ultimo aggiornamento: 14 Febbraio 2025 alle 12:15
definizione
Si dicono abduttori i muscoli che hanno per azione principale il movimento di abduzione, il movimento di allontanamento di un arto o di una parte mobile del corpo da un piano o asse o punto di riferimento: derivato del latino abducĕre (→ allontanare).
I principali abduttori del braccio, dell’omero o della spalla, sono:
→ muscolo deltoide medio, coadiuvato nella sua azione dal muscolo trapezio medio
→ i fasci superiori del muscolo infraspinato
→ il capo lungo del muscolo bicipite brachiale
→ i fasci superiori del muscolo sottoscapolare
→ muscolo dentato anteriore (abduzione della scapola)
Fra i muscoli abduttori ritroviamo anche il muscolo abduttore lungo del pollice, il muscolo profondo della regione posteriore dell’avambraccio, il muscolo abduttore del mignolo, il muscolo dell’eminenza ipotenar della mano. Il muscolo abduttore breve del pollice mentre il muscolo dell’eminenza tenar della mano, è in realtà un muscolo adduttore.
Quello degli abduttori dell’anca è un insieme di muscoli principalmente deputati al movimento di apertura laterale (sulla linea mediana) del femore rispetto al fianco; i principali muscoli abduttori della coscia, del femore o dell’anca sono:
→ muscolo medio gluteo – innervato dal nervo gluteo superiore (L4,L5,S1), è il principale abduttore d’anca: si trova lateralmente e superiormente alla natica, sotto la cresta iliaca; origina tra le linee glutee anteriore e posteriore dell’anca, dal labbro esterno della cresta iliaca, dalla spina iliaca anteriore superiore, dove è più largo, e si restringe verso il tendine inserzionale, assumendo una forma a ventaglio, che va a fare entesi sulla faccia esterna del grande trocantere. La parte anteriore del gluteo medio abduce e assiste nella flessione e nella rotazione mediale dell’anca mentre la porzione posteriore del gluteo medio abduce e assiste l’estensione e la rotazione laterale dell’anca.
→ muscolo piccolo gluteo – innervato dal nervo gluteo superiore del plesso sacrale (L4÷S1), è il più piccolo dei tre abduttori primari; sito profondamente rispetto al muscolo gluteo medio, origina davanti alla linea glutea anteriore e dall’estremità anteriore del labbro esterno della cresta iliaca e, assumendo anch’esso una forma a ventagli, si inserisce sulla superficie anteriore del grande trocantere del femore. È del tutto assimilabile al muscolo medio gluteo con cui condivide funzione, struttura, innervazione e afflusso di sangue, agendo come muscolo sinergico per abdurre e ruotare internamente la coscia, contribuendo alla stabilizzazione dell’anca e del bacino.
→ muscolo tensore della fascia lata – innervato dal nervo gluteo superiore del plesso sacrale (L4÷S1), è un muscolo della coscia anterolaterale prossimale che si trova tra le fibre superficiali e profonde della fascia ileo tibiale; origina sull’estremità anteriore della cresta iliaca, dalla spina iliaca anteriore superiore, dalla faccia superficiale del muscolo medio gluteo, dalla fascia glutea profonda per andare a creare entesi sul condilo laterale della tibia con un tendine che nel tragitto si fonde con la fascia femorale formando il tratto ileo-tibiale. Agisce congiuntamente al muscolo grande gluteo, al muscolo medio ed al muscolo piccolo gluteo in un’ampia varietà di movimenti dell’anca, quali la flessione, l’abduzione e la rotazione interna; tende il tratto ileotibiale e sostiene il ginocchio, specialmente quando si solleva il piede opposto.
i muscoli abduttori secondari della coscia, del femore o dell’anca sono:
→ muscolo piriforme – innervato da a un nervo derivante dal plesso sacrale che raccoglie le fibre nervose dei rami anteriori (o ventrali) dei nervi spinali L5, S1 e S2, è un muscolo piatto e meno superficiale rispetto ai muscoli glutei profondi; origina all’interno della pelvi, sulla superficie anteriore dell’osso sacro, tra i cosiddetti forami sacrali, sul margine superiore della grande incisura ischiatica, sull’osso iliaco, sulla capsula dell’articolazione sacroiliaca e sul legamento sacro-tuberoso per poi inserirsi sull’apice del grande trocantere del femore, una prominenza ossea di forma quadrangolare, situata sul margine laterale dell’estremità prossimale del femore (frequentemente, poco prima dell’entesi, l’inserzione tendinea terminale del piriforme si unisce a quella del muscolo gemello superiore, del muscolo gemello inferiore e del muscolo otturatore interno. Coadiuva l’abduzione dell’anca quando l’anca è flessa; tutti i muscoli appartenenti al gruppo dei rotatori esterni dell’anca coadiuvano l’azione del muscolo piriforme: questo complesso muscolare, definito anche con l’acronimo D.O.R. (deep outward rotators → muscoli rotatori esterni profondi) è fondamentale per la stabilità dell’anca: funzionano sinergicamente per mantenere la testa del femore nell’acetabolo e aiutare a prevenire l’inceppamento verso l’alto del femore durante l’abduzione dell’anca:
→ muscolo sartorio – innervato dalla branca muscolocutanea laterale (divisione anteriore del nervo crurale – L1÷L3), è un muscolo sottile, lungo e superficiale, collocato nel compartimento anteriore della coscia, che agisce sia sull’articolazione dell’anca sia su quella del ginocchio; è il muscolo più lungo del corpo umano e il più superficiale del compartimento anteriore, originando dalla spina iliaca anteriore superiore e da una parte della tacca tra la spina iliaca anteriore superiore e la spina iliaca anteriore inferiore (concorre alla formazione del cosiddetto triangolo di Scarpa), per poi correre obliquamente attraverso la parte superiore e anteriore della coscia in direzione infero-mediale, passando dietro il condilo mediale del femore per terminare in un tendine che curva anteriormente e si unisce ai tendini del muscolo gracile e del muscolo semitendinoso nel pes anserinus, dove si inserisce all’stremità superiore della faccia mediale della tibia. La sua parte superiore forma il bordo laterale del triangolo femorale e, il punto in cui attraversa l’adduttore lungo, segna l’apice del triangolo; profondamente al sartorio e alla sua fascia, si trova il canale adduttore, attraverso il quale passano il nervo safeno, l’arteria femorale e la vena femorale ed il nervo al vasto mediale. Il muscolo sartorio agisce come debole flessore ed abduttore dell’anca, ruotando lateralmente la coscia, contribuendo alla flessione del ginocchio; il muscolo sartorio è un muscolo della coscia che non ha alcun rapporto con il femore.
→ i fasci superiori del muscolo grande gluteo – innervato dal nervo gluteo inferiore che quale riunisce le fibre nervose provenienti dalle radici dei nervi spinali L5, S1 e S2, il muscolo grande gluteo è il muscolo più voluminoso e più potente del corpo, ed anche il più superficiale di tutti i glutei; le fibre della porzione superiore del muscolo, assieme a quelle superficiali della porzione inferiore, convergono in una lamina tendinea che si incunea tra i due strati della fascia lata e finisce per unirsi al tratto ileotibiale (o bandelletta ileotibiale): questa prima entesi raccoglie la maggioranza delle fibre (circa i ¾ della componente tissutale del grande gluteo). Le fibre superiori hanno funzione di abduzione.
Fra i muscoli abduttori dell’arto inferiore troviamo il muscolo abduttore dell’alluce, il muscolo del margine interno del piede.