionti in grado di produrre tossine che influenzano il nostro sistema immunitario quali Stafilococchi o Streptococchi.

Occorre tener presente che, anche se molte sostanze presenti in natura hanno un’azione protettiva, non sempre l’uso di una singola sostanza, per quanto efficace, è la miglior strategia in un’azione di riattivazione.

Spesso la miglior soluzione è quella di abbinare i vari principi attivi in modo tale da minimizzare la quantità di ogni singolo principio attivo (riducendone, quindi anche gli eventuali effetti collaterali indesiderati) e massimizzare l’effetto che si desidera conseguire, amplificando gli aspetti sinergici.