serotonina

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ultimo aggiornamento: 5 Novembre 2023 alle 9:48

definizione

Neurotrasmettitore monoaminico prodotto dai neuroni serotoninergici del sistema nervoso centrale e nelle cellule enterocromaffini nell’apparato gastrointestinale (dove partecipa a numerose funzioni biologiche); sintetizzato a partire dall’amminoacido essenziale triptofano attraverso una conversione intermedia in 5-idrossi-triptofano (5-HTP), chimicamente corrispondente alla  5-idrossi-triptamina (5-HT) e la sua formula bruta è C10H12N2O.

La serotonina è dotata di una funzione biologica complessa e sfaccettata, svolgendo un ruolo chiave nella modulazione dell’umore ed è coinvolta nei meccanismi della ricompensa, svolgendo un ruolo importante nei fenomeni cognitivi, nell’apprendimento e nella memoria, nel ciclo sonno/veglia; è un neurotrasmettitore a funzione ormonale che intervenendo in numerosi processi fisiologici come il vomito, la vasocostrizione, la  guarigione delle ferite, la salute delle ossa, la coagulazione del sangue, il  desiderio sessuale: livelli di serotonina troppo bassi (o troppo alti) possono causare problemi di salute fisica e psicologica. Una ridotta concentrazione di serotonina a livello cerebrale può portare allo sviluppo di forme di depressione, mentre un suo eccesso produce la sindrome serotoninergica, una sindrome iatrogena non idiosincrasica, che dovrebbe essere considerata una vera  e propria intossicazione da serotonina.

sintesi della serotonina

La serotonina è una triptammina (5-idrossi-triptamina), sintetizzata a partire dall’amminoacido triptofano (5-HTP) attraverso una conversione intermedia in 5-idrossi-triptofano (5-HTP); fu isolata a Pavia da Vittorio Erspamer nel 1935, classificata inizialmente come un polifenolo e rinominata, due anni più tardi enterammina o enteramina, per essere poi chiamata serotonina definitivamente nel 1948: il nome di enteramina deriva dal fatto che le concentrazioni più rilevanti di questa ammina vennero localizzate a livello del tratto gastro-enterico nelle cellule enterocromaffini del tubo ove agisce da neurotrasmettitore con importanti funzioni biologiche. In seguito fu identificata nelle piastrine, da cui viene massivamente liberata nel siero durante la coagulazione del sangue, da cui il nome di serotonina, derivato da “siero” + “vasotonina”.

La maggior parte della serotonina presente nel corpo è nell’intestino: circa il 90% della serotonina si trova nelle cellule enterocromaffini del tratto gastrointestinale e viene rilasciato nella circolazione sanguigna e assorbito dalle piastrine; solo una piccola parte (indicativamente il 2%) è localizzata in diverse aree del sistema nervoso centrale, dove funge da neurotrasmettitore.

Le cellule enterocromaffini, presenti nelle ghiandole gastriche e nelle pareti dell’intestino tenue, mescolate alle cellule mucosali, sono derivate, da un punto di vista embriologico, dalla cresta neurale e sono assimilabili a quelle della midollare del surrene: contribuisce alla regolazione della motilità e delle secrezioni gastrointestinali. Parte della 5-HT secreta dalle cellule enterocromaffini entra nel circolo sanguigno dove viene assorbita, tramite un sistema di trasporto attivo (uptake) dalle piastrine, che la accumulano dal plasma, agendo sulla dilatazione dei vasi (da cui il nome di vasotonina) e contribuendo a regolare processi di omeostasi e guarigione.

Nel Sistema nervoso centrale, la 5-idrossi-triptamina è prodotta da un gruppo relativamente piccolo di cellule, principalmente contenute in delle strutture chiamate nuclei del rafe, un insieme di nove nuclei cerebrali, le cui connessioni si estendono però per tutto il sistema nervoso centrale, fino al midollo spinale: il sistema serotoninergico è coinvolto in importanti funzioni, svolge ad esempio un ruolo nella regolazione del tono dell’umore, nelle emozioni e nella sessualità, nelle funzioni cognitive, nella regolazione del sonno e dell’appetito.

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