ultimo aggiornamento: 4 Giugno 2023 alle 13:24
definizione
Il gruppo dei rotatori esterni (o laterali) dell’anca, è un insieme di muscoli del piano profondo che ha il compito di stabilizzare e ruotare l’articolazione dell’anca; per le funzioni svolte, i muscoli rotatori esterni dell’anca sono paragonabili ai muscoli della cuffia dei rotatori dell’articolazione gleno-omerale della spalla anche se, rispetto a quest’ultimi, sono meno importanti per l’articolazione correlata.
L’articolazione coxo-femorale, di per sé, è già molto stabile, rispetto all’articolazione gleno-omerale; sebbene l’anca sia naturalmente più stabile rispetto alla spalla, come conseguenza della forza di gravità causata dal peso corporeo che premendo la testa del femore nell’orbita articolare crea una maggiore stabilità, questi muscoli assumono un ruolo importante quando il corpo è sottoposto a stili di vita sedentari o qualora non sia in equilibrio ovvero alla presenza di atteggiamenti compensatori, lesioni o condizioni neurologiche che provocano la caduta del piede (drop foot) o invece nel caso in cui il piede non poggi effettivamente a terra (assenza di una catena cinematica chiusa): in tutti questi casi la cuffia dei rotatori dell’anca assume un ruolo fondamentale per garantire la stabilità articolare.
funzione – descrizione
La cuffia dei rotatori dell’anca, con la sua azione, permette il movimento di rotazione laterale dell’articolazione coxo-femorale che consiste nel ruotare il femore verso l’esterno, portando ginocchio e alluce del piede a “guardare” lateralmente: la rotazione esterna (o extra-rotazione) del femore si svolge sul piano orizzontale e consiste nel ruotare il femore verso l’esterno, in modo tale che l’alluce del piede sia proiettato in direzione laterale, cioè guardi in direzione opposta alla linea mediana; il movimento di rotazione laterale è quello che un individuo compie quando, in posizione seduta, appoggia la caviglia di un arto inferiore sul ginocchio dell’altro arto inferiore.
Come già anticipato, l’azione della cuffia dei rotatori dell’anca è fondamentale per la stabilizzazione dell’articolazione dell’anca, rinforzando l’alloggiamento della testa del femore all’interno dell’acetabolo dell’osso iliaco.
Questi muscoli transitano dietro l’articolazione dell’anca e si collocano sotto i muscoli glutei propriamente detti; la cuffia dei rotatori dell’anca comprende sei muscoli:
→ muscolo piriforme – il più superficiale tra i rotatori esterni dell’anca: nasce all’interno della pelvi (dalla superficie anteriore dell’osso sacro, dalla superficie glutea dell’ilio, dalla capsula dell’articolazione sacroiliaca e dal legamento sacro-tuberoso) e, imboccato il grande foro ischiatico si inserisce sull’apice del grande trocantere del femore; in collaborazione con gli altri muscoli rotatori dell’anca, il muscolo piriforme contribuisce in maniera determinante al movimento di rotazione laterale dell’anca ed è coinvolto nel movimento di abduzione dell’anca (elevazione del femore lungo il piano frontale, in modo che assuma una posizione quasi perpendicolare alla direzione della colonna vertebrale).
→ muscolo gemello superiore – muscolo piccolo, stretto e di forma triangolare, che giace inferiormente al muscolo piriforme e superiormente al muscolo otturatore interno; condivide il tendine di inserzione con il muscolo gemello inferiore ed il muscolo otturatore interno, cui è correlato anche dal punto di vista funzionale: i muscoli gemelli ed il muscolo otturatore interno non sono in grado di agire in modo individuale, ma soltanto simultaneamente. Origina dalla spina ischiatica, un’eminenza di forma triangolare appartenente all’ischio e si inserisce sulla superficie mediale del grande trocantere del femore.
→ muscolo otturatore interno – muscolo piatto e a forma di ventaglio, situato tra i muscoli gemelli; nasce all’interno della pelvi (in parte, dal ramo ischio-pubico e, in parte, dalla superficie posteriore della membrana otturatoria), ma durante il suo decorso vi fuoriesce attraverso il piccolo foro ischiatico, dirigendosi dietro l’articolazione dell’anca, per andare a inserirsi sulla superficie mediale del grande trocantere del femore.
→ muscolo gemello inferiore – muscolo piccolo, stretto e triangolare, che giace inferiormente all’otturatore interno e superiormente al quadrato del femore: nasce dalla tuberosità ischiatica, una protuberanza ossea presente a livello dell’ischio, per inserirsi sulla superficie mediale del grande trocantere del femore.
