diaforesi

« Indice del Glossario

ultimo aggiornamento: 29 Aprile 2023 alle 18:19

definizione

Sinonimo di sudorazione profusa, il termine viene utilizzato per indicare solitamente una secrezione di sudore anomala o più abbondante rispetto alla norma (iperidrosi), talvolta improvvisa, generalizzata o localizzata, che si manifesta senza una ragione apparente: la localizzazione tipica è a livello delle mani, dei piedi, delle ascelle, del petto, della schiena o della fronte; dal greco διαϕόρησις (diaphórēsis), derivato da διαϕορέω (diaphoréō → disperdere), costituito dal prefisso δια– (→ attraverso) e ϕορέω (phoréō → trasportare). La mancanza, o riduzione significativa della traspirazione cutanea, della sudorazione o della perspirazione è detta adiaforesi o anidrosi.

Se insorge senza apparente motivo e si associa ad altri segnali d’allarme, la diaforesi può essere indicativa di sofferenza dell’organismo o di uno stato di shock che è necessario valutare attentamente in quanto sintomo di possibili patologie gravi; la presenza di sudorazione copiosa (e spesso improvvisa), è importante effettuare una diagnosi differenziale valutando i sintomi concomitanti, come la presenza (o assenza) di dolore (e la sua localizzazione), il manifestarsi di senso di compressione precordiale, palpitazioni e cardiopalmo, pallore del viso, vomito (con eventuale ematemesi), dispnea, obnubilamento del sensorio.

A seconda dell’eziologia, la diaforesi si presenta soprattutto nelle ore diurne oppure in quelle notturne; deve essere considerata un sintomo e non una patologia e può manifestarsi in differenti condizioni: può essere associata sia ad una sensazione di calore, sia di freddo anche se, in entrambi i casi, la manifestazione comune è una profusa traspirazione, anche se, in genere, quando si verifica la sensazione di freddo è accompagnata da brividi e pelle fredda al tatto (diaforesi con cute fredda), mentre alla presenza della sensazione di caldo, spesso, si parla di “vampate” di calore (diaforesi con cute calda).

diaforesi con cute calda

Contraddistinta dalla sensazione di calore, può essere considerata una forma di “sudorazione termica”, finalizzata cioè a disperdere il calore attraverso al cute, ed è associata ad una dilatazione dei vasi sanguigni; è una manifestazione solitamente è associata a:

disfunzioni dell’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide – talvolta la diaforesi è sintomo di uno squilibrio funzionale dell’ipofisi, dell’ipotalamo o della tiroide, coinvolti nel controllo della temperatura corporea; l’ipertiroidismo è il tipico esempio di patologia caratterizzata da un aumento della sudorazione associato ad intolleranza al caldo, ansia, palpitazione, perdita di peso e tremore.

stress e forti emozioni – la diaforesi può risultare transitoriamente in situazioni di forte stress psico-fisico, paura e tensione emotiva.

alimentazione – una diaforesi improvvisa può essere favorita dal consumo di cibi molto piccanti o speziati.

sindrome premestruale – la diaforesi può verificarsi nei giorni che precedono la comparsa delle mestruazioni, talvolta come aumento della sudorazione (con modifica della qualità del sudore e dell’odore) o sotto forma di vampate di calore, associata ad alterazioni dell’umore.

gravidanza – nel corso della gestazione può presentarsi diaforesi: l’innalzamento della temperatura corporea e della sudorazione improvvisa è causato dall’aumento del progesterone.

menopausa – la percezione di “vampe” di calore, associate a diaforesi improvvisa e profusa è una delle manifestazioni più caratteristiche: la sudorazione abbondante con cute calda è conseguenza di cambiamenti ormonali (in particolare, calo degli estrogeni e rialzo dell’ormone follicolo-stimolante) che provocano un funzionamento alterato dell’ipotalamo, dove risiede il centro di regolazione termica dell’organismo, oltre ad incidere sul tono dell’umore. La diaforesi con cute calda tende a manifestarsi indifferentemente durante il giorno o la notte, anche se il fenomeno può essere particolarmente accentuato durante le ore notturne (sudorazione notturna), divenendo invalidante e incidendo sulla qualità del sonno: solitamente è seguito da sensazione di freddo e talvolta diaforesi con cute fredda.

andropausa – anche il sesso maschile, durante l’andropausa, è soggetto ad episodi di diaforesi, con vampate di calore: il fenomeno è attribuibile a cambiamenti ormonali (in particolare, per la riduzione del testosterone).

tumore prostatico ~ tumore testicolare – la diaforesi può manifestarsi quale conseguenza della terapia ormonale androgeno-soppressiva, utilizzata per il trattamento di alcune forme di tumore alla prostata o ai testicoli.

diaforesi con cute fredda

Solitamente associata ad un’improvvisa sensazione di freddo, questa forma di diaforesi è conseguenza di un forte distress per l’organismo che induce una attivazione dell’asse H.P.A. e favorisce il rilascio di cortisolo ed adrenalina, sostanze che inducono vasocostrizione e stimolano le ghiandole sudoripare (mentre la sudorazione termica è associata ad una dilatazione dei vasi sanguigni); il risultato è la formazione di sudore freddo sulla pelle, detto, appunto “diaforesi con cute fredda”. Anche se può presentarsi in molteplici situazioni come le malattie infettive, in caso di tumore o leucemia, come conseguenza dell’intossicazione alcolica (alcoolismo), sbalzi pressori, shock anafilattico o shock tossico, artrosi cervicale o cinetosi (verosimilmente per l’interessamento del nervo vago), cioè in situazioni che attivano una risposta generalizzata di adattamento allo stress molto forte, solitamente è associata in modo quasi caratteristico a:

difficoltà digestive – la diaforesi associata ad una sensazione di freddo può essere interpretata come un sintomo transitorio e benigno dell’indigestione: la sudorazione abbondante può occorrere anche in caso di gastrite, manifestandosi con calo di pressione sanguigna, giramenti di testa e vertigini, ascrivibili ad una attivazione del nervo vago che può portare alle sincope vago-vagale ed alla stimolazione riflessa della muscolatura del collo, con compressione dell’area sub-occipitale.

