ultimo aggiornamento: 22 Maggio 2018 alle 0:53
il colpo della strega
… un attacco di lombalgia acuta, un dolore particolarmente intenso, spesso lancinante, localizzato nella parte inferiore della schiena, che toglie il respiro; un senso di compressione e tensione che ti costringe a bloccarti nella posizione in cui la fitta dolorosa ti ha paralizzato … uno spasmo che ti induce a cercare un letto, una sedia, un punto di appoggio, il più vicino possibile, a cui appoggiarsi per non perdere l’equilibrio e lenire la sofferenza … ma che allo stesso tempo ti obbliga a rimanere immobile, che ti spinge a limitare i movimenti per evitare ulteriore dolore …
… è quello che comunemente chiamiamo “il colpo della strega“, un misto di spasmi e sofferenza localizzati nella parte inferiore della schiena, che coinvolge muscoli e ossa e provoca molto dolore ad ogni movimento … ma perché viene comunemente definito in questo modo?
Si racconta che, nel medioevo, quando un uomo si avvicinava ad bella donna e si inchinava facendole il baciamano, se questa era una strega ammaliatrice, che praticava magia nera … grazie ai suoi poteri occulti e macabri era in grado di lanciare un incantesimo per bloccare il malcapitato in posizione di riverenza o genuflessione, impedendogli di muoversi da quella postura e costringendolo a rimanere imprigionato dal maleficio … immobilizzato con un solo tocco!
ma, in fondo, che cos’è? …
… un evento particolarmente traumatico, un nemico subdolo che colpisce quando meno ce lo si aspetta; un dolore che attanaglia, che stringe … perchè, effettivamente, è ciò che accade: i muscoli della parte bassa della schiena, della zona lombare, si contraggono fino allo spasmo, come conseguenza di una reazione difensiva dell’organismo, divenendo dolenti.
Il più delle volte insorge a causa di movimenti insoliti, forzati, troppo intensi o mal controllati: una delle situazioni più frequenti è il chinarsi per raccogliere un oggetto caduto compiendo un movimento che va a sollecitare in maniera anomala o eccessiva la muscolatura paravertebrale, oppure il sollevarsi da seduti o da una posizione inginocchiata. Qualunque sia la causa apparente o il particolare movimento che scatena il sintomo doloroso, il “colpo della strega” è la contrazione “difensiva” della muscolatura dorso-lombare ad un allungamento troppo veloce e repentino della stessa: quando “stiriamo” un muscolo in maniera eccessiva (o troppo rapidamente) si innesca un meccanismo involontario difensivo, da parte del sistema nervoso centrale, che porta alla contrazione delle fibre muscolari (riflesso miotatico da stiramento).
Questa descrizione può, talvolta, risultare fuorviante, perchè tende a sottovalutare il fatto che il “tono” muscolare è determinato dall’attivazione nervosa: più l’organismo è in uno stato di stress o “tensione”, più il sistema nervoso sarà in uno stato di “ipersensibilità neurologica” o di “iperriflessia“, più i muscoli saranno in uno stato di “ipertono” e contrazione. Se le fibre muscolari sono già “accorciate” ed il sistema nervoso è “facilitato”, cioè predisposto a reagire anche in presenza di stimoli normalmente subliminali, basterà un minimo allungamento, un’estensione anche limitata, per scatenare il riflesso da stiramento.
La contrattura che ne consegue è una difesa che l’organismo adotta per evitare conseguenze ben più gravi: in questo modo si evitano possibili lesioni causate dall’eccessiva elongazione muscolare, quali lo stiramento o l’ancor più grave strappo muscolare; d’altra parte, lo spasmo provoca un accorciamento rapido del muscolo, incongruente con l’adattamento che deve subire la fascia che lo circonda. Il sistema nervoso, già in uno stato di ipereccitabilità, viene “inondato” da segnali contraddittori che favoriscono fenomeni di “facilitazione segmentale”, con aumento ulteriore della contrazione muscolare e, di conseguenza, l’insorgere del dolorosissimo colpo della strega …
… l’innescarsi di una contrattura difensiva induce, in realtà, una reazione antalgica paradossale e parossistica …
quali cause? … o meglio … il colpevole?
Atteggiamenti posturali viziati, eventi traumatici (come cadute od incidenti), colpi di freddo, disidratazione, sforzi che comportano eccessive sollecitazioni muscolari e legamentose, spondilolistesi (scivolamento di una vertebra sull’altra) e discopatie generiche o ernia del disco, sono solo alcune delle cause potenziali; qualunque distonia che crei ridotta mobilità del rachide, rigidità muscolare o perdita di elasticità e flessibilità è da annoverarsi fra i possibili “colpevoli”.