→ muscolo otturatore esterno – muscolo piatto e triangolare, le cui fibre si estendono in direzione postero-laterale (all’indietro e verso l’esterno) e passano sotto l’acetabolo, dirigendosi verso il femore: origina dalla superficie anteriore della membrana otturatoria e da una porzione del bordo osseo del foro otturatorio (o forame otturatorio), un’apertura che nasce dalla combinazione di ischio e pube, e si inserisce sulla fossa trocanterica del femore.
→ muscolo quadrato del femore – muscolo piatto e di forma rettangolare, giace inferiormente al muscolo gemello inferiore; è il muscolo rotatore dell’anca posto più in basso: nasce dalla tuberosità ischiatica, transita dietro l’articolazione dell’anca, per inserirsi sulla cresta intertrocanterica del femore.
Questo complesso muscolare, definito anche con l’acronimo D.O.R. (deep outward rotators → muscoli rotatori esterni profondi) è fondamentale per la stabilità dell’anca: funzionano sinergicamente per mantenere la testa del femore nell’acetabolo e aiutare a prevenire l’inceppamento verso l’alto del femore durante l’abduzione dell’anca: la cuffia dei rotatori dell’anca svolge una funzione simile a quella della cuffia dei rotatori a livello dell’articolazione della spalla.
La cuffia dei rotatori dell’anca non è l’unico gruppo muscolare a favorire la rotazione dell’anca, infatti in questo gruppo di muscoli non sono inclusi tutti i muscoli che aiutano nella rotazione laterale dell’articolazione dell’anca; altri muscoli che contribuiscono alla rotazione laterale dell’anca includono:
→ muscolo gluteo massimo (fibre inferiori);
→ muscolo gluteo medio e muscolo gluteo minimo (extrarotatori quando l’anca è flessa, diventano rotatori mediali quando l’anca è estesa);
→ muscolo grande psoas;
→ muscolo piccolo psoas
→ muscolo sartorio.
lesioni della cuffia dei rotatori dell’anca
L’anca e la spalla sono entrambe articolazioni sferiche e orbitali che hanno cartilagine, legamenti, labbro e una capsula circostante: ovviamente ci sono alcune differenze tra queste articolazioni che ne influenzano sia le caratteristiche funzionali, sia le eventuali lesioni e le condizioni dolorose che si possono manifestare.
L’anca è molto più vincolata e intrinsecamente stabile rispetto alla spalla: essendo una “articolazione portante”, a differenza della spalla, risente meno dell’azione dei muscoli per garantire la stabilità articolare; nonostante ciò si possono osservare lesioni simili.
La rottura della cuffia dei rotatori è rara, nei giovani, a meno che non si verifichi un trauma, mentre, con l’avanzare dell’età, può andare incontro a fenomeni degenerativi e subire rotture o lacerazioni; la debolezza dei muscoli della cuffia dei rotatori può facilitare l’insorgenza di lesioni quali:
→ lacerazioni del labbro – instabilità articolare
Il labbro (cercine) è una struttura fibrocartilaginea che circonda entrambe le articolazioni, con la funzione di incrementare la superficie articolare e aumentarne la cavità: mentre nell’acetabolo della spalla il cercine agisce come un “paraurti” a cui si collegano i legamenti, incrementando la stabilità della spalla, nell’anca, il labbro funge da guarnizione di tenuta dell’acetabolo aiuta a contenere il liquido articolare, contribuendo alla stabilità articolare.
Quando nella spalla il labbro si danneggia in conseguenza di una lesione traumatica, come nel caso della dislocazione (lussazione dell’omero, la cui testa fuoriesce dalla cavità articolare) i legamenti collegati spesso si lacerano e la spalla può divenire instabile: nei pazienti non più giovani e in caso di recidive, spesso si osserva una tendenza degenerativa con la formazione di tessuti necrotici e sfilacciati.
L’anca, essendo un’articolazione molto più profonda e dotata di maggiore stabilità intrinseca dipendente dal vincolo osseo della cavità articolare profonda, raramente va incontro a dislocazione, a meno che non vi sia un trauma significativo come un incidente d’auto: le lacerazioni del cercine dell’anca sono spesso vissute come dolore all’inguine, con presa e bloccaggio con rotazione della gamba o dell’anca.
→ impingement – borsite
L’impingement è un termine utilizzato per descrivere due oggetti che si sfregano l’uno contro l’altro: il fenomeno si verifica sia nella spalla, sia nell’anca, anche se il danno associato è differente.
Nella spalla, l’impingement prolungato si verifica classicamente come “impingement esterno” tra la cuffia dei rotatori e l’acromion, la parte ossea della parte superiore della spalla: ciò può causare borsite o persino una rottura della cuffia dei rotatori; nell’anca, l’impingement, detto F.A.I. (femoral acetabular impingement) deriva dalla forma o dall’orientamento del femore e dell’acetabolo, che li fa sfregare l’uno contro l’altro: il labbro dell’anca rimane intrappolato tra queste due ossa e può lacerarsi e quindi possono verificarsi danni alla cartilagine.