ultimo aggiornamento: 27 Settembre 2023 alle 23:58
definizione
L’insieme dei muscoli dell’addome e del torace che servono ad aumentare la pressione endoaddominale, riducendo il volume della cavità addominale: il termine torchio, dal latino tŏrcŭlum (→ pressa, pressatrice, frantoio, strettoio, estrusore), derivato di torquēre (→ torcere, avvolgere una cosa intorno a sé stessa una o più volte con movimento a spirale), si riferisce ad un sistema per concentrare la pressione su uno spazio limitato o in grado di esercitare elevate pressioni (sul materiale in lavorazione); la definizione latina di torchio addominale è prēlum abdominale (ove prēlum significa letteralmnente torchio o pressa) oppure nīsŭs (derivato dal verbo nītor, col significato di sforzo, conato [come nel lemma nisus evomentis → conati di vomito], parto ma anche sostenere e aspirare, descrivendo, di fatto, le azioni svolte dal torchio addominale.
Pertanto, quando si parla di torchio addominale ci si riferisce ad un complesso funzionale dove i singoli muscoli che lo compongono lavorano in sinergia, svolgendo molteplici e articolate funzioni: un sistema di muscoli e di tessuti fasciali dell’addome e del torace che non solo possiede la capacità di contenere i visceri addominali (prevenendo la ptosi viscerale e l’addome prominente), ma ha anche l’abilità di esercitare una compressione tale da incrementare la pressione endoaddominale e, in caso di necessità, di “spremere” i visceri contenuti nell’addome; il complesso muscolare, contraendosi, è in condizione di ridurre notevolmente il volume della cavità addominale, facilitando così l’espulsione del contenuto degli organi addomino-pelvici (intestino, vescica, utero).
Il torchio addominale svolge anche un’azione fondamentale per la stabilità della colonna vertebrale toraco-lombare, del sacro e del bacino, permettendo al sistema muscolare di esprimere pienamente la forza dei muscoli dorsali (muscolo quadrato dei lombi, muscolo sacrospinale …) nel mantenimento della postura statica o nella deambulazione, riducendo il carico e le sollecitazioni sul rachide lombare; interviene anche, con un ruolo sostanziale e insostituibile nei meccanismi respiratori: i muscoli della fascia addominale contribuiscono sia all’espirazione, ed in particolare all’espirazione forzata, sia all’inspirazione ove, ancorando la gabbia toracica, permettono alla contrazione eccentrica del muscolo diaframma, di completare l’atto dell’aspirazione incrementando il volume corrente polmonare (tidal volume).
descrizione
L’azione di torchio è ottenuta dal lavoro espletato in particolare da quattro coppie simmetriche di muscoli addominali, posti antero-lateralmente nella porzione inferiore del torso: il muscolo retto dell’addome (anche se solitamente questo muscolo viene considerato un muscolo singolo, in realtà sono presenti due ventri muscolari, simmetrici e antimerici rispetto alla linea alba), il muscolo obliquo esterno (detto anche muscolo grande obliquo), il muscolo obliquo interno (detto anche muscolo piccolo obliquo) e il muscolo trasverso. Specificamente, la funzione principale di quest’ultimo muscolo è proprio quella di stringere il “giro vita”, stabilizzando il tratto lombare della colona vertebrale in quanto forma un vero e proprio corsetto attorno alla fascia addominale, aiutato in questo dai muscoli obliqui.
Il muscolo retto dell’addome non solo flette il tronco anteriormente e lateralmente (quando si contrae da un solo lato), ma porta le pelvi in direzione superiore, favorendo l’anteroversione del sacro, influenzando l’equilibrio della colonna vertebrale, fungendo da antagonista ai muscoli iperlordotizzanti e muscoli retroversori del bacino; occorre ricordare che la gabbia toracica e le pelvi possono essere equiparati a pulegge, mentre la muscolatura addominale e la muscolatura dorsale possono essere paragonate a cinghie elastiche che mantengono i due assi di rotazione simmetrici: il muscolo retto dell’addome è il principale artefice dell’avvicinamento fra la porzione anteriore della gabbia toracica e dello sterno al pube esercitata dal torchio addominale, contribuendo in modo significativo al mantenimento della postura eretta.
Il muscolo grande obliquo coadiuva il muscolo retto dell’addome nella flessione del busto in avanti, mentre inclina il tronco lateralmente e lo ruota controlaterale (il muscolo obliquo esterno destro ruota il tronco a sinistra e viceversa); il muscolo piccolo obliquo concorre, a sua volta alla flessione anteriore del tronco, inclinando il tronco lateralmente e ruotandolo verso il lato della contrazione. Come già anticipato il muscolo trasverso dell’addome svolge la sua attività principale nella creazione del torchio addominale, cioè nel cerare una pressione di contenimento (aiutato in questo dai muscoli obliqui dell’addome), soprattutto grazie alla sua forma a fascia che ricorda un corsetto, oltre a conferire al bacino ed al tratto lombare della colonna vertebrale stabilità e forza, contenendo i visceri.
Il muscolo quadrato dei lombi, che origina dalla cresta iliaca e dalle coste, inserendosi sul tratto lombare della colonna vertebrale, oltre a inclinare il tronco all’indietro, lo flette lateralmente, sinergicamente con i muscoli obliqui interni ed i muscoli obliqui esterni: per quanto agisca da antagonista del muscolo retto dell’addome, iperlordotizzando il tratto lombare e portando il sacro in retrusione, mantenendo la cresta iliaca e le ultime costole in connessione, coadiuva il torchio addominale nella dinamica respiratoria.
Il torchio addominale non potrebbe svolgere correttamente la sua funzione senza l’intervento sinergico (a seconda dei processi in cui è coinvolto), del muscolo diaframma respiratorio e dei muscoli del pavimento pelvico: questi ultimi sono un gruppo di muscoli che forma una trama tra le ossa del bacino, svolgendo il ruolo di “piattaforma” su cui poggiano gli organi delle pelvi, intervenendo sinergicamente col torchio addominale, nell’atto del ponzamento e, in parte, nelle dinamiche respiratorie; la loro azione è fondamentale per contrastare la spinta verso il basso esercitata dal torchio addominale sugli organi contenuti nella piccola pelvi, prevenendo la ptosi o il prolasso di alcuni di essi (specialmente nella donna).
il torchio addominale e la respirazione
il torchio addominale: postura statica e deambulazione
il torchio addominale e il ponzamento
L’atto del ponzamento prevede, oltre ad una corretta peristalsi intestinale, la contrazione del retto e l’attivazione della fionda pubo-rettale, l’azione di “spremitura” esercitata dal torchio addominale che agisce sinergicamente con il muscolo diaframma respiratorio: la combinazione sinergica di questi fattori permette l’espulsione delle scorie organiche (feci), in quanto si osserva la creazione di una “camera di pressione” all’interno dell’addome che fa affacciare la massa fecale fuori dall’ano, al quale è trattenuto solidale dagli attriti, sinché la forza di gravità non lo distacchi per il completamento dell’escrezione. Tale sforzo induce, secondariamente, durante la spinta estrusiva, una modifica dell’impiego del muscolo diaframma respiratorio che viene mantenuto temporaneamente in contrazione concentrica, con una conseguente dispnea o apnea momentanea, un incremento della pressione ematica, che sale repentinamente, ed un aumento della pressione endocranica.