nausea

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ultimo aggiornamento: 20 Marzo 2021 alle 23:06

definizione

Stato di malessere caratterizzato da un senso di fastidio e di oppressione a livello della faringe e dell’epigastrio, accompagnato da propensione al vomito, disgusto e ripugnanza al cibo, affiancati, spesso, da manifestazioni dovute ad alterata attività del sistema nervoso autonomo (specie parasimpatico), come il pallore, la sudorazione e la scialorrea; queste sensazioni possono essere abbinate a vertigine ed all’obnubilamento del sensorio, oltre che ad un senso di astenia generalizzata; dal latino nausea (→ mal di mare) derivato dal greco ναυσία (nafsía), che origina da ναῦς (nafs → nave).

Talvolta sono evidenti movimenti antiperistaltici o peristalsi antidromica a livello gastrico od esofageo, caratteristici del vomito, ma senza emissione di materiale alimentare: spesso si rilevano eruttazioni, espressione della contrazione combinata e ritmica dei muscoli respiratori e addominali, finalizzata a ridurre il bloating gastrico ed il senso di pressione che può verificarsi a livello del L.E.S. o del U.E.S.; si possono verificare segni dell’interessamento dell’apparato cardio-circolatorio con ipotensione, tachicardia ed extra-sistoli o, all’opposto, bradicardia paradossa (sincope vaso-vagale), anche in risposta all’insorgenza di aerogastria o di una sindrome gastro-cardiaca.

La nausea può essere stimolata da centri del tronco encefalico e del sistema vestibolare, spesso coinvolto nei fenomeni di cinetosi, ma anche da vie neurali afferenti dagli organi digestivi (tra cui faringe, stomaco ed intestino tenue): queste terminazioni nervose sembrano essere in grado di attivare il senso di nausea incrementando il rilascio di serotonina e dopamina, creando la sensazione di disagio e malessere. Indipendentemente dalle cause, che possono essere molteplici, i meccanismi neurofisiologici che controllano la nausea sono numerosi e complessi e, a tutt’oggi poco conosciuti; ciò che è noto, allo stato attuale, è l’influenza dei neuroni serotoninergici e dopaminergici della corteccia insulare, a livello encefalico: in quest’area ci sono regioni deputate al controllo degli input gustativi ed alla gestione degli stimoli di origine viscerale, in particolare alle percezioni di provenienza intestinale.

Il tratto gastroenterico, specialmente i recettori del plesso mesenterico del tratto gastro-intestinale, ed altre strutture viscerali sono in grado di attivare risposte neuro-vegetative, attraverso le fibre nervose simpatiche e parasimpatiche, qualora si verifichi un accumulo di sostanze chimiche di natura esogena o endogena che abbiano una azione stimolante i chemocettori associati all’insorgenza del senso di nausea.

Anche la corteccia cerebrale e il sistema limbico, come risposta a stimoli sensoriali (specialmente olfattivi e gustativi), a stress psicologici, al dolore, possono attivare le stesse aree insulari. Le principali vie efferenti sono costituite dai nervi frenici destinati al muscolo diaframma, dai nervi spinali deputati all’attivazione dei muscoli intercostali e dei muscoli addominali, nonché dalle fibre viscerali del nervo vago, che si portano alla laringe, alla faringe, all’esofago e allo stomaco.

La nausea non deve essere considerata come una malattia o una manifestazione a sé stante, ma un sintomo in grado di porre l’attenzione sulla possibile presenza di disturbi o malattie latenti nell’organismo, molte delle quali concernono lo stomaco.

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