neonato

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ultimo aggiornamento: 10 Aprile 2021 alle 21:35

definizione

Il bambino nelle prime settimane di vita: neologismo ibrido, formato dal greco νέος (néos → nuovo) e dal latino natus (→ nato) derivato da gnasci che deriva etimologicamente dalla radice indoeuropea gen (→ dare alla luce, generare).

Indica il  passaggio dalla vita fetale alla vita extrauterina, periodo in cui viene messa a prova la capacità di adattamento dell’individuo alle mutate condizioni di vita, che gli offre l’ambiente esterno. Avendo abbandonato l’ambiente a temperatura costante, optimum rappresentato dall’utero materno, non ricevendo più dal sangue materno le sostanze necessarie alla respirazione e alla nutrizione dei suoi tessuti, il neonato deve provvedere con mezzi propri all’ossigenazione del sangue mediante la funzione respiratoria, al mantenimento della temperatura corporea in ambiente a temperatura variabile e alla propria nutrizione mediante la suzione e la digestione del latte materno.

squilibri dell’area sub-occipitale nel neonato

Già prima della nascita l’area sub-occipitale è sottoposta a tensioni e distorsioni connesse all’ultimo periodo della gestazione, quando il feto è avviato nel canale del parto ed il corpo fluttua “liberamente” nel liquido amniotico; durante il travaglio, le spinte uterine, la resistenza esercitata dal transito nel collo dell’utero e dalla vagina e le torsioni che subisce il corpo del nascituro sono ulteriori elementi che incidono sul “futuro” sviluppo.

Il peso della testa dell’infante, nei primi mesi di vita, è tale da richiede uno sforzo notevole, per poter eseguire “semplici” movimenti come ruotare il capo o sollevarlo: per quanto fisiologico, nel senso di comuni a qualunque neonato, l’impegno muscolare e le trazioni o le compressioni esercitate sulla giunzione C0÷C1 (C0∞C1), soprattutto alla presenza di distorsioni (anche se inapparenti), responsabili di squilibri posturali o di alterazioni della crescita e della funzionalità organica.

L’incompleta ossificazione dei condili occipitali del neonato, può divenire l’area di somatizzazione delle distorsioni o dalle compressioni causate dalle strutture viciniore; muscoli, legamenti, connessioni fasciali creano vettori che, agendo sulla giunzione fra atlante e occipite, possono creare schiacciamenti, trazioni o irritazioni dei nervi che fuoriescono dalla base del cranio: in particolare la prossimità del canale dell’ipoglosso al condilo occipitale rende questo nervo (XII° nervo cranico) particolarmente vulnerabile. Le tensioni si irradiano al forame giugulare, creato dall’articolazione fra l’osso occipitale e l’osso temporale, con ripercussioni sul nervo glossofaringeo (IX° nervo cranico), sul nervo vago (X° nervo cranico), sul nervo accessorio spinale (XI° nervo cranico): l’infiammazione o la compressione di queste radici nervose può causare una miriade di sintomi che spaziano dalle coliche gastro-intestinali al reflusso, dai disturbi della suzione e della deglutizione alla costipazione, dal torcicollo alla plagiocefalia, fino alla manifestazione di forme di meningismo.

coliche neonatali

Nel neonato, ma anche nel lattante e negli infanti, sono abbastanza comuni le coliche dovute alla distensione dell’intestino a opera di gas che si formano per fenomeni fermentativi o putrefattivi: normalmente implicano pianti inconsolabili e prolungati per diverse ore, senza causa apparente; i sintomi che la accompagnano includono il rigurgito del cibo, eccessi o difficoltà di eruttazione, vomito, e ovviamente dolori.

In alcuni casi la presenza di stenosi pilorica, contraddistinto dal restringimento del piloro, cioè della parte terminale dello stomaco che funge da valvola, che permette facilmente il passaggio del cibo dallo stomaco all’intestino tenue, fino a causare, potenzialmente, un blocco intestinale.

il Cranio-Sacral Repatterning® può essere considerato una scelta di elezione, per quello che riguarda le coliche gastro-intestinali del neonato: in genere, le aree d’intervento sono la base dl cranio e l’area del plesso solare; come anticipato, l’area sub-occipitale è l’area più suscettibile alla compressione e alle distorsioni, con interessamento del forame giugulare e del nervo Vago (X nervo), responsabile del controllo del sistema digestivo. Anche la sollecitazione della catena gangliare del sistema simpatico cervicale, essendo coinvolta nel controllo dell’irrorazione viscerale, può provocare un’iperstimolazione del ganglio celiaco, con il conseguente sviluppo di tensioni e spasmi nel sistema digestivo: la simultanea stimolazione del vago (sistema parasimpatico) e dei plessi del sistema nervoso simpatico crea problemi a tutto il sistema digestivo, dovuti principalmente alle loro funzioni contraddittorie che, causando conflitti funzionali, può provocare dolori epigastrici e spasmi che tendono a favorire molte delle manifestazioni di coliche.

Se le tensioni a livello dell’area diaframmatica, a livello del plesso solare e alla base del cranio non vengono prese in considerazione possono predisporre l’individuo a molti disagi durante la sua vita, quali ulcere duodenali o ernie iatali: lo stress somatizzato a livello del diaframma causa restrizioni spastiche anche nelle strutture ad esso associate e in particolare nell’esofago, dato che questi attraversa il diaframma per congiungersi con lo stomaco.

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