ultimo aggiornamento: 19 Gennaio 2024 alle 22:08
definizione
Occipital condyles interlocking, ovvero l’embricamento dei condili occipitali, descrive la “sovrapposizione a incastro” di queste strutture con le faccette articolari dell’atlante: il reciproco incrociarsi, accavallandosi parzialmente come gli embrici, cioè le tegole in laterizio che vengono sovrapposte e “incastrate” per formare il tetto; a causa della forma propria dei condili e della relazione articolare con l’atlante a livello della giunzione C0÷C1 (C0∞C1), i muscoli sub-occipitali, nei movimenti di rocking tendono a “spingere” i condili stessi all’interno delle superfici di contatto.
considerazioni
Anche se l’imbricamento dei condili occipitali non viene ascritto abitualmente fra gli esempi classici di impingement, la compressione che si verifica in caso di atlo-occipital jamming, fra le faccette articolari dell’atlante (C1) e i condili occipitali (C0) ne ricorda tutte le caratteristiche: la presenza di un “conflitto”, una “interferenza” fra le due strutture anatomiche e la condizione di “compressione” che si verifica a livello della cerniera C0÷C1 (C0∞C1), con forte riduzione del R.O.M. sono segni che inseriscono l’embricamento dei condili occipitali fra le situazioni di “interferenza” articolare; d’altra parte l’articolazione atlanto-occipitale subisce, per la sua struttura – posizione – ruolo, frequentemente traumatismi multipli associati alla presenza di componenti infiammatorie, per quanto con sintomatologie subcliniche, che portano ad un’alterazione dei rapporti anatomico-funzionali a livello della catena cinematica articolare, con ripercussioni sull’intero corpo.
disfunzione dei condili occipitali
L’articolazione atlo-occipitale è ritenuta, generalmente, un’articolazione condiloidea, anche se alcuni la considerano un ginglimo angolare: consente movimenti di flesso-estensione (rocking) e moderati movimenti di flessione laterale: le due faccette articolari convesse dell’occipite, nella loro relazione articolare con l’atlante, possono subire forme di imbricamento (occipital condyles interlocking), causato frequentemente da distonie o discinesie della muscolatura sub-occipitale. Le tecniche di sblocco subo-occipitale del Cranio-Sacral Repatterning®, ed in particolare l’atlas disengagement, sono spesso risolutive.
I condili occipitali garantiscono il movimento reciproco tra C0 (occipite) e C1 (atlante), cioè l’espressione del rocking garantito dalla cerniera C0÷C1 (C0∞C1); la flesso-estensione è mediata dallo scivolamento dai condili dell’occipite, che oscillando come il pattino della sedia a dondolo scorrono sulla cavità faccette articolari superiori dell’atlante: a questo livello, spesso, si somatizzano sia tensioni riconducibili ad emozioni come paura od ansia, sia le disfunzioni delle catene cinematiche ascendenti o discendenti.
Gli squilibri muscolari che inferiscono a questo livello possono creare instabilità articolare, con conseguenti atteggiamenti posturali anomali che dovranno essere in qualche modo compensati; così come possono instaurarsi sublussazioni dell’altante, per neutralizzare le discinesie o le distonie muscolari non è rara l’insorgenza di fissazioni articolari che comportano l’atlo-occipital jamming.
La Kinesiologia Transazionale® offre strumenti non solo per riequilibrare i rapporti condilari dell’articolazione atlanto-occipitale, ma anche per identificare per mezzo di una valutazione multidimensionale le eventuali priorità di correzione, nell’ambito della poliedricità causale: il test muscolare, in abbinamento alla localizzazione terapeutica, permette di discriminare stressor o trigger in grado di alterare i rapporti tensegretivi che mantengono in equilibrio il cranio sul rachide. Grazie ai challenge kinesiologici è possibile identificare e neutralizzare i vettori che inducono eventuali sublussazioni, correggere la presenza di fissazioni atlanto-occipitali, effettuare la riequilibrazione del diaframma cerebellare o riattivare l’azione corretta dei rockers, che agiscono sui rapporti condilari fra atlante ed occipite; la riequilibrazione dell’azione agonista/antagonista dei muscoli sub-occipitali è un atout nelle mani del professionista del ben-essere, per stabilizzare armonicamente l’area sub-occipitale.