ultimo aggiornamento: 17 Aprile 2022 alle 19:48
definizione
Insieme di stimoli viscerali localizzati che producono modelli di risposta riflessa in strutture somatiche segmentalmente correlate: in altre parole, l’effetto sul sistema somatico delle disfunzioni viscerali.
Le alterazioni funzionali o le degenerazioni patologiche che affliggono visceri od organi possono essere responsabili di una serie di manifestazioni che frequentemente si localizzano a livello dermo-cutaneo oppure osteo-artro-miologico: a livello della cute si riscontrano segni semeiologici quali anomalie nella trama dei tessuti o cambiamenti dello stroma, associati (o meno) ad edema, fibrosi, atrofia, rigidità dei tessuti superficiali, intermedi e profondi, spesso accompagnati da asimmetrie che coinvolgono non solo della morfologia, la struttura e/o la postura, ma anche la staticità o mobilità dermica la tonicità, il turgore, il colore o la temperatura; la presenza di tender points, zono di iperalgesia o allodinia, dolenzia diffusa, indolenzimenti sono evidenze che si accomunano frequentemente ai mutamenti somatici. Per quanto riguarda, invece, la parte motoria, è possibile riscontrare un aumento di tono della muscolatura, unita ad una riduzione del range di movimento regionale o distrettuale (R.O.M.) che può coinvolgere sia la colonna vertebrale, sia le estremità.
Un utile strumento diagnostico per identificare la presenza di riflessi viscero-somatici è ricorrere alla cosiddetta valutazione T.A.R.T., acronimo che ci permette di verificare le possibili somatizzazioni delle irritazioni viscerali e del distress:
T → anomalia nella trama tissutale o cambiamenti dello stroma, associati (o meno) a edema, fibrosi, atrofia, rigidità dei tessuti superficiali, intermedi e profondi; presenza di un possibile aumento di tono della muscolatura.
A → asimmetria; non solo della morfologia, struttura e/o postura, ma anche in termini di staticità o movimento, tonicità, turgore, colore, temperatura.
R → restrizione di movimento, riduzione del R.O.M., ridotta mobilità.
T → sensibilità nell’area dell’anomalia o dolorabilità (secondo una valutazione personale del soggetto in esame), presenza di tender points.
Gli indicatori semeiologici evidenziati con questo quadro di riferimento, utile per una valutazione multidimensionale, devono essere considerate sequele della facilitazione segmentale che le afferenze viscerali provocano a livello del sistema nervoso centrale.
fisiologia del riflesso viscero-somatico
Le vie riflesse del SNA sono costituite da neuroni sensitivi afferenti, interneuroni posti nel Sistema Nervoso Centrale, e neuroni efferenti autonomi, che innervano i tessuti periferici veicolando risposte agli stimoli in entrata: gli stimoli afferenti possono essere di tipo viscerale (per esempio tramite il nervo vago), elaborati dai nuclei del tronco encefalico (nucleo del tratto solitario), oppure somatici (nocicettivi), elaborati dai neuroni del midollo spinale; i neuroni pre-gangliari ortosimpatici e parasimpatici sono attivati dagli interneuroni per produrre le risposte riflesse autonome.
All’interno del corno ventrale del midollo spinale, sono presenti gli interneuroni che inviano segnali ai motoneuroni motori delle colonne laterali, che controllano i muscoli appendicolari, ed i motoneuroni delle colonne mediali, che controllano i muscoli assiali: la forma del corno ventrale cambia in base al segmento midollare.
La colonna assiale scorre lungo il midolli, ed i fasci ascendenti trasportano le informazioni sensoriali al tronco dell’encefalo e alla corteccia. I fasci che discendono da queste aree, proiettano sui corpi cellulari del corno ventrale. Le proiezioni provenienti dal tronco dell’encefalo viaggiano lungo le colonne mediali ed innervano i muscoli assiali.
Le informazioni provenienti dalle afferenze primarie attivano la formazione reticolare del tronco dell’encefalo. Gli stimoli discendenti provenienti dalla formazione reticolare sono più forti nelle colonne mediali, dove sono rappresentati i muscoli assiali. In pratica, il dolore agisce sulla formazione reticolare, la quale a sua volta, opera sui muscoli assiali. Questi ultimi rispondono all’aumento della stimolazione spinale modificando il tono muscolare. Quindi, i cambiamenti di tono provocati dall’irritazione viscerale, possono essere palpabili nei muscoli della schiena e dell’addome.
Le afferenze nocicettive dai visceri toracici e addominali, oltre che dai vasi sanguigni e linfatici, utilizzano i nervi del SNA (Sistema Nervoso Autonomo) per raggiungere il SNC (Sistema Nervoso centrale).
I riflessi viscero somatici sono rappresentati soltanto del sistema mediale, ovvero dai muscoli paraspinali ed assiali; non interessano i muscoli appendicolari.
Il dolore viscerale puro, di solito è poco definibile, non è localizzato in un punto preciso ed è profondo. Quello riferito invece si avverte non nella struttura dalla quale è originato, ma bensì in strutture somatiche adiacenti ed innervate dagli stessi segmenti midollari.
