ultimo aggiornamento: 13 Ottobre 2023 alle 19:39
definizione
Detto anche riflesso da stiramento o, semplicemente, riflesso miotatico; è un riflesso causato dal rapido allungamento del muscolo che induce una reazione difensiva come risposta adattativa ed omeostatica, che si manifesta con la contrazione involontaria del muscolo stesso finalizzata a ripristinare la lunghezza precedente all’allungamento.
Il riflesso miotatico da stiramento può essere considerato un arco diastaltico la cui funzione, oltre che protettiva, garantisce la regolazione automatica finalizzata a mantenere costante la lunghezza dei muscoli scheletrici, ovvero quella che comunemente viene chiamata contrazione isometrica: il riflesso da stiramento è generato dai fusi neuromuscolari presenti all’interno del ventre muscolare.
neurofisiologia del riflesso da stiramento
I recettori che trasformano lo stimolo di allungamento del muscolo, ovvero di estensione, in potenziale d’azione, cioè in una risposta neurologica, sono i fusi neuromuscolari: lo stiramento delle fibre muscolari provoca la distensione o la deformazione della fascia presente nelle fibrille muscolari intrafusali e delle terminazioni afferenti ad esse associate (appartenenti ai neuroni sensitivi del gruppo Ia), dalle quali partono gli impulsi che, tramite sinapsi, attivano il motoneurone alfa che innerva il muscolo stesso e ciò ne provoca la contrazione. Di fatto stimolando un arco diastaltico al fine non solo di mantenere la postura ma anche di prevenire l’eventuale elongazione del muscolo stesso.
Occorre ricordare che una “unità motoria”, cioè l’elemento base di ogni muscolo, è dotata di terminazioni nervose specializzate, poste indicativamente nel ventre muscolare, che hanno il compito di informare istantaneamente il sistema nervoso centrale delle modifiche della lunghezza delle fibre muscolari che innervano (accorciamento/contrazione ≠ allungamento/distensione): questo permettere che venga mantenuta la contrazione isometrica: il fuso neuromuscolare, è costituito da cellule altamente specializzate, frammiste alle fibre muscolari, il cui compito è quello di comunicare il cambiamento della lunghezza muscolare e la lunghezza effettiva derivante dalla variazione, in modo da permettere l’eventuale aggiustamento simultaneo del grado di tensione o rilassamento, al fine di mantenere la postura.
Le cellule a fuso, essendo poste prevalentemente nel ventre muscolare, cioè nella parte più carnosa del muscolo ove sono presenti il maggior numero di unità motorie, con le loro fibre nervose afferenti, hanno un effetto facilitatore sulla contrazione del muscolo stesso e dei muscoli sinergici: il segnale centripeto al midollo spinale permette, a livello delle strutture neuronali ivi presenti, l’integrazione delle informazioni che inducono una azione efferente che permette progressività del movimento e stabilità posturale.