anteposizione

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ultimo aggiornamento: 29 Dicembre 2023 alle 0:06

definizione

Dal latino. anteponĕre, composto di ante (→ davanti) e ponĕre (porre), col significato di posto o messo davanti o in avanti, collocato anteriormente rispetto a qualcosa: il termine viene utilizzato nell’ambito della descrizione anatomica e funzionale per descrivere la proiezione in avanti di un segmento corporeo che modifica la postura (e l’habitus); antepulsione può essere considerato un sinonimo.

anteposizione della spalla

Si parla di anteroposizione dell’articolazione scapolo-toracica per descrivere il movimento del moncone della spalla in direzione anteriore rispetto a piano coronale, ovvero sul piano orizzontale, mentre il movimento opposto è la retroposizione del moncone: l’ampiezza dell’anteposizione del moncone della spalla è molto maggiore della retroposizione (l’immagine è esemplificativa del movimento, non dell’escursione ottenibile); per quanto frequentemente associati, l’anteposizione e l’intrarotazione della spalla non sono la stessa cosa. Partendo dalla posizione di riferimento questi movimenti sono effettuati grazie all’azione dei seguenti muscoli:
anteposizione: muscolo gran pettorale, muscolo piccolo pettorale, muscolo gran dentato, muscolo coracobrachiale, muscolo deltoide anteriore, muscolo bicipite brachiale;
→ retroposizione: muscolo romboide, muscolo trapezio (fasci trasversali), muscolo gran dorsale, muscolo grande rotondo, muscolo deltoide posteriore, muscolo tricipite (capo lungo).

L’anteposizione della spalla può dipendere, talvolta, dalla rigidità della capsula articolare posteriore o per la retrazione dei muscoli extrarotatori dell’omero: la fibrotizzazione del tessuti posteriori alla spalla non permettono alla testa dell’omero di rimanere allineata con il piano coronale, spingendola in avanti: questa condizione altera i corretti movimenti e, oltre a creare spalle in avanti e scapole alate, può generare un’infiammazione dei tendini.

Le spalle possono essere ricurve in avanti per un’eccessiva abduzione della scapola (il margine mediale si ritroverà distante più di 7,5/8 cm dalla colonna), oppure per un allineamento scapolare in tilt anteriore (con uno scollamento dell’angolo inferiore della scapola dal torace): in questo caso può esserci un disequilibrio muscolare che può dipendere da una debolezza dei muscoli romboidi e del muscolo trapezio (medio e inferiore) e/o da una retrazione del muscolo piccolo pettorale e del muscolo gran pettorale, del muscolo trapezio superiore e del muscolo elevatore della scapola.

L’anteposizione può essere una postura antalgica in difesa di un plesso brachiale sofferente per la presenza di una compressione nervosa: essendo l’origine della postura nervosa è necessario individuare la causa della compressione per ridurre la tensione e l’irritazione del plesso; spesso riportando la spalla in retroposizione si scatenano sintomi come formicolii alla mano e parestesie. Talvolta una spalla può essere anteposta solo apparentemente, a causa di una rotazione del tronco: la causa non sarà da ricercare né in un disequilibrio scapolare o omerale, ma in un’alterazione del rachide in toto; la rotazione acquisita del tronco sposterà la spalla in avanti facendola apparire anteposta. (per approfondire l’argomento di veda il lemma anteposizione della spalla)

anteposizione del capo

Quando si parla di anteposizione del capo, o antepulsione della testa, si vuole evidenziare la proiezione (protrusione) della testa in avanti rispetto all’asse ideale del corpo, descrivendo la tendenza di “spingere” in avanti il capo rispetto alle spalle; il rapporto con la posizione delle spalle deve essere considerato un aspetto è rilevante in quanto, spesso, la testa appare proiettata in avanti come conseguenza dell’anteposizione delle spalle.

