elasticità

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ultimo aggiornamento: 7 Settembre 2020 alle 0:24

definizione

Dal greco ἐλαύνω (elaúnō → spingo, faccio muovere), indica la proprietà che posseggono i corpi naturali, in maggiore o minor misura, di deformarsi sotto l’azione di forze esterne e di riprendere poi la forma e le dimensioni primitive non appena siano sottratti all’azione di quelle forze.

Nella realtà, le deformazioni dei corpi naturali sono soltanto in parte elastiche, in quanto le eventuali modifiche che subiscono le strutture biologiche non scompaiono mai completamente al cessare dell’azione delle forze deformanti, mantenendo deformazioni parziali in modo permanente; nella maggior parte dei corpi naturali si osserva che la deformazione permanente è limitata a modificazioni piuttosto modeste, tanto più piccola quanto minore è la deformazione iniziale o quanto minore è l’intensità della sollecitazione.

Finché questa sollecitazione non supera un certo limite di elasticità, la deformazione permanente si mantiene inapprezzabile: la tendenza di un corpo elastico deformato a ritornare nello stato naturale, o meglio la tendenza che ogni suo elemento possiede a ritornare nello stato non deformato, si può esprimere grazie ad un’energia potenziale nella quale si deve intendere trasformato il lavoro meccanico che è stato necessario eseguire per portare il corpo nel suo stato attuale di coazione elastica, e che è suscettibile di trasformarsi di bel nuovo in lavoro se la deformazione viene ad annullarsi; la durata dell’azione delle forze esterne ha un’influenza essenziale sulle deformazioni dei corpi naturali.

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