“Test Alimentare”
vs.
“Profilo Nutrizionale”

intolleranze alimentari, allergie, infiammazioni, sovrappeso… sempre più spesso si sente parlare di test delle intolleranze, ma è sempre la soluzione migliore? … negli ultimi anni si è creata una sempre maggior consapevolezza, fra le persone comuni, di come l’alimentazione influenzi significativamente il nostro benessere o, all’opposto, sia un fattore potenzialmente responsabile delle nostre malattie.

Fino a poco tempo fa, pensare che l’alimentazione fosse la causa di qualcosa di più di un’indigestione o di un avvelenamento, sembrava essere un’idea balzana, una pazzia che solo “gli alternativi” potevano osare affermare. Al massimo, si poteva ammettere che mangiare troppo potesse portare all’obesità, forse a qualche piccolo disturbo, ma non sicuramente che gli alimenti potessero diventare i responsabili di tutti i danni che oggi, anche la più moderna medicina, sembra ascrivergli.

Oggi parlare di test per ricercare le intolleranze alimentari è divenuto quasi una cosa scontata; sentir affermare da alcuni pediatri che i frequenti raffreddori di un bambino possono dipendere da una “intolleranza” al latte vaccino, non crea più scandalo come in passato…

il Test Muscolare

Esistono differenti tipi di test per le intolleranze alimentari, sia nell’ambito della medicina convenzionale, che nel mondo delle discipline bio-naturali: in questo articolo cercheremo di dare alcune spiegazioni riguardo l’analisi delle reazioni che il corpo manifesta nei confronti degli alimenti.

Il test muscolare è una metodica clinica che permette all’operatore di valutare le risposte del corpo ai potenziali stress, favorendone l’identificazione e, contestualmente, la ricerca delle soluzioni ottimali. Spesso viene confuso con una prova di forza, dove operatore e cliente si confrontano in una sorta di “braccio di ferro”: niente di più inesatto.

Infatti, il test muscolare è un indicatore dell’integrità del sistema nervoso e della sua capacità di risposta agli stimoli ambientali. In una situazione di benessere ed equilibrio il corpo è in grado di reagire alle sollecitazioni che riceve sia dall’esterno del corpo, sia dal proprio interno. Il sistema muscolare è uno fra gli effettori che permettono al nostro sistema nervoso di reagire agli stimoli, di “adeguare” le reazioni del nostro corpo all’ambiente: quando siamo in uno stato di benessere, la muscolatura è in grado di reagire proporzionatamente agli stimoli che riceve dal cervello e dal midollo spinale. Se, viceversa, siamo sotto stress, le risposte muscolari possono essere assenti o sproporzionate, rispetto all’entità di uno stimolo.

Ad esempio, è capitato sicuramente a molti fra noi, di reagire in modo brusco o esagerato in situazioni in cui eravamo sotto stress. Allo stesso modo, quando siamo particolarmente stanchi o sotto pressione, ci capita di “accasciarci”, lasciar cadere le spalle, come se non fossimo più in grado di sostenere il capo, reagendo alla forza di gravità. In entrambi i casi, il nostro corpo non reagisce in maniera adeguata agli stimoli, creando iper-reattività muscolare (nel primo caso) o incapacità di mantenere una contrazione muscolare adeguata che ci consenta di avere una postura corretta (nel secondo).

Il Test Muscolare ci permette di identificare quali sistemi neuro-muscolari non operano correttamente ed in che modo gli stress interagiscano sulla nostra capacità di risposta; un operatore qualificato, che sappia “leggere” le risposte corporee, è in grado, applicando pressioni leggere e graduali sugli arti, di valutare la qualità della risposta del sistema neurologico-muscolare, identificando quali siano gli squilibri che causano lo scompenso o l’incapacità di gestire le proprie risorse.

