“il limite di ogni dolore
è un dolore più grande„
(Emil Cioran)

ultimo aggiornamento: 27 Giugno 2017 alle 18:03

entesopatia inserzionale

L’entesi è la giunzione osteo-tendinea, cioè il punto dove un tendine si inserisce nell’osso: i tendini sono robuste strutture fibrose che “legano” i muscoli alle ossa; ogni tendine è formato da una sostanza molto resistente, chiamata collagene, e da una più elastica detta elastina. Per estensione, il termine viene utilizzato anche per descrivere l’inserzione dei legamenti e della capsula articolare all’osso.

La entesi è un organo, fibroso o fibrocartilagineo, che comprende i tendini, il periostio e la zona ossea di inserzione: la sua funzione non è quella di fungere esclusivamente da collegamento fra le compagini resistive e resilienti (l’osso) ed la componente dinamica e tensegretiva (il complesso neuro-mio-fasciale), ma disperde, anche, lo stress biomeccanico derivante dal movimento.

 

Le fibre collagene, che costituiscono la porzione terminale dei tendini o dei legamenti, sono mineralizzate ed inserite profondamente nella struttura del tessuto osseo; l’organo enteseale è un sistema complesso, che deve assicurare l’integrità funzionale osteo-miologica, prevenire frizioni o attriti conseguenti al movimento ed assicurare la necessaria resistenza meccanica alle forze compressive e trattive esercitate dai muscoli: nella zona inserzionale, l’esistenza di borse sinoviali o di tessuto adiposo assicurano lo sviluppo di “cuscinetti” in grado di ridurre gli sfregamenti esercitati dai tendini, mentre la formazione di una rete di trabecole ossee intorno all’entesi ed il coinvolgimento del periostio e della fascia profonda, garantisce un aumento della resistenza meccanica ed un incremento della “disgiunzione” dei vettori di forza coinvolti. 

All’interno della giunzione osteo-tendinea sono presenti numerose terminazioni nervose che informano, grazie a differenti tipologie di recettori, il sistema nervoso delle forze che agiscono sull’entesi stessa: la rilevazione istantanea delle forze coinvolte, permette l’attivazione di riflessi in grado di modulare l’azione sia del muscolo a cui appartiene il tendine, sia di muscoli agonisti o sinergici che contribuiscono all’espletazione del movimento ed al controllo della compagine osteo-articolare. 

La contrattura o l’accorciamento dei muscoli; attività atletiche intense o inadeguate; processi traumatici o infiammatori; manifestazioni di disorganizzazione neurologica, in grado di alterare l’equilibrio neuro-mio-fasciale rappresentano fattori favorenti lo sviluppo di un quadro di alterazione dell’entesi che possono dare luogo all’insorgenza di dolore talvolta importante, ed alterazioni o degradazioni strutturali della giunzione osteo-tendinea.

La flogosi a carico dei punti di inserzione dei tendini, dei legamenti e delle capsule sulla superficie cartilaginea dell’osso prende il nome di entesite, una patologia che può causare gravi limitazioni al movimento, oltre a innescare manifestazioni degenerative a carico di importanti articolazioni: il perdurare del problema porta, immancabilmente, vista la tendenza a recidivare, allo sviluppo di entesopatie. Le forme più comuni di degenerazione sono quelle del piede, a carico dell’inserzione del tendine d’Achille e della fascia plantare; della spalla, a livello dell’inserzione dei tendini della cuffia dei rotatori; del tendine rotuleo sul ginocchio.

La prevenzione del quadro entesitico permette di evitare l’evoluzione negativa del quadro infiammatorio e l’insorgenza dei processi degenerativi, invariabilmente debilitanti: attraverso tecniche di riprogrammazione neuro-mio-fasciale della Kinesiopatia® Osteopatica e dell’Oltrelostress Coaching® è possibile ripristinare il corretto equilibrio neuro-muscolare, normalizzando lo stato di contrazione cronica causato da posture errate o esercizi fisici non idonei o eccessivi. L’azione del professionista permette, in particolare negli atleti, soggetti in cui il problema tende a essere particolarmente significativo e ricorrente, non solo di prevenire l’infiammazione inserzionale e di prendersi cura del problema, ma di migliorare, allo stesso tempo, la performance atletica massimale.

L’allentamento delle tensioni distrettuali, la riattivazione della perfusione sanguigna nei tessuti, il ripristino della corretta percezione neuro-muscolare, il riequilibrio posturale ottenibili grazie al Cranio-Sacral Repatterning®, alla Kinesiopatia® Osteopatica e all’Oltrelostress Coaching® possono essere strumenti efficaci per permettere una migliore qualità del movimento, una riduzione dei processi degenerativi e di senescenza organica, oltre ad un significativo ben-essere

Impariamo a conoscere le entesi, le entesiti e le entesopatie.

Lascia un commento