Occorre, poi, non sottovalutare l’incidenza dello stress e degli aspetti della quotidianità, che ci coinvolgono emotivamente: quando le situazioni o le contingenze esercitano una “pressione” sul nostro essere, compromettendo la nostra capacitò di gestione del presente; quando ci sentiamo “in pericolo”, “non all’altezza”, “incapaci” … quando ci sembra che le persone pretendano da noi più di quello che pensiamo di poter dare; quando perdiamo la facoltà di mantenerci in equilibrio somato-emotivamente, il nostro sistema nervoso diviene ipersensibile e ci irrigidiamo in atteggiamenti volti a proteggerci, sviluppando un’attitudine difensiva che si rivela, spesso, la principale artefice delle tensioni e degli irrigidimenti muscolari. Per approfondire l’argomento si veda, anche “il cervello trino“.
I muscoli più coinvolti in questo atteggiamento antalgico sono quelli implicati nel mantenimento dinamico della postura eretta, definiti posturali, assieme ai muscoli respiratori: in particolar modo, un ruolo significativo viene assunto dal muscolo diaframma e dal muscolo psoas, con la loro azione di stabilizzazione lombare e regolazione della posizione del pelvi, rispetto al piano del terreno.
Il muscolo ileo-psoas è il principale “colpevole” del “colpo della strega”, pur essendoci molti “complici” che, con la loro inattività o scarsa adattabilità e collaborazione, contribuiscono a rendere il bacino instabile e a “scaricare” su questo muscolo le responsabilità della rigidità lombo-sacrale e dello squilibrio posturale.
La tensione cronica dei muscoli ileo-psoas è un elemento imprescindibile nella genesi delle problematiche lombo-sacrali: assieme ai muscoli addominali, ai muscoli piriformi ed ai muscoli quadrati dei lombi, determina gran parte degli squilibri posturali e somato-emotivi che inferiscono a livello della giunzione lombo-sacrale o delle articolazioni sacro-iliache.
Esiste poi una “sinergia negativa” fra i muscoli psoas ed il muscolo diaframma: la loro azione combinata, in assenza di adeguate compensazioni posturali, tende ad incrementare la lordosi lombare; l’attivazione del complesso diaframma/psoas diviene, spesso, il mezzo attraverso cui le nostre emozioni, le ansie, le paure o le tensioni, sono “tradotte” in manifestazioni somatiche, corresponsabili del “blocco” lombare. Maggiori informazioni possono essere reperite negli articoli “lombalgia, mal di schiena, sciatica: malattie o sintomi?“, “sciatalgia: l’infiammazione del nervo sciatico” oppure “Sindrome di Baastrup: osteofitosi del rachide“.
che fare?
Il sintomo principale, che caratterizza il colpo della strega, è un dolore lancinante percepito come conseguenza di un movimento repentino, un trauma “secco” ed improvviso; limitare i movimenti al minimo, cercando di sedersi o sdraiarsi, o tentare di rimanere immobili, per evitare ogni minimo sussulto che possa scatenare dolore, è la prima reazione istintiva … e, da un certo punto di vista, è la miglior cosa da fare … respirare lentamente e profondamente, muoversi con calma, sono le azioni da intraprendere, per permettere ai muscoli dolenti ed eccessivamente contratti, di distendersi gradualmente fino a consentire dopo qualche ora la ripresa dei primi movimenti elementari. Se il colpo della strega ci affligge, è bene rimanere nella posizione antalgica e muoversi il meno possibile, evitando movimenti incongrui, rimanendo in riposo per 12-48 ore a seconda dell’entità del trauma: il riposo eccessivo, però, tende ad indebolire la muscolatura, rendendola incapace di sopportare ulteriori sollecitazioni.
Il trattamento in fase acuta si basa sul presupposto che una contrattura va trattata decontraendo lo spasmo muscolare, attraverso tecniche specifiche di riprogrammazione neuro-mio-fasciale che non solo “allentino” la contrattura algogena, ma intervengano sulla coordinazione neuro-muscolare; un kinesiopata esperto è in grado di applicare abilità specifiche, come la “riequilibrazione propriocettiva strain/counterstrain” o l'”unwinding fasciale”, in grado di ridurre drammaticamente il dolore e la rigidità in poco tempo e cominciare la rieducazione motoria e posturale.
Un primo passo, molto importante, è ripristinare il corretto assetto della colonna vertebrale, riequilibrando le curve fisiologiche che spesso hanno subito alterazioni posturali o somato-emotive: la valutazione kinesiologica della reattività neuromuscolare, in abbinamento a tecniche di cranio-sacral repatterning®, si rivela efficace nel ridurre il dolore e lo spasmo, sia in fase acuta, sia nel processo di valutazione posturale finalizzata a migliorare l’equilibrio globale del corpo. L'”allentamento dello stress posturale” ed il rilassamento degli spasmi muscolari e della tensione cronica, sono efficaci nel migliorare la sintomatologia dolorosa ed incrementare la mobilità e la motilità.
Il rischio è, però, quello che il colpo della strega non sia solo un fatto episodico, ma che nasconda problemi ben più gravi della semplice contrattura muscolare: l’intervento di un kinesiopata permette di capire quali siano le reali cause del dolore lombare, per evitare ulteriori complicazioni e stabilire un approccio rieducativo efficace.
“affronta le tue paure o ti si arrampicheranno sulla schiena„
(Frank Herbert)