sovraccarico funzionale

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ultimo aggiornamento: 20 Ottobre 2022 alle 17:48

definizione

Ipersollecitazione dell’organismo o di parti di esso, dovuta alla ripetizione di gesti e movimenti specifici, prolungata nel tempo e con frequenza eccessiva o con una elevata intensità, tali da determinare l’insorgenza di micro-traumi reiterati sulle strutture anatomiche interessate: la conseguenza dell’eccessivo lavoro può essere l’insorgenza di lesioni o patologie a livello muscolare, delle cartilagini articolari o dell’osso, oppure tendiniti, soprattutto a livello dell’entesi (entesite), in quanto la funzione dei tendini è quella di collegare il muscolo all’osso e di trasmettere allo scheletro, grazie ad una deformazione elastica, le forze prodotte dalle contrazioni muscolari ammortizzandone gli effetti (isteresi).

La cartilagine articolare, che ricopre le superfici ossee delle articolazioni, ha la funzione di distribuire omogeneamente i carichi sulle superfici articolari evitando che sollecitazioni meccaniche mal distribuite possano ledere la cartilagine stessa o l’osso subcondrale; carichi incongrui o sollecitazioni funzionali eccessive innescano processi di tipo degenerativo: le strutture cartilaginee sopportano stress di tipo compressivo ma subiscono l’effetto delle trazioni o le forze di taglio; a livello degli arti inferiori le sollecitazioni funzionali possono favorire l’instaurarsi di quadri di artrosi, andando dall’erosione superficiale della cartilagine fino alla esposizione dell’osso sub-condrale, vista la scarsa capacità autorigenerativa della cartilagine danneggiata.

L’osso, contrariamente alla cartilagine articolare, è in grado di rispondere alle sollecitazioni esterne con processi di adattamento e riparazione anche se può essere soggetto all’instaurarsi di “fratture da stress”, ovvero “lesioni da fatica” o “lesioni da usura”, conseguenti ad una sproporzione tra richieste funzionali e capacità dell’osso di fronteggiare l’affaticamento, o “lesioni da insufficienza”, che compaiono su un osso deficitario della componente minerale o della resistenza elastica, come si verifica nei quadri di osteoporosi o di osteomalacia.

Sintomo fondamentale delle lesioni da sovraccarico è il dolore, ingravescente e progressivo: l’instaurarsi di sindromi dolorose ad evoluzione cronica a carico dell’apparato locomotore è l’esito più frequente.

eziopatogenesi

Il sovraccarico funzionale può essere considerato un problema caratterizzato da poliedricità causale, in quanto i fattori che concorrono all’insorgere del problema sono solitamente eterogeni e molteplici; due sono solitamente i fattori casuali costanti: l’intensità del carico e la sua frequenza. L’agente causale è lo stress biomeccanico accumulato durante l’attività che, a seguito dei continui microtraumi prodotti dalla dinamica stessa del movimento, genera una condizione di infiammazione dei tessuti: la sollecitazione delle strutture corporee, reiterata, provoca il logoramento delle strutture con insorgenza di tendinopatie quali tendinosi, tenosinoviti, tendinopatie ed entesite fino alla rottura del tendine; l’effetto sulla componente articolare genera, solitamente, condropatie, mentre a livello osseo sono possibili fratture da stress.

La presenza di alterazioni morfo-funzionali è un elemento importante nella genesi del logoramento, potendo essere considerata una concausa intrinseca: difetti di assialità (del corpo, di un arto o di un segmento scheletrico), dismetrie degli arti inferiori, squilibri muscolari fra gruppi di muscoli flessori ed estensori o fra agonisti e antagonisti, debbono essere considerati cofattori eziologici; cifosi o scoliosi del rachide, ginocchio varo o valgo, piede piatto o cavo, pronato o supinato sono cause predisponenti endogene che possono favorire l’usura articolare di ginocchia, cuffia dei rotatori, gomiti e polsi mentre una non corretta distribuzione del carico posturale può causare fasciti plantari, infiammazioni del tendine di Achille, metatarsalgia e pubalgie.

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