L’indagine, che può essere compiuta senza nessun fastidio per chi subisce il test, permette di identificare la presenza di aree di disagio su cui porre l’attenzione o di riconoscere quali possono essere le soluzioni più appropriate, per migliorare lo stato di benessere.

il “Test Alimentare”
(Test delle Intolleranze)

Attraverso l’uso di muscoli specifici o di protocolli precisi, è possibile identificare se, alla base di un malessere o di un quadro disfunzionale, le cause prioritarie siano di origine strutturale, biochimico-alimentare, emotiva o dipendano da altri fattori. La possibilità di “chiedere” al corpo, o meglio, al sistema nervoso, quale siano le aree di squilibrio prioritario che causano un malessere, rivela moventi talvolta inaspettati. Così come un problema alla schiena può essere l’espressione di una disarmonia della bocca, una caviglia slogata può rivelarsi la causa di un male al collo, così una tendenza depressiva può essere l’espressione di una carenza vitaminica o di sali minerali o un fastidioso mal di testa può essere causato da problemi digestivi.

Un’applicazione particolare del test muscolare è, sicuramente, il test alimentare per le intolleranze. Attraverso l’uso di muscoli specifici è possibile identificare con chiarezza quali alimenti creano uno stress nel nostro corpo: esiste una sostanziale differenza fra un’allergia ed un’intolleranza. Mentre nel primo caso il corpo reagisce alle sostanze che considera “estranee” e potenzialmente pericolose, con un’attivazione del sistema immunitario (con conseguenze, talvolta, anche mortali per la persona), nel caso dell’intolleranza, i sistemi corporei coinvolti sono molteplici e non comportano pericoli di vita per l’essere umano.

Le motivazioni che possono sottostare ad un’intolleranza alimentare sono molteplici e comprendono aspetti digestivi, biochimici, emotivi. Possiamo sviluppare un’incompatibilità verso un alimento, perché associamo ad esso un ricordo negativo: la semplice idea di assumerlo provoca nel nostro organismo una reazione di stress che può ripercuotersi sull’intero sistema corporeo. Oppure, la nostra “pseudo-allergia” nasce dal fatto che lo stress crea alterazioni nella capacità del nostro sistema digestivo di gestire determinati alimenti che, come conseguenza provocano malesseri che danneggiano l’intero corpo, facendoci perdere energia e vitalità.

A volte il corpo sviluppa reazioni nei confronti di determinate categorie di alimenti, come reazione ad un eccesso di sostanze irritanti; la conseguenza può essere, ad esempio, gonfiore, ritenzione idrica, stanchezza cronica, mal di testa, ricorrenti problemi respiratori… Le sintomatologie possono essere talmente varie da poter includere l’intero panorama dei nostri malesseri quotidiani.

quando subisco un “Test Alimentare” …

Cosa possiamo aspettarci, rivolgendoci ad un Kinesiologo Specializzato o ad un Kinesiopata, per verificare le nostre intolleranze alimentari?

Innanzi tutto, l’operatore vi spiegherà in che cosa consiste un test muscolare, cercando di farvi familiarizzare con le risposte che il vostro corpo esprime, quando sono effettuate delle pressioni sulle braccia o sulle gambe. In un certo senso, provvederà ad “accordare” lo strumento “diagnostico”: è necessario che il corpo sia in grado di dare risposte il più possibile precise e per ottenere questo si rende opportuno verificare la congruità delle risposte muscolari ai test e correggere, se necessario, eventuali discordanze.

Il test muscolare è un mezzo di valutazione soggettiva: i responsi che si evidenziano da questa comunicazione col sistema nervoso, attraverso i vostri muscoli, possono subire influenze dal vostro stato d’animo, dagli stress che vi affliggono; la professionalità di un operatore, dipende anche dalla sua capacità di neutralizzare le influenze che possono interferire con il test stesso. Una volta che il Kinesiopata si è “sintonizzato” col vostro corpo, avrà la possibilità di verificare, attraverso le risposte muscolari, quali cibi o sostanze creino uno stress nel vostro corpo: quando un cibo risulta “stressogeno” i vostri muscoli non saranno in grado di mantenere una contrazione adeguata allo stimolo applicato. Bisogna ricordare che il test muscolare non indica le allergie alimentari, ma solo la nostra reazione nei confronti degli alimenti: se i cibi da noi introdotti creano uno stress, il nostro corpo avrà maggiori difficoltà a “gestire” le sue risorse.

