ultimo aggiornamento: 16 Novembre 2023 alle 17:46
definizione
Disturbo estremamente fastidioso che si caratterizza per una serie di sintomi di varia natura quali l’aerogastria, il senso di sazietà, il gonfiore addominale, il bloating, la pirosi, che insorgono a digiuno o dopo mangiato oppure indipendentemente dall’assunzione di cibo, apparentemente sine causa, chiamato solitamente, nel gergo popolare “digestione lenta”: viene definito “dispepsia” in quanto questo termine descrive una difficoltà digestiva mentre il termine “funzionale” sta a indicare l’assenza di un danno o di una lesione evidente d’organo e, di conseguenza, il fatto che la sintomatologia sia dovuta solo a un’alterazione della funzionalità.
Occorre ricordare che dispepsia è già termine generico che ricomprende i disturbi della funzione digestiva, gastrici o intestinali, di qualunque natura essi siano, spesso utilizzato come sinonimo di “cattiva digestione”; dal greco δυσπεψία (dyspepsía → cattiva digestione), composto da δυσ– (dys– → alterazione, funzionamento anomalo) e πέψις (pépsis → digestione); non essendo mai stati definiti i parametri clinici che permettono di distinguere i soggetti sani dai soggetti affetti da patologie dispeptiche, non è possibile classificare i differenti casi sintomatologici in precisi quadri clinici: dispepsia è semplicemente il descrittore di una condizione di dis-stress gastro-intestinale, caratterizzato dalla presenza predominante di acidità gastrica e dolore, accompagnato spesso da pirosi, aerogastria, eruttazioni e rigurgiti (che possono portare allo sviluppo di nausea e vomito), fastidio e tensione persistente o ricorrente localizzato nell’epigastrio (talvolta dolente), più o meno associato a senso di pienezza ed anoressia, bloating, meteorismo, flatulenza e gonfiore addominale, associati talvolta ad alitosi.
La dispepsia funzionale ha un andamento variabile con periodi di quiescenza e altri di esacerbazione sintomatica, spesso in occasione di stress fisico o psichico. raramente si creano decadimento delle condizioni generali o grave dimagramento, e può essere considerata una disfunzione benigna, ma non per questo non ha ripercussioni sulla qualità della vita di chi ne è affetto.
La differenziazione delle differenti dispepsie serve a orientare semplicemente le ipotesi diagnostiche: la motivazione di fondo della dispepsia funzionale risiede in una condizione di disagio emotivo, che scaturisce da stati d’ansia, disconfort e distress, preoccupazioni (di tipo lavorativo, sentimentale, scolastico, economico …) che inducono uno stato di tensione in soggetti predisposti, provocando la somatizzazione del disagio emotivo: l’apparato gastrointestinale è tipicamente un’area bersaglio di quella che potrebbe essere definita come una forma di angoscia, dando luogo ai tipici sintomi della dispepsia funzionale che, durante o dopo i pasti, diventano più acuti.
Nel contesto della dispepsia funzionale possono essere distinti due varianti, contraddistinti da quadri sintomatologici in parte sovrapponibili, ma con caratteristiche che li differenziano: una prima variante è la cosiddetta “sindrome da distress post prandiale”, contraddistinta dal manifestarsi sempre in associazione ai pasti con sensazione di fastidio, senso di sazietà precoce e pienezza, mentre bruciore e dolore addominale sono molto lievi o assenti; la seconda, nota come “sindrome da distress epigastrico” (sindrome da dolore epigastrico), ha un quadro sintomatologico simile a quello della gastrite, con bruciore epigastrico e fastidio retrosternale che può manifestarsi in qualunque momento della giornata, sia dopo i pasti sia a digiuno, talvolta di difficile differenziazione dalla malattia da reflusso gastroesofageo (M.R.G.E.). In realtà quasi la metà delle persone affette da dispepsia funzionale presenta un quadro misto, in cui sono presenti entrambi le sindromi.
πέψη (digestione) & ψυχή (psiche)
che fare?
Poiché la “digestione lenta” o la “cattiva digestione” sono, per definizione, disturbi funzionali se non somatizzazioni di una stato di mal-essere che si collega al ben-essere dell’intero organismo, è importante per l’artigiano della salute intervenire con un approccio sistemico che tenga conto della complessità del corpo e della sua fisiologia.