ultimo aggiornamento: 13 Ottobre 2022 alle 17:09
definizione
Con il termine mioclono, dal greco μῦς (mýs → muscolo) e κλόνος (klónos → scossa), si suole indicare una serie ripetuta di breve e spesso fulminee contrazioni di un muscolo o di un gruppo di muscoli, che tende a dar luogo a spasmi clonici ripetitivi, cioè contrazioni brevi e involontarie, creando un’attività ripetitiva delle un’unità motorie coinvolte: si parla di riflesso mioclonico stapediale quando il muscolo stapedio (singolarmente o in sinergia con altri muscoli, talvolta in associazione con il muscolo stapedio controlaterale) rimane in uno stato di eccitazione continua o di paresi spastica.
Il riflesso stapediale, fisiologicamente, può essere definito come la contrazione riflessa del muscolo stapedio in risposta ad uno stimolo acustico potenzialmente pericoloso: l’attivazione del riflesso dal lato della sorgente sonora induce solitamente una contrazione bilaterale difensiva che irrigidisce la catena ossiculare dell’orecchio interno, smorzando la sensibilità uditiva; infatti la contrazione del muscolo stapedio ha una funzione protettiva delle componenti dell’orecchio interno, anche se interviene, con la sua azione, nell’estensione del campo uditivo e nel miglioramento della capacità discriminativa nel rumore. (Per approfondimenti si veda anche il lemma catena ossiculare timpanica).
L’insorgenza del mioclono, cioè della contrazione spastica, può trasformare un riflesso difensivo in un agente causale di un problema che può coinvolgere non solo le strutture dell’orecchio medio e dell’orecchio interno, la funzione uditiva e l’organo dell’equilibrio (labirinto vestibolare), ma avere ripercussioni su tutte le strutture dello splancnocranio, sull’area sub-occipitale e sulla base del cranio: tale situazione può essere responsabile dell’insorgenza di cefalee, cervicalgie o dolori alla mandibola, di ovattamento auricolare (ear fullness), disacusia e, spesso, contribuisce alla genesi dell’acufene.
La Kinesiologia Transazionale® è in grado di intervenire efficacemente, grazie ad una tecnica di riequilibrazione specifica, nei casi di distonia del muscolo stapedio o di alterazione del riflesso stapediale: alla presenza di un riflesso mioclonico stapediale, l’operatore professionale in Kinesiopatia®, può facilitare la riprogrammazione neuro-mio-fasciale dei muscoli stapedi, attraverso l contatto con punti specifici scoperto dal lavoro di ricerca e riequilibrio svolto da Francesco Gandolfi su decine di persone affette da questo disturbo. In molti dei casi trattati, la normalizzazione del riflesso stapediale si è rivelata risolutiva per ridurre o eliminare manifestazioni come cefalee, ipoacusie e disacusie, otalgia, dolori mandibolari, ottenendo anche discreti risultati nell’attenuamento delle manifestazioni associate al tinnitus ed agli acufeni.
Ovviamente il trattamento del riflesso mioclonico stapediale deve essere considerato una parte, seppur importante, del riequilibrio dell’intera area che non può esimersi dal prendere in considerazione la presenza di rockers, blocchi della cerniera atlanto-occipitale, alterazioni dell’articolazione temporo-mandibolare ed altre disfunzioni e/o faults presenti: la possibilità di effettuare una valutazione multidimensionale offre, all’operatore del ben-essere specializzato in Kinesiologia Transazionale®, uno strumento in grado di esplorare i possibili differenti agenti causali coinvolti o le spine irritative ed i co-fattori presenti.
L’utilizzo del Cranio-Sacral Repatterning®, deve essere considerato uno strumento di grande valore alla presenza di squilibri quali la presenza di riflesso mioclonico stapediale, potendo agire in profondità, seppure con dolcezza e delicatezza, sui delicati equilibri del sistema cinematico chiuso che caratterizza lo splancnocranio, l’area masticatoria e la zona dell’osso temporale e dello sfenoide.