Con il termine “pelvi” ci si riferisce alla regione interna circoscritta dalle ossa che compongono il bacino, un complesso osseo formato dalle due ossa dell’anca (osso innominato), dell’osso sacro e dalle articolazioni che mettono in relazione le ossa fra loro, cioè le articolazioni sacro-iliache e la sinfisi pubica. Il cingolo pelvico ha la funzione di sostenere l’intero tronco, mettendolo in relazione con gli arti inferiori, che trasmettono le forze posturali al terreno, sia nella statica (postura eretta), sia nella dinamica (deambulazione e movimento); in entrambe le situazioni, le strutture biomeccaniche del bacino, unitamente a quelle del tronco, si attivano per stabilizzare la zona e per consentire un movimento il più sicuro possibile. D
pass. torsus per il class. tortus]. – L’azione, l’operazione di torcere, di far ruotare, e il fatto di venire torto o fatto ruotare; l’effetto stesso che ne consegue.
Con riferimento al corpo umano, a una sua parte, o a un arto, l’azione, il fatto di torcere, di far ruotare su sé stesso: atterrare un avversario mediante una violenta t. del suo avambraccio sinistro; nella ginnastica, movimento di rotazione del corpo o parte di esso intorno al suo asse longitudinale: t. del busto; in medicina, fratture da t., quelle conseguenti a un movimento di torsione, come, per es., le fratture spiroidi della tibia; emostasi per t., quella praticata serrando e torcendo con una pinza l’estremo sezionato di un vaso sanguifero (metodo riservato ai piccoli vasi del derma). Nel linguaggio medico, anche il fatto di torcersi, di avvolgersi su sé stesso, detto di organi o formazioni tubolari o peduncolate, o con un segmento ristretto (colecisti, milza, omento, intestino; cisti ovariche, polipi), che si manifesta solitamente con una crisi dolorosa improvvisa, dovuta, in tutto o in parte, al disturbo circolatorio che la torsione stessa determina.
torsióne [Der. del lat. torsio -onis “atto ed effetto del torcere”, dal part. pass. torsus (classico tortus) di torquere “torcere”] Sollecitazione di un corpo filiforme, o comunque piuttosto allungato, tendente a fare rotare ogni sezione trasversale di esso rispetto alle altre; una tale sollecitazione è costituita da (o è schematizzabile in) coppie giacenti nel piano delle dette sezioni trasversali, il cui momento, diretto secondo l’asse del corpo, si chiama momento di t., o momento torcente, ed è uguale e opposto, in condizioni di equilibrio, al momento della reazione elastica di t. sviluppato dal corpo
Movimento di rotazione di un corpo o parte di esso intorno al suo asse longitudinale.