spondilolistesi

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ultimo aggiornamento: 7 Giugno 2023 alle 20:41

definizione

Scivolamento di una parte o di tutto il corpo vertebrale, o di una porzione del rachide, rispetto a quello sottostante: lo slittamento può manifestarsi in direzione anteriore, rispetto alla vertebra sottostante (antero-listesi), oppure posteriormente (retro-listesi) o lateralmente (latero-listesi); lemma composto da spondilo-, dal greco σπόνδυλος (spondilos → vertebra) e –listesi, dal greco ὀλίσϑησις (olistesis → scivolamento).

descrizione

La spondilolistesi può colpire qualsiasi tratto della colonna, ma la maggior parte delle spondilolistesi sono, in realtà, delle anterolistesi che colpiscono più frequentemente il tratto lombare ed in particolar modo la IVa e Va vertebra lombare, interessando circa il 5 % della popolazione ed associandosi quasi sempre ad una spondilolisi (rottura dell’istmo vertebrale).

Il fenomeno determina il formarsi di curve di compenso nei segmenti prossimali della colonna ed è talora causa di dolori per la compressione delle radici dei nervi spinali: l’algia si localizza maggiormente nelle posizioni che accentuano lo scivolamento, come l’incremento della cifosi toracica (flessione del rachide toracico) o la lordosi lombare (estensione del rachide lombo-sacrale), mentre si riduce nelle posizioni opposte; negli adolescenti, per esempio, appaiono solitamente al termine dello sforzo fisico.

fisiologia del rachide lombo-sacrale

Considerato nel suo insieme, il rachide rappresenta l’equivalente di un’articolazione con tre gradi di libertà: flesso-estensione (pitch), latero-flessione o inclinazione laterale destra e sinistra (roll o side-bending), rotazione assiale o torsione (yaw): l’ampiezza di questi movimenti elementari, pur essendo molto piccola ad ogni singolo livello, diviene ampia nella sua totalità, dato l’elevato numero delle articolazioni vertebrali. I punti di passaggio tra una regione e l’altra sono detti “cerniere di rotazione” e coincidono con i punti di inversione delle curve fisiologiche del rachide. La vertebra a livello della cerniera, detta “vertebra di transizione”, reca in sé le caratteristiche delle vertebre del gruppo superiore e inferiore: è a questo livello che si verificano più comunemente i fenomeni di spondilolistesi.

La cerniera lombo-sacrale (L5-S1) merita un’attenzione particolare, essendo un punto di debolezza della struttura rachidea: come conseguenza dell’incremento dell’inclinazione del piano articolare sacrale e dell’acutizzazione dell’angolo di Ferguson, il corpo della Va vertebra lombare tende a slittare in basso e in avanti; questo scivolamento è impedito dalle connessioni dell’arco posteriore di L5, in particolare dalle apofisi articolari inferiori di questa vertebra che si incastrano fra le apofisi superiori della Ia sacrale, causando la trasmissione delle forze posturali o traumatiche attraverso un punto di passaggio obbligato a livello dell’istmo vertebrale (parte posteriore compresa tra le apofisi superiori e inferiori), che può andare incontro a interruzione o distruzione, determinando la spondilolistesi.

La cerniera dorso-lombare (T12-L1) consente la variazione del tronco nello spazio: la XIIa vertebra toracica rappresenta il “fulcro immobile” di tutta la cerniera, poiché, a questo livello, si verifica un cambio della capacità di rotazione con conseguente variazione della curva fisiologica della colonna (transizione cifosi-lordosi).

Durante la torsione assile, le vertebre tra T12 e T6 permettono una rotazione del tronco tale da seguire l’arto inferiore che avanza, mentre le vertebre dorsali superiori a partire da D5, ruotano in senso opposto, seguendo il bilanciamento dato dall’avanzamento dell’arto superiore controlaterale (Lovett Reactors).

Questo fenomeno comporta che la cerniera lombo-sacrale, ruotando al massimo di 5°, consente di mantenere la stabilità dell’assetto verticale durante la torsione (Yaw fisiologico), coadiuvata, a livello della cerniera occipito–cervicale, dalla capienza motoria dell’articolazione atlanto-epistrofeale, un sofisticato snodo che permette il movimento del capo in tutti i piani dello spazio, e dall’azione compensatoria esercitata dai muscoli cibernetici.

spondilolistesi e Kinesiopatia®

Lo studio approfondito dell’habitus e delle relazioni spaziali del rachide, attraverso l’analisi del P.R.Y.T. o del P.L.U.S., della presenza di fissazioni vertebrali che limitano la mobilità reciproca dei segmenti rachidei, o di Dural Torque, permettono al professionista di Kinesiologia Transazionale® o all’operatore in Cranio-Sacral Repatterning® di intervenire sia in funzione preventiva che come “facilitatori”, nei processi di riequilibrazione della funzionalità della colonna vertebrale, sia nella dinamica motoria, sia nella statica posturale, risolvendo distonie neuro-motorie o discinesie conseguenti alle disfunzioni del rachide.

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