Per quanto si possa osservare, spesso, una leggera anteposizione delle spalle contestualmente alla antepulsione del capo, quando si parla di anteposizione della testa si vuole evidenziare un deciso ed evidente spostamento del collo e del cranio rispetto al piano coronale ed alle articolazioni scapolo-omerali, con alterazione della postura cervicale che si evidenzia, frequentemente, con la comparsa di una sporgenza in corrispondenza del passaggio cervico-dorsale determinata da un’alterazione della curva vertebrale: questo atteggiamento del collo, che proietta la testa in avanti, spesso è riconducibile ad una rettilineizzazione cervicale o, all’opposto, ad una iperlordosi cervicale con accentuazione dello spostamento in direzione anteriore della IIIa vertebra cervicale; la presenza contemporanea dell’anteposizione delle spalle o di una loro intrarotazione può essere l’indice della contestuale presenza di ipercifosi toracica, che, anteriorizzando la radice del collo, peggiora il quadro sintomatologico e prognostico.

In genere, indipendentemente dalle cause, la testa in avanti è l’espressione di uno squilibrio della muscolatura del collo contraddistinta da irrigidimento (spesso definibile uno spasmo cronico), sul piano posteriore, dei muscoli sub-occipitali, dei fasci superiori del muscolo trapezio (muscolo trapezio superiore), del muscolo elevatore della scapola, del muscolo sottoscapolare e del muscolo gran dorsale; anteriormente si osserva un interessamento dello S.C.O.M. (muscolo sterno-cleido-occipito-mastoideo), del muscolo piccolo pettorale, del muscolo gran pettorale (in particolare del muscolo gran pettorale clavicolare) e dei muscoli flessori del braccio.

A questi muscoli ipertonici, solitamente, ci contrappongono, in uno stato di debolezza e/o iporeattività, i muscoli flessori profondi del collo, situati anteriormente ai corpi vertebrali cervicali (muscoli lunghi del capo e muscoli lunghi del collo), anteriormente, e il muscolo dentato anteriore, i muscoli romboidi, i muscoli trapezi inferiori, i muscoli rotatori esterni della spalla (muscolo sovraspinato, muscolo infraspinato, muscolo piccolo rotondo) ed i muscoli estensori del braccio: ovviamente quando l’anteroposizione riguarda prevalentemente il capo, saranno principalmente interessati i muscolo del collo, mentre il coinvolgimento del moncone della spalla (in anteposizione o rotazione interne, coinvolge anche i gruppi muscolari che determinano lo spostamento della radice del collo, dando luogo alla cosiddetta upper crossed syndrome (sindrome crociata superiore), così definita per il fatto che lo squilibrio causato dall’indebolimento e dall’allungamento dei muscoli posteriori della parte superiore della schiena e del collo, si combina con l’irrigidimento e l’accorciamento dei muscoli pettorali e del collo opposti, assumendo uno schema crociato.

L’antepulsione della testa comporta, invariabilmente, una disfunzione dell’articolazione atlanto-occipitale (C0-C1) ed un’alterazione dei rapporti fra atlante, epistrofeo e base del cranio: l’area sub-occipitale può divenire la zona dove si scaricano le forze generate delle distorsioni o dalle compressioni causate dai muscoli, dai legamenti, dalle connessioni fasciali che creano vettori in grado di agire sulla giunzione fra atlante e occipite; l’energia di moto generata dal corpo per il mantenimento della corretta posizione della testa nello spazio o il lavoro muscolare prodotto per mettere in atto un gesto specifico del capo, tendono a causare tensioni sulla giunzione atlanto-occipitale. La conseguenza è l’insorgenza di disfunzioni articolari come l’instaurarsi di sublussazioni dell’atlante, il manifestarsi di occipital condyles interlocking (imbricamento dei condili occipitali) o dell’atlo-occipital jamming (fissazione atlanto-occipitale), spesso accompagnati dalle distonie dei rockers o dei muscoli sub-occipitali, squilibri del diaframma cerebellare, occiput inferiore o altre disfunzioni che coinvolgono l’articolazione.

Essendo il cranio un sistema cinematico chiuso a leve ed ingranaggi, l’interessamento dei rapporti fra la Ia e IIa vertebra e l’occipite è in grado di determinare ripercussioni sull’intero cranio, creando faults, potenzialmente, a livello di qualsiasi sutura cranica o della sincondrosi sfeno-basilare; ugualmente, le strette relazioni bella base del cranio con la mandibola, l’osso ioide, il cingolo scapolare può indurre alterazioni del cingolo scapolare e dell’intera postura corporea. conflitto femoro-acetabolare. (per approfondire l’argomento di veda il lemma anteposizione del capo)

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