afferente

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ultimo aggiornamento: 13 Ottobre 2023 alle 19:09

definizione

Letteralmente “che porta, che conduce a …”; il termine deriva dal latino affĕrens, o adferens, participio presente di afferre o adferre (→ apportare), composto dal prefisso latino ad- (→ verso, per, fino a) e dal verbo ferre, che assume sfumature quali “portare avanti”, “consegnare”,  “condurre” o “portare a termine”. L’afferire descrive il movimento che favorisce il ricondursi, il riportare ciò che è di pertinenza: conduttore può essere considerato un sinonimo mentre l’antonimo è efferente o deferente.

In anatomia il termine viene utilizzato in riferimento ai vasi sanguiferi, per descrivere i i vasi attraverso i quali il sangue o la linfa raggiungono un determinato organo.

Afferenti sono gli stimoli, gli impulsi, le informazioni “in entrata”, che vengono captati dai recettori localizzati nelle aree periferiche e si dirigono verso il sistema nervoso centrale; con la locuzione fibre afferenti si descrivono le fibre dei nervi di senso (fibre nervose sensitive) che portano le informazioni verso il sistema nervoso centrale: la denominazione è dovuta alla direzione della conduzione dello stimolo nervoso, che procede dalla periferia al centro. In pratica è riferito a nervi, vasi e simili conduttori che portino sostanze o impulsi dalla periferia verso un organo o il centro del corpo.

Non di rado le fibre afferenti vengono assimilate alle fibre che dai recettori periferici somatici portano le informazioni propriocettive o cinestesiche al midollo spinale; in realtà qualunque fibra che veicoli input verso il sistema nervoso centrale deve essere considerata una fibra afferente, pertanto le fibre afferenti non sono solo quelle dei neuroni sensitivi somatici, che ricevono stimoli dai telecettori, ma anche quelle dei neuroni sensitivi viscerali. Entrambi appartengono alla categoria dei neuroni psuedounipolari ed il loro pirenoforo è sempre collocato all’interno di un ganglio sensitivo, esterno al sistema nervoso centrale, mentre i loro assoni rappresentano le fibre afferenti che si estendono dal recettore al corpo vertebrale, per poi inviare il segnale al sistema nervoso centrale.

In psicofisiologia, il termine è usato, quasi esclusivamente al plurale, per indicare l’insieme degl’impulsi che dalla periferia giungono ai centri nervosi superiori, definendoli afferenze sensoriali o, semplicemente “afferenze”.

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