ultimo aggiornamento: 29 Settembre 2023 alle 10:52
descrizione – anatomia topografica
Il muscolo retto addominale (musculus rectus abdominis) è un muscolo pari, lungo e superficiale, che si estende in verticale, al centro dell’addome, disponendosi ai lati della cosiddetta linea alba, una sottile banda di tessuto connettivo che percorre verticalmente la porzione mediana dell’addome, dal processo xifoideo dello sterno alla cresta pubica, formata dalla congiunzione tra le aponeurosi dei muscoli addominali (muscolo obliquo interno, muscolo obliquo esterno e muscolo trasverso dell’addome); il muscolo retto dell’addome, assieme ai muscoli piramidali, è avvolto dalla guaina dei muscoli retti dell’addome.
È un muscolo poligastrico: una serie di inserzioni tendinee trasversali lo dividono in segmenti, ovvero in sei compartimenti quadrangolari (solitamente), anche se, esistendo una certa variabilità, possono essere compresi fra quattro e dieci.
Il muscolo retto dell’addome è il muscolo più superficiale del gruppo dei muscoli addominali ed è il più rappresentativo della parete addominale antero-laterale; è un importante flessore della colonna vertebrale, che, di concerto con i muscoli del muro addominale, agisce da antagonista ai muscoli estensori del dorso (muscolo sacrospinale): è uno dei muscoli che compongono il corsetto addominale e fa parte dei core muscles, svolgendo una importante azione di contenimento dei visceri addominali e di stabilizzazione del rachide e del bacino.
Gioca un ruolo significativo nelle dinamiche respiratorie: non solo è un muscolo respiratorio accessorio, favorendo la respirazione forzata, ma, assieme agli altri muscoli del torchio addominale, coopera a stabilizzare la gabbia toracica durante la respirazione, permettendo alla contrazione concentrica del muscolo diaframma respiratorio di svolgere l’azione di suzione dell’aria nei polmoni, e, impedendo al bacino di iperlordotizzarsi, coadiuva il completamento della fase inspiratoria durante la fase di contrazione eccentrica del muscolo diaframma respiratorio, contribuendo ad incrementare il tidal volume e/o il volume di riserva inspiratoria.
Il muscolo retto dell’addome si pone anteriormente in rapporto con il foglietto anteriore della guaina del retto; posteriormente con le cartilagini costali dalla Va alla IXa, con il foglietto posteriore della guaina e l’arteria epigastrica inferiore che decorre tra la faccia posteriore del muscolo e il foglietto posteriore della sua guaina; in basso, con la fascia trasversale.
origine – decorso – inserzione
I muscoli retti dell’addome, simmetricamente, hanno origine dai margini inferiori delle cartilagini costali (dalla Va alla VIIa) e dal processo xifoideo, per mezzo di tre fasci carnosi: il fascio laterale ed il fascio intermedio si distaccano dalla faccia esterna e dal margine inferiore della Va e VIa cartilagine costale, mentre il fascio mediale nasce dalla faccia esterna della VIIa cartilagine costale e dal processo xifoideo.
Si estende verticalmente, longitudinalmente in direzione inferiore, ai lati della linea alba: presenta uno spessore indicativo di circa dieci millimetri anche se nei soggetti ben allenati può raddoppiare il suo volume. Il ventre muscolare presenta in genere quattro inserzioni tendinee trasversali che sono ben visibili sulla faccia anteriore, non interessando di norma tutto lo spessore del muscolo, che lo rendono un muscolo poligastrico: una di queste è situata a livello dell’ombelico, due si trovano al di sopra e una, incostante, è al di sotto dell’ombelico.
Il muscolo si porta in basso per raggiungere l’inserzione che si effettua, mediante un corto e robusto tendine, sul margine superiore del pube, tra il tubercolo pubico e la sinfisi pubica, ove i fasci fibrosi più mediali si incrociano con quelli controlaterali davanti della sinfisi; i limiti del retto addominale sono definiti, oltre che dai punti di origine e di inserzione terminale, medialmente dalla linea alba e dal muscolo retto controlaterale mentre lateralmente dalla linea semilunare, una sottile banda di connettivo che concorre a separare il muscolo retto dell’addome dai muscoli obliqui esterni e dai muscoli obliqui interni.
azione – funzione – innervazione
Con la sua azione flette il torace sulla pelvi, provocando la flessione anteriore del tratto toracico e lombare, contribuendo parzialmente alla loro inclinazione laterale e, in maniera minore, nella torsione del busto (contrazione unilaterale; a torace fisso flette il bacino sul torso. Abbassando le coste funge da muscolo espiratore; la sua contrazione, sinergicamente ai muscoli del torchio addominale, aumenta la pressione addominale, comprimendo il contenuto dell’addome.
I muscoli retti addominali svolgono una continua azione di bilanciamento delle forze che porterebbero il corpo in estensione ed in iperlordosi, mantenendo, quando in grado di rispondere appropriatamente alle sollecitazioni legate alla postura, alla deambulazione ed alla respirazione, la distanza ottimale fra la gabbia toracica ed il bacino ed evitando, di conseguenza, la retroversione o l’anteroversione del sacro: la sua attività lo rende un importante flessore della colonna vertebrale, che, di concerto con i muscoli del muro addominale, sinergicamente, si comporta da muscolo antagonista per i muscoli estensori del dorso quali il muscolo sacrospinale ed il muscolo quadrato dei lombi: l’azione dei muscoli addominali controbilancia il possibile ipertono dei muscoli dorsali evitando che la pressione addominale, incrementata dal loro possibile ipertono e dagli atti respiratori, possa, incrementando l’iperlordosi, causare non solo il cedimento del muro anteriore ma anche causare un carico eccessivo a livello del rachide lombare ed in particolare della giunzione lombo-sacrale.
