senescenza

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ultimo aggiornamento: 13 Marzo 2021 alle 21:41

Naturale processo biologico di invecchiamento di ogni essere vivente, definito anche “aging”, caratterizzato da una progressiva inabilità, da parte del corpo, di mantenere l’omeostasi energetica, con conseguente incapacitazione, da parte dell’organismo, di sostenere il turnover cellulare: dal latino senex (→ vecchio), da cui deriva la voce verbale senescere (→ invecchiare).

descrizione

Il risultato finale della senescenza è una progressiva riduzione della attitudine allostatica e della capienza dell’organismo dipendente dalla diminuzione dell’energia corporea, dal logoramento e dall’atrofizzazione cellulare e organica, a cui segue un deterioramento della forza vitale, spesso associata a processi di declinazione funzionale e di deformazione strutturale.

L’integrità morfo-funzionale dell’organismo è continuamente insidiata da fattori nocivi (noxae) esogeni ed endogeni o da possibili errori metabolici dell’organismo stesso: le cellule hanno sviluppato una serie di meccanismi di difesa e di riparazione per neutralizzare questi danni: la senescenza è controllata da processi molecolari anti-invecchiamento che si oppongono ai danni età-correlati; negli anziani sani è stata notata la quasi totale assenza di auto-anticorpi organo-specifici, la straordinaria resistenza delle loro cellule allo stress ossidativo e alla apoptosi, e una capacità proliferativa cellulare indistinguibile da quella dei soggetti giovani.

Tenendo presente che le strutture deputate al mantenimento dell’omeostasi, e cioè il sistema immunitario, il sistema endocrino ed il sistema nervoso, costituiscono, in effetti, un unico sistema immuno-neuro-endocrino, responsabile delle basi cellulari e molecolari del rapporto esistente tra corpo e mente, si può immaginare che esso giochi un ruolo cruciale nel processo di invecchiamento: probabilmente è proprio in una modificazione di questo sistema integrato che deve essere ricercata la causa della senescenza, a livello sistemico.

considerazioni

Per quanto possa esistere una predisposizione genetica e si possa considerare la stamina individuale un elemento fondamentale per poter prevedere l’entità dell’invecchiamento, l’influenza dell’ambiente e dello stress assume un ruolo fondamentale; è possibile associare il processo senile all’alterazione progressiva dei tessuti mesenchimali, connettivali e reticolo-endoteliali, cioè quei tessuti di cui sono provvisti tutti gli organi, e che hanno il compito di liberare le cellule specifiche degli organi stessi dalle sostanze tossiche e dai rifiuti del ricambio nutritivo.

La “vecchiaia” è accompagnata dalla lenta trasformazione del tessuto connettivo in tessuto fibroso, fenomeno che si accompagna all’alterazione del trofismo cellulare: venendo a mancare l’azione eutrofica e protettrice del mesenchima reticolo-endoteliale, a cui si associa, frequentemente una alterazione (o diminuzione) della increzione ormonale, si osserva una riduzione delle risposte adattative dell’organismo.

L’invecchiamento fisiologico si configura, pertanto, come una sorta di “rimodellamento”: rispetto al giovane, si riduce l’attività di alcune funzioni metaboliche o neuro-ormonali, mentre altre aumentano o rimangono invariate; in generale, nella senilità, tutte le manifestazioni possono essere raggruppate e classificate come fenomeni di stasi tossica (sintomo di un alterato rapporto anabolico/catabolico), di squilibrio della perfusione emo-linfatica, di alterazione del microbiota o squilibrio ormonale e neurovegetativo.

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