Ovviamente più saremo soggetti a stress, maggiori saranno le difficoltà digestive che presentiamo, più avremo difficoltà a relazionarci con gli alimenti: la temporanea astensione dalle sostanze stressogene, permette al corpo di recuperare più velocemente le proprie energie, permettendo la reintroduzione degli alimenti “intossicanti”. Viceversa, qualora esistano reali allergie nei confronti di un alimento, la sua reintroduzione nella dieta indurrà, in ogni modo, reazioni, talvolta gravi, indipendentemente da quanto ce ne siamo astenuti.

Spesso non è nemmeno necessario confrontare il corpo con gli alimenti: è possibile utilizzare tester, che contengono le sostanze alimentari diluite e porre la fialetta nel campo energetico del corpo per osservare la presenza di una reazione fisica; è possibile anche semplicemente pensare l’alimento, per verificare dei cambiamenti nelle risposte del sistema neuro-muscolare. Se una sostanza crea uno stress nel nostro corpo, il nostro sistema nervoso ricorda le reazioni che si sono verificate al suo contatto: spesso noi non siamo consapevoli di ciò che accade o, a volte, non siamo abituati ad ascoltarci, ma il nostro cervello, le terminazioni nervose incaricate di “leggere” quello che avviene nel nostro corpo, sono in grado di registrare anche le più piccole variazioni, creando memorie di ciò che ci aiuta o che, invece, ci danneggia.

togliere, astenersi, evitare …

Qualunque sia la metodica che viene utilizzata per il test delle intolleranze alimentari, invariabilmente il risultato è quello di ridurre gli alimenti stressogeni, per permettere al corpo di ritrovare il proprio equilibrio.
Se paragoniamo l’infiammazione e l’irritazione causata dal processo flogistico, che si crea a livello dell’apparato gastro-intestinale per il continuo contatto con sostanze irritanti, allo sfregamento di carta vetrata su di una ferita, risulta chiaro agli occhi di tutti che evitare che ciò accada è, per lo meno, un atto di saggezza prima ancora che un’azione terapeutica. Se noi continuiamo ad irritare un tessuto infiammato, questi non giungerà mai a guarigione.

Possiamo ritrovarci ad eliminare dalla nostra alimentazione quasi tutto, ma se il problema della nostra intolleranza non è direttamente collegato alle caratteristiche chimiche o fisiche dell’alimento, se la nostra insofferenza nasce non dall’alimentazione, ma, viceversa, si esplica attraverso essa… il risultato sarà invariabilmente che diverremo “allergici” a tutto.

Spesso, nel nostro lavoro clinico, ci capita di incontrare persone che vengono da noi dopo aver fatto test d’intolleranze con varie metodiche: altrettanto spesso queste persone si lamentano di aver “seguito una dieta” anche rigida, ma che, oltre a non aver ottenuto i risultati sperati, ad un nuovo test le “allergie” erano aumentate, quasi che il loro corpo dovesse identificare un nuovo nemico su cui “scaricare” la propria “irritazione”.

Se non si offrono al corpo altri strumenti per gestire lo stress, se non si creano le condizioni ottimali di funzionamento, invariabilmente la semplice “astensione” dagli alimenti verso cui siamo intolleranti, si rivelerà meno efficace di quanto possiamo sperare.

stress – digestione – squilibri

Nel processo di riattivazione delle energie corporee, l’allentamento delle tensioni neuromuscolari e dello stress si rivela un valido aiuto, permettendo una migliore attività del sistema linfatico e la liberazione dei tessuti da tossine che favoriscono i processi infiammatori nel nostro corpo. L’identificazione di eventuali mancanze nutrizionali, svolge un ruolo altrettanto importante nell’equilibrio dei nostri sistemi corporei: pur vivendo in una società opulenta dove abbiamo ampia disponibilità di sostanze nutritive, sempre più spesso si riscontrano fenomeni di carenze selettive di micronutrienti, fondamentali per il nostro benessere.

Ad esempio, la progressiva diminuzione dell’acidità gastrica, dovuta all’età o a situazioni di stress, diventa un fattore predisponente alla formazione d’intolleranze alimentari, manifestazioni asmatiche, problemi cutanei, stipsi o diarrea. La mancanza di acido a livello gastrico causa una maggiore incidenza della proliferazione batterica, parassitaria e virale nei tratti a valle dello stomaco stesso, oltre ad alterare il processo di assorbimento dei sali minerali.

