ultimo aggiornamento: 14 Agosto 2023 alle 0:16
definizione
Chiamato con l’acronimo P.L.K.F. (→ “prone lying knee flexion”), è detto anche segno di Wasserman-Boschi; il test viene effettuato con il soggetto prono, chiedendo di effettuare una flessione delle ginocchia: il test è positivo se viene evocato un dolore localizzato prevalentemente a livello lombare alto e davanti alle cosce.
La flessione del ginocchio in posizione prona è uno dei test clinici utilizzati per la valutazione del movimento lombo-pelvico: un considerevole aumento della lordosi lombare, durante questo test, è un indicatore della compromissione degli schemi di moto della regione lombo-pelvica, in quanto l’incremento della lordosi lombare può essere dovuto all’eccessiva flessibilità (in estensione) dell’azione della colonna lombare nel suo insieme e dei coupling movement fra le singole vertebre.
Il test di Wasserman (F.S.T. → “femoral stretch test”) è molto simile al test di Wasserman-Boschi (P.L.K.F. → “prone lying knee flexion”): in entrambi casi il soggetto da testare è in decubito prono, ma mentre il primo viene effettuato tramite l’estensione della coscia sul bacino, il secondo prevede la flessione del ginocchio mentre la coscia rimane a contatto con la superficie d’appoggio.
P.L.K.F. e distorsioni pelviche
Il normale funzionamento del tronco nel suo complesso, e del tratto lombare in particolare, dipende non solo dalla mobilità articolare passiva, ma anche dalla normale attività muscolare regolata e controllata del sistema nervoso centrale: i singoli muscoli generano sia i movimenti del rachide, sia la stabilizzazione della colonna vertebrale, proteggendola dai carichi eccessivi che possono crearsi durante le attività funzionali; un sistema motorio equilibrato è l’espressione dell’attività coordinata fra muscoli agonisti, muscoli antagonisti e muscoli sinergici. Le posture errate, i gesti ripetitivi o la presenza di muscoli ipertonici o funzionalmente alterati posseggono la potenzialità di modificare, a lungo termine, le caratteristiche del tessuto muscolare e generare disfunzioni muscolari, schemi di movimento alterato con squilibri motori e, soprattutto, dolore: l’identificazione dei pattern di moto alterati è uno strumento di diagnostico importante nella valutazione multidimensionale cui sottoporre le persone che manifestano lombalgie, lombosciatalgie e disturbi muscolo-scheletrici.
Nell’ambito delle considerazioni effettuate dal professionista del ben-essere, specializzato in Kinesiologia Transazionale®, il test di flessione del ginocchio in posizione prona è un test utile per l’analisi ed il trattamento degli squilibri dei pattern di movimento lombo-pelvico: quando il soggetto sottoposto a test giace prono e flette attivamente il ginocchio dominante il più possibile, in caso di squilibrio muscolare e/o alterata attivazione dei muscoli lombo-pelvici, è possibile che si manifestino una eccessiva inclinazione anteriore delle pelvi, l’aumento della lordosi lombare, la rotazione e/o l’iperestensione del tratto lombare o la diminuzione della flessione del ginocchio.
La coordinazione tra i muscoli della regione lombo-pelvica mantiene in equilibrio il bacino nella postura normale e durante lo spostamento degli arti inferiori o del tronco: quando viene meno un adeguato supporto del torchio addominale o della muscolatura anteriore della colonna lombare, in particolare del muscolo psoas, si produce un’inclinazione anteriore nell’iperlordosi che coinvolge le pelvi ed è particolarmente evidente nelle persone affette da lower crossed syndrome (sindrome crociata inferiore) o da disfunzioni pelviche.
Il movimento di flessione del ginocchio effettuato in decubito prono durante il P.L.K.F. provoca un incremento dell’estensione lombare ed una rotazione anteriore del bacino: l’aumento della rigidità dei muscoli della coscia anteriore, dell’anca, del ginocchio e della colonna lombare può determinare un’esagerata inclinazione compensatoria anteriore delle pelvi con l’assunzione di un atteggiamento di iperlordosi lombare durante la flessione del ginocchio da posizione prona o o durante l’estensione dell’anca. L’incremento della frequenza dell’attività motoria nella regione lombo-pelvica può contribuire ad aumentare lo stress meccanico e la tensione nella regione lombo-pelvica, con possibili modifiche delle caratteristiche del tessuto muscolare che, a sua volta, può generare schemi di moto anormali nell’area; i movimenti attivi degli arti che contribuiscono all’accumulo di stress tissutale possono provocare la diminuzione della stabilità spinale, con un’incrementata incidenza di iperlordosi e/o di distorsioni pelviche.
Il segno di Wasserman-Boschi può essere uno strumento per identificare gli alterati schemi di movimento lombo-sacrale, permettendo allo specialista in Kinesiologia Transazionale® ed in Kinesiopatia® di indirizzare il processo di normalizzazione attraverso test muscolari specifici e tecniche di riequilibrazione posturale e di rivalutare i risultati raggiunti.