Il dolore viscero somatico origina da un’irritazione chimica o termica, di una delle membrane sierose. E’ un dolore acuto e costante, spesso accompagnato da uno stato di contrazione “protettiva” della muscolatura adiacente.
A livello clinico, ad esempio, le alterazioni del tono dei muscoli addominali, si presentano sotto forma di reazione di difesa, che rappresenta un riflesso segmentario, causato dalle afferenze viscerali.
La difesa si associa con l’irritazione viscerale, come quella che si verifica in caso di infiammazione o di infezione, e rappresenta un riflesso viscero somatico.
riflesso viscero somatico Questo cosa significa?
Partendo dall’irritazione di un organo o viscere, avvertiremo un dolore riferito ad un muscolo.
Le patologie viscerali comunemente associate con la reazione di difesa comprendono l’appendicite e l’invaginazione intestinale, mentre un’altra forma di riflesso viscero somatico, si trova nei muscoli paraspinali. Queste aree di maggior comicità muscolare e di cambiamenti vasomotori sono attivate dall’irritazione viscerale acuta e cronica.
I riflessi viscero somatici nei muscoli para vertebrali si presentano come cambiamenti nella consistenza dei tessuti, alterazioni della temperatura cutanea ed una limitata escursione articolare. Questi sono tutti i criteri della disfunzione somatica in Osteopatia.
Il mal di schiena di cui le donne soffrono durante il ciclo mestruale, o un dolore in zona sacro-iliaca in chi soffre di stitichezza, sono esempi pratici di riflesso viscero somatico.
Il riflesso viscero somatico può essere attivato anche mediante la facilitazione spinale. Le afferenze primarie, provenienti dai visceri irritati, possono scatenare delle modificazioni para vertebrali riflesse. Queste sono poi mantenute mediante l’aumento del tono spinale.
L’infiammazione neurogena,
L’ infiammazione neurogena è un’ infiammazione derivata dal rilascio localizzato, da parte di neuroni afferenti, di mediatori infiammatori.
Le fibre afferenti primarie di piccolo calibro più sottili sono dei sensori del dolore (nocicettori). In caso di attivazione, la terminazione del loro recettore produce polipeptidi che vengono secreti nel tessuto. Tra questi ci sono: istamina, bradichinina, sostanza P, somatostatina ed il polipeptide intestina vasoattivo. Questi polipeptidi formano un brodo chimico che favorisce una reazione infiammatoria localizzata: infiammazione neurogena.
L’attivazione di questi recettori può divenire auto-stimolante, mantenendo la reazioen infiammatoria auto-prodotta e la reazione infiammatoria neurogena.
L’infiammazione neurogena può essere localizzata nel sito originario della lesione oppure può verificarsi in aree lontane, attraverso neuroni convergenti, oppure tramite la facilitazione spinale. Inoltre, può anche essere innescata attraverso il corno dorsale quando vi convergono 2 o più neuroni. In questo caso viene definita riflesso della radice dorsale.
DOLORE SOMATICO VERSUS DOLORE VISCERALE.
Per comprendere meglio rivediamo le caratteristiche principali del dolore somatico e del dolore viscerale e come sono interessate le varie aree del nostro corpo.
Indipendentemente dal tipo strutturale, ogni fibra afferente, appartenente alla cellula a T di un ganglio radicolare, entra nel midollo attraverso una radice posteriore, a ciascuna delle quali corrisponde un territorio di innervazione (METAMERO).
A livello cutaneo si possono delineare dei DERMATOMERI, ciascuno dei quali corrispondente a un ganglio + radice posteriore, (destra e sinistra), indicato in questi modi.
linfodrenaggio. Uno stimolo anomalo dei neuroni efferenti viscerali potrebbe causare iperestesia cutanea, così come alterazioni sudomotorie, pilomotorie e vasomotorie, solo per citare alcuni concomitanti autonomici.14, 15 Studi sugli animali19, 20 suggeriscono anche che gli stimoli nocicettivi viscerali possono provocare contrazione del muscolo scheletrico. I centri neurali soprasegmentali, che agiscono sulle cellule del fuso muscolare attraverso il sistema extrapiramidale, potrebbero spiegare la risposta riflessa segmentale osservata clinicamente.14 Poiché i fusi muscolari hanno innervazione delle fibre simpatiche,21 la stimolazione ripetitiva aumenterebbe la scarica del recettore afferente, portando ad un aumento del attività gamma. Pertanto, il tono delle fibre extrafusali dei fusi muscolari verrebbe intensificato, portando a una maggiore attività muscolare tonica.14 Queste considerazioni possono fornire informazioni sulla qualità palpatoria nodulare dei NL.
Il riflesso viscero somatico.
Vi è mai capitato di sentirvi la pancia “troppo piena”, gonfia, dolente, ed avvertire al contempo un dolore alla schiena? Se siete delle donne, magari vi sarà capitato di accusare mal di schiena durante il ciclo mestruale. Tutto ciò potrebbe essere giustificato dal riflesso viscero somatico.