In virtù del suo andamento anteriore e longitudinale dalla casa toracica (coste e sterno) al bacino (pube), il muscolo retto addominale è il principale responsabile di due movimenti: la flessione del tronco (rachide toracico e lombare) e la retroversione del bacino, movimento che determina un basculamento posteriore di quest’ultimo con associata la perdita della lordosi lombare fisiologica.
è uno dei muscoli che compongono il corsetto addominale e fa parte dei core muscles, svolgendo una importante azione di contenimento dei visceri addominali e di stabilizzazione del rachide e del bacino.
Gioca un ruolo significativo nelle dinamiche respiratorie: non solo è un muscolo respiratorio accessorio, favorendo la respirazione forzata, ma, assieme agli altri muscoli del torchio addominale, coopera a stabilizzare la gabbia toracica durante la respirazione, permettendo alla contrazione concentrica del muscolo diaframma respiratorio di svolgere l’azione di suzione dell’aria nei polmoni, e, impedendo al bacino di iperlordotizzarsi, coadiuva il completamento della fase inspiratoria durante la fase di contrazione eccentrica del muscolo diaframma respiratorio, contribuendo ad incrementare il tidal volume e/o il volume di riserva inspiratoria.
I muscoli retti addominali fanno parte del core e svolgono un ruolo nella stabilità del core. I muscoli centrali comprendono il retto dell’addome, il trasverso dell’addome, l’erettore spinale e gli obliqui, che insieme agiscono come una cintura di pesi naturale per proteggere la parte bassa della schiena dalle lesioni. I muscoli centrali deboli possono predisporre le persone a problemi alla colonna vertebrale.
Il retto addominale è un muscolo poligastrico, in quanto composto da tendini intermedi che ne dividono il ventre muscolare, rendendo il bilanciamento della sua azione, fortemente dipendente dall’interazione parziale che si crea fra componente contrattile e connettivale; il muscolo non trasferisce l’energia meccanica in modo omogeneo: questo comporta che l’inserzione sternale e l’entesi pubica sono sottoposte in modo differente alle sollecitazioni meccaniche.
Inoltre, il retto addominale è anche un importante muscolo espiratorio accessorio, assistendo l’espirazione forzata.
muscoli del core è un gruppo di muscoli del tronco e dell’anca che circondano la colonna vertebrale, i visceri addominali e l’articolazione coxo-femorale, essenziali per il corretto equilibrio dei carichi sulla colonna vertebrale e sul bacino oltre a concorrere alla distribuzione delle forze attraverso la catena cinetica
corsetto addominale è l’insieme dei muscoli dell’addome e del torace che servono ad aumentare la pressione endoaddominale, riducendo il volume della cavità addominale …
Il muscolo retto dell’addome è innervato dagli ultimi sei nervi intercostali e dal nervo ileo ipogastrico.
Nervo
Nervi spinali da T7 a T12 (rami ventrali). T7 innerva le fibre sopra l’intersezione tendinea superiore, T8 innerva le fibre tra l’intersezione superiore e quella media e T9 innerva le fibre tra l’intersezione media e inferiore.
L’arteria epigastrica inferiore decorre tra la faccia posteriore del muscolo e il foglietto posteriore della sua guaina.
Arterie epigastriche superiori e inferiori. (Inoltre, piccoli rami terminali delle tre arterie intercostali posteriori inferiori, dell’arteria sottocostale, delle arterie lombari posteriori e dell’arteria circonflessa profonda possono fornire alcuni contributi)[3]
disfunzioni del muscolo
La diastasi dei retti addominali è una separazione della linea mediana sulla linea alba. Uno spazio palpabile sulla linea mediana superiore a 2,5 cm o qualsiasi rigonfiamento visibile durante lo sforzo è considerato una diastasi e comunemente si verifica attorno all’ombelico, ma può verificarsi ovunque tra il processo xifoideo e l’osso pubico.[4]
Anche i neonati possono avere questa pancia allargata e dovrebbe scomparire da sola.[5] È più frequente nei neonati prematuri e afroamericani.[6]
Valutazione
Palpazione:
Far sedere il paziente in posizione supina con un cuscino sotto le ginocchia per garantire il rilassamento del muscolo, la palpazione sarà lungo il muscolo partendo dal processo xifoideo e le costole adiacenti scendendo fino all’osso pubico su entrambi i lati. Chiedere al paziente di sollevare (o provare a sollevare) il tronco e poi di rilassarsi.
Forza muscolare:
Dobbiamo valutare principalmente la forza dei muscoli addominali piuttosto che la loro flessibilità perché avere muscoli addominali deboli porterà successivamente a seri problemi.
La MMT per il retto dell’addome viene solitamente eseguita chiedendo al paziente di portare il tronco contro gravità dalla posizione supina fino a quando gli angoli inferiori della scapola non sono fuori dal tavolo e il terapista inizierà a valutare in base alle prestazioni del paziente e alla capacità di eseguire l’operazione. movimento come indicato.
La valutazione da 5 a 1 sarà basata sul livello di capacità di sopportare la resistenza (la resistenza in questo caso è generata dalle braccia del paziente dietro la testa, dalle braccia incrociate sul petto o dalle braccia tese sopra il piano del corpo[2]) solo contrazione minima avvertita dalla mano dell’esaminatore.
Trattamento
Esercizi di rafforzamento:
Esercizio di seduta: richiede di sollevare il tronco contro gravità fino alla linea mediana e di abbassarlo lentamente e ripetutamente in più serie. Per isolare il retto dell’addome, esegui l’esercizio piegando le ginocchia per ridurre al minimo l’impegno dei flessori dell’anca. (Per il retto dell’addome, il sollevamento del tronco deve essere eseguito in modo rettilineo)