ansia – la diaforesi con cute fredda può risultare da situazioni transitorie di stress emotivo, crisi di ansia, attacchi di panico: con l’aumentare dello strato di disconfort possono manifestarsi palpitazioni, tachicardia, senso di angoscia o di costrizione al petto (senso di compressione precordiale).

ipoglicemia – la diaforesi con cute fredda e umida (talvolta si osserva la diaforesi a cute calda) è uno dei sintomi della riduzione eccessiva della glicemia, associata solitamente a tremori, senso di fame, annebbiamento della vista e obnubilamento del sensorio, stato confusionale, pallore, giramenti di testa, svenimento e nausea: può manifestarsi come conseguenza di forti distress, nel digiuno prolungato, nel diabete.

shock termico – il rapido passaggio da una temperatura calda ad una fredda (o viceversa), come accade quando si entra in un ambiente con l’aria condizionata programmata per creare temperature gelide, provenendo dall’esterno ove è presente caldo e afa, può scatenare la diaforesi con cute fredda.

infarto del miocardio ~ shock cardiocircolatorio – solitamente la diaforesi con cute fredda, in questi casi, è associata ad altri segnali allarmanti, quali il dolore improvviso o il senso di oppressione al torace che si presentano contestualmente a caduta della pressione arteriosa (ipotensione improvvisa), difficoltà respiratorie (dispnea), agitazione e comportamento ansioso, talvolta perdita di coscienza. In caso di infarto del miocardio, è possibile che si manifestino dolore retrosternale o toracico, irradiato al braccio ed alla spalla sinistra, associato a sensazione di vertigini e nausea.

ustioni – la presenza di ampie aree ustionate sulla pelle può essere causa di diaforesi e sensazione di freddo, talvolta con brividi.

terapie farmacologiche – la diaforesi può rappresentare un effetto collaterale di alcuni farmaci, tra cui rientrano la morfina, gli antipiretici ed i medicinali a base di ormoni tiroidei.

come affrontare l’eccessiva sudorazione

La diaforesi può essere un sintomo di accompagnamento di gravi patologie come l’infarto miocardico o una manifestazione associata a situazioni di shock organico, di shock cardiocircolatorio, di shock tossico oppure in caso di shock anafilattico ma anche di addome acuto: in questi casi è tassativo che chi presenta questi quadri morbosi venga indirizzato sollecitamente a strutture di medicina d’urgenza o a strutture chirurgiche specializzate.

Quando invece l’eccessiva sudorazione (o l’iperidrosi) è espressione di squilibri funzionali, il professionista del ben-essere deve indirizzare la propria attenzione alla gestione della causa primaria, più che mirare alla semplice riduzione del sintomo; in caso di diaforesi a cute calda, escludendo i quadri neoplastici, le differenti disfunzioni hanno in comune un’eziopatogenesi che coinvolge gli assi ormonali, in particolare l’asse ipotalamo-ipofisi che, a cascata, attiva, controlla e coordina gli apparati ormonali dell’intero organismo.

Lo stress è un elemento predisponente ed un fattore causale dello squilibrio dell’asse ipotalamo-ipofisario (H.P.); l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (H.P.A.) è il coordinatore centrale dei sistemi di risposta neuroendocrina agli stressor ed il principale modulatore della risposta generalizzata di adattamento, attraverso il rilascio di ormoni (come i corticosteroidi secreti dalla ghiandola surrenale sotto l’influenza dell’ormone adrenocorticotropo): queste sostanze hanno la capacità di influire direttamente sul cervello e condizionare sia le risposte comportamentali, sia le modalità di percezione, oltre a subordinare l’attività di altri sistemi ormonali alla loro influenza.

Non di rado gli squilibri a carico della tiroide o delle gonadi in grado di indurre la presenza di diaforesi a cute calda sono condizionati ed espressione dell’influenza che lo stress (soprattutto se cronico) ha sull’organismo attraverso l’asse ipotalamo-ipofisario e, di conseguenza su questi organi bersaglio: qualunque intervento volto a normalizzare la funzione di questi apparati non può prescindere da una corretta gestione del distress; esiste, in una significativa percentuale di donne, una relazione diretta fra la presenza di stress cronico e la frequenza e l’intensità delle “vampe di calore”. È noto che gli ormoni sessuali, secreti sotto l’influsso ed il controllo dell’asse H.P.G., influenzano a loro volta la funzione dell’ipotalamo che, a sua volta, è fortemente condizionato dall’azione degli ormoni dello stress: durante il climaterio si osserva uno squilibrio tipico dei livelli degli estrogeni e del progesterone del testosterone; per compensare tale alterazione, l’ipofisi incrementa la sua azione con l’aumento della secrezione dell’ormone follicolo stimolante (FSH) e dell’ormone luteinizzante (LH), determinando un ulteriore squilibrio funzionale a livello dell’ipotalamo, con l’alterazioni del “termostato” corporeo, responsabile della termoregolazione, presente in quest’area.

« Indice del Glossario