ultimo aggiornamento: 7 Ottobre 2023 alle 17:28
definizione
Tecnica kinesiologica utilizzata per valutare la presenza di eventuali squilibri somato-emozionali o energetici: per verificare se uno stressor sia il responsabile di uno squilibrio corporeo si utilizza come “significance detector” la variazione della capacità di risposta del sistema neuro-mio-fasciale al test muscolare.
descrizione
Attraverso un test del muscolo indicatore è possibile “diagnosticare” se il complesso neuro-muscolare è in equilibrio o se eventuali stressor oppure possibili aree di squilibrio nell’organismo (strutturali, biochimiche, emozionali …) siano in grado di interferire con il riflesso miotatico da stiramento che viene innescato dall’effettuazione del test manuale da parte del professionista del ben-essere specializzato in Kinesiologia Transazionale® o in Kinesiologia Applicata.
La risposta “inadeguata” da parte del muscolo sottoposto a test, viene convenzionalmente definita “OFF”, per sottolineare che il complesso costituito dal circuito
fuso neuro muscolare (del muscolo testato) → fibre afferenti al S.N.C.
→ sistema cellulare del midollo spinale
(che riceve afferenze da parte di differenti distretti somatici o viscerali e dalle aree corticali)
→ fibre efferenti dal S.N.C. → muscolo effettore (del muscolo testato)
che costituisce appunto un arco diastaltico in grado di esprimere la “capienza” agli stressor del sistema miotomo – dermatomo – viscerotomo – neurotomo; grazie alla manifestazione di incapienza, l’artigiano della salute ha la possibilità di identificare, per mezzo della localizzazione terapeutica o del challenge kinesiologico, quali fra le correzioni kinesiologiche standard o le tecniche di riequilibrazione siano in grado di normalizzare la funzionalità e capacità di risposta di questo sistema, permettendo al muscolo testato di mostrare una risposta “ON”, cioè adeguata e corrispondente a quanto atteso.
considerazioni sul challenge kinesiologico
Può essere definito uno strumento per riconoscere la presenza di fattori misconosciuti che stanno alla base di uno squilibrio, sia esso strutturale, emozionale, biochimico o spirituale: offre un mezzo diagnostico kinesiologico unico nel suo genere, permettendo all’operatore professionale di riconoscere sia il tipo di squilibrio che affligge il corpo, sia gli strumenti più idonei, che possono favorire il processo di riequilibrazione, per quella specifica e particolare persona; allo stesso tempo, permette di verificare se il trattamento ha ottenuto il successo desiderato.
Il challenge kinesiologico può essere utilizzato sia come strumento per individuare le priorità di riequilibrazione, permettendo di identificare fra i differenti sistemi possibili quale sia il più appropriato in quel particolare contesto terapeutico: in questo caso vien spesso definita “localizzazione terapeutica”.
Può essere utilizzato anche come “test di provocazione”, utilizzabile per evidenziare un problema latente, che può essere rivelato solamente attraverso la verifica sperimentale tramite il test muscolare; nel caso si utilizzi il test muscolare di un muscolo specifico, il challenge kinesiologico è in grado di evidenziare la presenza di alterazioni solitamente non chiaramente identificabili del sistema sistema miotomo – dermatomo – viscerotomo – neurotomo.
Talvolta può essere usata come “test di verifica e controllo”, definito anche “test sfida”, per riscontrare se le correzioni messe in atto sono sufficienti o identificare se esiste la necessità di un lavoro più approfondito di riequilibrazione.