rachide

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ultimo aggiornamento: 2 Maggio 2020 alle 22:01

etimologia – definizione

Dal greco ῥάχις (rhákhis), significa, letteralmente, “spina dorsale”: il termine deriva dalla presenza di “spine” sulla linea mediana del dorso, cioè prominenze ossee corrispondenti alle apofisi spinose delle vertebre; possono essere toccate attraverso la cute, partendo dalla nuca per arrivare fino alla regione sacrale. Una struttura paragonabile è l’inion, posto sulla squama occipitale; la prominenza più marcata, soprattutto in flessione, è quella del processo spinoso della VII cervicale, chiamata perciò “vertebra prominente”: può essere considerata un punto di repere anatomico.

struttura – funzione

Il termine è utilizzato come sinonimo di colonna vertebrale, anche se, parlando di rachide si dovrebbero considerare non solo le componenti osteo-articolari, muscolari e fasciali, ma anche nervi, vasi sanguigni ed il sistema nervoso centrale in esso contenuto (midollo spinale); viceversa quando si parla di colonna vertebrale, si tende a sottolineare la funzione di “struttura portante” (colonna) “multi-segmentale” o “a segmenti interconnessi”.

Vertebrale o vertebrata, deriva dal latino vertĕbra, cioè articolazione o giuntura, la cui radice è vertĕre (→ volgere, girare).

Si può dire che la capacità di coniugare due requisiti meccanici contrapposti come la rigidità e l’elasticità, sia riconducibile al fatto che la colonna vertebrale è un complesso formato da numerosi segmenti ossei sovrapposti ed interconnessi: fra queste strutture si interpongono elementi inerziali (dischi intervertebrali), mantenuti in relazione reciproca da muscoli e legamenti che fungono da tiranti.

La peculiare organizzazione morfo-funzionale di questa catena cinematica che connette il cranio con il terreno, per mezzo del bacino e degli arti inferiori: permette al corpo di unire la capacità tensegretiva con la qualità di essere deformabile, pur rimanendo rigida.

organizzazione

Il rachide, sito sulla linea mediana del corpo ed attraversato dal piano sagittale, si estende in senso rostro-caudale, seguendone l’asse longitudinale, dal cranio con il quale articola, sino alla pelvi di cui entra a far parte: viene suddiviso, convenzionalmente in tratto cervicale, formato dalle sette vertebre cervicali, la prima delle quali si articola con l’osso occipitale; tratto toracico (o dorsale), costituito da dodici vertebre toraciche con le quali si articolano le coste; tratto lombare, che consta di cinque vertebre lombari, l’ultima delle quali si congiunge all’osso sacro per mezzo dell’articolazione lombo-sacrale; tratto pelvico, formato da due ossa (sacro e coccige) articolate tra loro e connesse alle ossa dell’anca nella cintura pelvica.

il  rachide e la Kinesiopatia®

Nella visione della Kinesiopatia®, anche la porzione condrale dell’osso occipitale è considerata una componente del rachide: l’articolazione atlanto-occipitale costituisce una cerniera fondamentale per permettere la piena flessibilità ed estensibilità della colonna vertebrale; il R.O.M. fisiologico della spina dorsale viene garantito non solo dalla complessa segmentazione funzionale che alterna aree capacitative ed aree resistive (inerziali), ma anche dall’alternanza delle curve fisiologiche presenti, che garantisce la possibilità di distribuire i carichi e le forze in modo omogeneo, sui differenti segmenti spinali o sulle vertebre stesse, incrementando la capienza e la resilienza del sistema.

Il rachide presenta tre curve principali alternate (dotate di elevata capacità elastica), lordosi cervicale (convessa), cifosi dorsale (concava) e lordosi lombare (convessa), e due secondarie (caratterizzate da resistenza e capacità di protezione del contenuto) cioè la porzione squamosa dell’occipite ed il sacro: se la struttura fosse lineare, il peso, graverebbe solamente sulla base. Le cifosi (cranica, toracica e quella sacro-coccigea) si formano già in fase embrionale, mentre le lordosi (cervicale e lombare), si delineano quando il bambino impara a sostenere la testa da solo e quando impara a camminare, testimoniando la relazione funzionale alla postura ed al movimento delle seconde, rispetto alla maggior rilevanza strutturale e contenitiva delle prime.

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