riflesso stapediale

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ultimo aggiornamento: 14 Ottobre 2022 alle 1:22

definizione

Fisiologicamente, può essere definito come la contrazione riflessa del muscolo stapedio in risposta ad uno stimolo acustico potenzialmente pericoloso: l’attivazione del riflesso stapediale, dal lato della sorgente sonora potenzialmente dannosa, induce una contrazione bilaterale la cui funzione è la prevenzione di possibili lesioni del timpano e delle strutture dell’orecchio interno causate da suoni di intensità troppo elevata.

Il muscolo stapedio è il più piccolo muscolo del corpo umano: fuoriesce dall’eminenza piramidale della parete posteriore della cassa timpanica; innervato dal nervo faciale (VII nervo cranico), si inserisce al collo della staffa e, contraendosi, trae quest’ultima fuori dalla finestra ovale, riducendo la pressione sui liquidi labirintici.

La sua attività, svolge tre funzioni: azione protettiva, estensione del campo dinamico uditivo e miglioramento della discriminazione nel rumore; nel soggetto sano, il riflesso interviene ad intensità di stimolazione sonora di circa 70-80 dB al di sopra della soglia audiometrica, evitando così che suoni di intensità troppo elevata danneggino le strutture dell’orecchio interno. Il muscolo contraendosi estende il campo dinamico di 15-20 dB; in pazienti con paralisi del VII° nervo cranico la curva di intellezione del linguaggio diminuisce notevolmente sopra i 100 dB.

La contrazione del muscolo stapediale ha anche il compito di smorzare le componenti gravi del segnale sonoro (generalmente i rumori) aumentando così la capacità di comprendere la parola (componenti medio-acute) negli ambienti rumorosi.

L’attivazione cronica del riflesso stapediale può dare origine ad uno spasmo del muscolo stapedio, con possibile insorgenza del riflesso mioclonico stapediale, associato o meno, al manifestarsi di una sindrome del tensore del timpano: l’insorgenza del mioclono, cioè della contrazione spastica, può trasformare un riflesso difensivo in un agente causale di un problema che può coinvolgere non solo le strutture dell’orecchio medio e dell’orecchio interno, la funzione uditiva e l’organo dell’equilibrio (labirinto vestibolare), ma avere ripercussioni su tutte le strutture dello splancnocranio, sull’area sub-occipitale e sulla base del cranio, con la possibile insorgenza di cefalee, cervicalgie o dolori alla mandibola, di ovattamento auricolare (fullness), disacusia e, spesso, contribuisce alla genesi dell’acufene.

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