definizione
Abnorme accentuazione della lordosi a livello del rachide cervicale: il termine è composto di iper– e lordosi, ove il prefisso indica il superamento del concetto di normalità, cioè mira ad enfatizzare che la curvatura fisiologica risulta incrementata a tal punto da creare un aumento delle curvature a concavità posteriore della colonna vertebrale potenzialmente patologica; l’iperlordosi fa parte delle alterazioni della curvatura fisiologica della colonna vertebrale come l’ipolordosi e la rettilineizzazione.
La lordosi cervicale fisiologica è il risultato di una corretta disposizione delle vertebre cervicali prossimali rispetto a quelle del tratto cervicale caudale: in particolare, considerando la IIIa vertebra cervicale come asse di simmetria, la cervicale “alta” (superiore) è disposta in leggera flessione, mentre la cervicale “bassa” (inferiore) risulta in leggera estensione, mantenendo il capo in un assetto che gravi il meno possibile alla muscolatura del collo.
Le alterazioni posturali dell’assetto delle vertebre cervicali possono rappresentare un fattore di stress per i muscoli, le articolazioni e/o i legamenti del tratto cervicale: con la flessione della cervicale (sia alta che bassa) il soggetto china il capo in avanti, fino a rivolgere lo sguardo sul pavimento; con l’estensione della cervicale (sia alta che bassa), invece, l’individuo piega il capo all’indietro, fino a rivolgere lo sguardo verso il cielo. Quando si verificano alterazioni della funzione dei muscoli o si rende necessario compensare squilibri distali, non è infrequente che si manifestino disfunzioni quali la perdita della lordosi con conseguente rettilineizzazione cervicale della colonna vertebrale, inversione della curva cervicale (che può assumere un “tendenza alla cifosi” o una vera e propria “cifotizzazione” della colonna cervicale) oppure l’insorgenza di iperlordosi della colonna cervicale: in particolare queste condizioni costituiscono generalmente un atteggiamento posturale compensatorio che viene messo in atto nel caso in cui sano presenti altre alterazioni nella parte bassa della colonna vertebrale o fenomeni di cifotizzazione toracica.
L’iperlordosi cervicale è caratterizzata da un atteggiamento di protrazione del capo, con la una perdita del giusto assetto tra cervicale alta e cervicale bassa: la cervicale superiore va in estensione, mentre dovrebbe essere in leggera flessione, e la cervicale inferiore tende ad assumere un atteggiamento in flessione (dovrebbe essere in estensione), rispetto all’asse corporeo, con il conseguente spostamento del peso anteriormente alla linea di proiezione del baricentro corporeo e perdita del parallelismo dell’asse IIIa vertebra cervicale – osso ioide, rispetto al piano del terreno ed al piano di Francoforte.
La causa più comune di un’alterazione della lordosi cervicale è l’assunzione di una postura scorretta, che comporta la contrazione dei muscoli prevertebrali, ed in particolare del muscolo lungo del collo, in associazione con l’azione combinata dei muscoli sternocleidomastoidei e dei muscoli trapezi superiori; non di rado è fortemente connessa alla pratica di lavori sedentari davanti a un terminale in quanto trascorrere molte ore seduti davanti allo schermo induce a flettere la cervicale bassa e a iper-estendere la cervicale alta.
La tendenza all’estensione della cervicale inferiore, che diviene rigida, causa solitamente stress per i dischi intervertebrali, mentre la tendenza alla flessione della cervicale “alta” è associata alla debolezza dei muscoli flessori profondi del collo ed allo stress dei muscoli sternocleidomastoideo e del muscolo elevatore della scapola; l’alterata biomeccanica dei movimenti del collo comporta difficoltà ad assumere con la cervicale il giusto assetto, ma tende sempre alla protrazione del capo ed alla cifosi toracica rigida in estensione: lo spostamento in avanti del capo rispetto all’asse corporeo obbliga i muscoli che mantengono la testa verticale ad un superlavoro che causa spesso distrofia dei muscoli trapezi superiori.
Per quanto i soggetti possano essere asintomatici, l’alterazione della curvatura può causare frequentemente cervicalgia, cervico-brachialgia, rigidità muscolare e difficoltà nei movimento del collo in tutte le direzioni, potendo arrivare a quadri sintomatologici quali cefalea, nausea, vertigini. In alcuni casi le anomalie della lordosi del rachide cervicale possono andare a ledere il disco intervertebrale con conseguente comparsa di ernia del disco, compressione delle radici nervose che causano sintomi a carico degli arti superiori (brachialgia, parestesie, perdita di forza …).
che fare
Il primo passo da effettuare alla presenza di iperlordosi cervicale è, ovviamente, effettuare una valutazione multidimensionale approfondita, che prenda in considerazioni quali fattori possano essere considerati agenti eziologici primari, quali cofattori e quali, infine, spine irritative che esacerbano il quadro sintomatologico: la possibilità che l’accentuazione della lordosi, a livello del rachide cervicale, sia una forma di compensazione, come una marcata cifotizzazione toracica, o la localizzazione di problemi distali quale, ad esempio, un problema dell’area stomatognatica, disfunzioni cranio-cervico-mandibolari, iperlordosi lombare o la presenza di P.L.U.S. o alterazioni dell’orientamento spaziale del corpo e della postura (P.R.Y.T.), solo per citarne alcuni, deve essere presa in esame così come deve essere considerata la possibilità che l’iperlordosi consolidata sia connessa allo stile di vita.
Fatta questa necessaria premessa, chi soffre di sintomi dipendenti o associati ad un quadro di iperlordosi cervicali può trarre enormi giovamenti da un programma di riequilibrazione personalizzato messo in atto da un professionista del ben-essere qualificato, finalizzato a migliorare la performance e il trofismo dei muscoli disfunzionali, anche attraverso l’uso di test muscolari specifici: la riprogrammazione neuro-mio-fasciale, migliorando la mobilità articolare dei segmenti rachidei sofferenti, di concerto con tecniche ed esercizi finalizzati alla riappropriazione di una corretta percezione corporea, con particolare attenzione verso il tratto rachideo disfunzionale, e una rieducazione posturale sono alcune fra le opportunità a disposizione dell’artigiano della salute per correggere le disfunzioni del rachide, migliorando la biomeccanica ed il movimento.