Spesso il vero problema è una diminuzione del film mucoso protettivo della parete dello stomaco, dovuto a fenomeni di stress: il risultato finale di tale processo, cioè del fenomeno

stress → diminuzione della protezione della parete → stress
dolore → stress
→ diminuzione dell’acidità gastrica

quest’ultimo fenomeno viene esacerbato, spesso, dall’uso indiscriminato di prodotti antiacidi, porta all’inevitabile carenza di sostanze che potrebbero combattere lo stress stesso … in altre parole nutrienti che potrebbero risolvere la causa.

L’uso di alimenti raffinati induce alterazioni del profilo enzimatico sia a livello gastrico sia duodeno-digiunale, compromettendo quel delicato sistema informazionale che è costituito dai neuropeptidi prodotti dall’apparato gastro-intestinale stesso, con ripercussioni non solo sul piano alimentare, ma anche su quello neurologico ed immunitario. Per quanto possa sembrare strano, diviene sempre più importante identificare le eventuali mancanze nutrizionali che stanno alla base dei nostri malesseri, favorendo la riattivazione di quei sistemi organici che, subendo gli effetti dello stress, diventano gli attori primari dello stato di squilibrio che si accompagna sempre alle manifestazioni d’intolleranza.

il “Profilo Nutrizionale”

Non sempre, infatti, la presenza d’intolleranze alimentari è la prima causa di un nostro malessere; talvolta le nostre “pseudo-allergie” sono il risultato finale di uno squilibrio del sistema organico. Identificare quali sistemi corporei siano funzionalmente in deficit e quali sostanze possono facilitare il processo di riequilibrazione e riarmonizzazione del nostro corpo diviene, sovente, un cardine fondamentale per accelerare il raggiungimento del benessere.

Il Test per l’identificazione del Profilo Nutrizionale individuale, non differisce concettualmente dal test delle intolleranze alimentari: la differenza sostanziale consiste nel fatto che, anziché identificare gli alimenti che creano stress, l’operatore ricerca le sostanze che aiutano a risolvere gli squilibri corporei. Attraverso un protocollo specifico, l’operatore è in grado di verificare se esistono squilibri energetico-funzionali dei sistemi organici e di identificare quali sostanze nutritive possono agire come supporto per la riequilibrazione del corpo.

Talvolta esiste una corrispondenza fra le manifestazioni di squilibrio ed i sistemi energetici coinvolti: ad esempio, non è raro identificare la presenza di uno squilibrio funzionale dello stomaco associato a fenomeni d’intolleranza alimentare; attraverso il profilo nutrizionale possono essere identificati integratori alimentari a base enzimatica che neutralizzano la “pseudo-allergia”. 

In altre situazioni, i risultati che emergono possono apparire insoliti o anomali, anche se la nostra esperienza ci ha insegnato a “fidarci” della “saggezza del corpo”; ad esempio, abbiamo identificato situazioni in cui i dolori articolari sono stati “risolti” da sostanze in grado di neutralizzare gli effetti del coinvolgimento cronico delle ghiandole surrenali, per effetto dello stress; oppure allergie ai latticini che “scompaiono”, una volta che una corretta integrazione nutrizionale ha normalizzato la funzione della valvola ileo-cecale.

Il Protocollo Nutrizionale utilizza punti riflessi di funzionalità organica, ampiamente verificati dal lavoro di decine di operatori in tutto il mondo: pur non essendo utili per una diagnosi nel senso medico, in quanto non possono essere utilizzati per diagnosticare malattie, sono aree precise e ben delineate, estremamente utili per verificare la funzionalità dei sistemi corporei e l’influenza che i differenti tipi di stress esercitano sul nostro corpo. Grazie al loro utilizzo è possibile verificare quali sostanze possono aiutare il nostro organismo a ritrovare un maggior equilibrio.

Quando è possibile associare una corretta integrazione alimentare, volta a colmare eventuali deficit o carenze nutrizionali, con la riduzione degli stress che favoriscono fenomeni d’intolleranza, i tempi di recupero del nostro organismo si riducono notevolmente, permettendo alle nostre risorse di rigenerazione ed autoguarigione di mettersi all’opera.