definizione
L’atteggiamento antalgico può essere descritto come l’assumere una posizione che viene adottata, con meccanismo riflesso, nel corso di affezioni dolorose o alla presenza di algie significative, allo scopo di mitigare il dolore: spesso la postura antalgica è contraddistinta da una posizione o da un movimento innaturale assunto per ridurre al minimo o alleviare il dolore o il disagio; postura, ovvero la posizione che assumiamo nello spazio come “posa antigravitazionale” e antalgico, dal greco αντιαλγικος, composto di ἀντί– (antí– → contro) e ἄλγος (álgos → dolore) col significato di “che si oppone al dolore, antidolorifico”.
Esempi di atteggiamenti antalgici possono esse l’addome a tavola lignea, presente nei processi flogistici del peritoneo, o la flessione in posizione fetale assunta da chi ha forti crampi addominali; l’impossibilità di stare fermo durante una colica renale può essere considerato un atteggiamento antalgico.
Un particolare tipo di atteggiamento antalgico è la cosiddetta andatura antalgica, una delle forme più comuni di alterazione dell’andatura nei soggetti che manifestano dolore nel camminare o nel movimento degli arti inferiori: uno schema anormale della deambulazione secondaria al dolore che provoca, in genere, zoppia.
considerazioni
L’assunzione di una posizione antalgica o la presenza di una limitazione del movimento come sovrastruttura volta a ridurre il dolore o il dis-confort, presuppone che chi manifesta questi atteggiamenti antalgici sia in grado di mantenere determinate posizioni o schemi motori attraverso le quali il dolore si attenua o viene abolito: ciò significa che il dolore non è continuo e immutabile ma controllabile attraverso posizioni o particolari contegni e portamenti.
Tal aspetto deve essere preso in considerazione nell’ambito di una valutazione multidimensionale in quanto indica, in primis, che non sono presenti lesioni o danni strutturali irreversibili, ed in secondo luogo, che la posizione antalgica (o la deambulazione antalgica) è il più costante di tutti i segni oggettivi, involontario ed è automatico, che non può essere simulato; inoltre tale sintomo scompare dopo che la causa del dolore è stata rimossa.
Ovviamente per eliminare il dolore occorre correlare la posizione antalgica e la limitazione del movimento con una patologia definita o con una disfunzione, identificando le strutture che sono sottoposte a stress meccanico ed evidenziando quali cambiamenti patologici si verificano quando queste strutture sono sotto stress.