ultimo aggiornamento: 3 Maggio 2022 alle 10:56
definizione
Riflesso neonatale, conosciuto anche come “riflesso dei punti cardinali”, potendo essere evocato nei quattro diversi quadranti oro-buccali, il rooting reflex (riflesso di radicamento), è un riflesso primitivo del neonato, descritto da Prechtl, che si riscontra nelle prime tre settimane di vita; presente alla nascita, si attiva quando si tocca o si fa il solletico alla guancia o all’angolo della bocca del bambino: il bambino girerà istintivamente la testa verso lo stimolo, aprirà la bocca e si girerà di lato, cercando il seno o il biberon.
Il riflesso emerge durante la 28a settimana di gestazione con una leggera risposta alla stimolazione al labbro superiore ma non a quello inferiore, mentre a risposta alla stimolazione nei quattro diversi quadranti oro buccali si considera presente alla 37a settimana di gestazione.
descrizione
Questo particolare riflesso viene attivato da un leggero contatto intorno alla bocca e provoca azione attiva di ricerca con la lingua, l’apertura della bocca, la rotazione della testa e del collo, l’estensione e la flessione in direzione dello stimolo per trovare la fonte di nutrimento, sia essa il petto materno o il beccuccio del biberon; con la stimolazione della cute della guancia, preferibilmente la zona peribuccale laterale, il bambino gira il capo verso il lato stimolato e verso il lato opposto e ripete più volte questo movimento finendo col fermarsi dal lato stimolato, cui seguono successivamente dei movimenti di suzione e, al tempo stesso, il braccio del neonato si flette e la mano si muove in direzione della bocca aperta.
Questo riflesso è particolarmente presente quando il neonato è agitato e piange per una attesa prolungata del nutrimento. Si potrebbe ipotizzare che in tale situazione, di intenso significato frustrante, il neonato abbia bisogno di una serie di stimoli al fine di inibire e superare l’effetto frustrante precedente: il riflesso di radicamento è un metodo primitivo di sopravvivenza in quanto è necessario che il bambino trovi una fonte di cibo nelle prime settimane di vita. Un neonato girerà la testa non solo in risposta agli stimoli tattili, ma anche verso quelli sonori, olfattivi e visivi, muovendo la testa fino a trovare una possibile fonte di cibo.
Il riflesso è caratterizzato da una risposta fasica, cioè da una risposta di orientamento, attivata con l’apertura e l’attività di ricerca ( in gergo “brancolamento”) della bocca, ed una risposta motoria tipica, contraddistinta dal tentativo del neonato di localizzare il capezzolo (o il beccuccio del biberon) ed iniziare la suzione: il riflesso include la protrusione della lingua e la rotazione, l’inclinazione, la flessione e l’estensione del capo, in associazione alla focalizzazione dell’attenzione del neonato in direzione dello stimolo e dall’orientamento della posizione della mano in direzione della bocca.
Infatti questo riflesso stimola anche il posizionamento da parte del neonato della mano vicino alla bocca aperta ed al seno materno in maniera da poterlo toccare e addirittura, è stato osservato, di percuoterlo delicatamente durante la fase di nutrizione: questa attività è da ricollegare allo stimolo percussorio per la produzione di prolattina ma anche, per ragioni di sopravvivenza, per allontanare eventuali rivali dal capezzolo materno.
Il riflesso di radicamento sembra permettere al neonato di aprire ampiamente la bocca per afferrare il capezzolo materno ed inserirlo all’interno della cavità orale, in maniera tale da potersi attaccare in modo appropriato prevenendo eventuali pressioni dolorose sul capezzolo stesso; stimola inoltre l’attività della lingua in diverse posizioni, lateralizzazioni, elevazione e depressione durante la sua attivazione. La rotazione della testa porta ad una interazione con altri movimenti volontari ed involontari del neonato come le reazioni di raddrizzamento del collo, la flessione e l’estensione del capo, la rotazione verso i lati, gli schemi di movimento in diagonale e anche nel rinforzare la preparazione al rotolamento del neonato, che avverrà nei mesi a venire; la rotazione del capo può anche attivare il riflesso tonico asimmetrico del collo e può costituire anche una base posturale involontaria che interagisce con i movimenti volontari del capo e lo sviluppo di alcune espressioni, come ad esempio il sorriso e il movimento di annuire.
Questa singolare azione combinata costituisca la base per l’apprendimento, da parte del neonato, dei movimenti triplanari (sagittale, frontale e traverso) della testa e del collo, andando a stabilire importanti e necessari meccanismi di feed back per la maturazione della fondamentale funzione di controllo del capo.
considerazioni
Il neonato nutrito al seno materno possiede istintivamente una serie di reazioni motorie, che costituiscono il rooting reflex, che lo mette in condizione di controllare il processo di ricerca del capezzolo, del raggiungimento dello stesso e della presa di contatto, cui segue il rilascio e l’allontanamento: venendo generalmente nutrito ad entrambi i seni, il neonato viene stimolato nella realizzazione di questo processo in tutte le direzioni.
il rooting reflex, esprime la possibilità di fornire informazioni sensoriali importantissime al neonato, fondamentali per lo sviluppo della sua consapevolezza e delle consequenziali abilità motorie; presente alla nascita, generalmente tende a svanire ai tre mesi circa, fondendosi con l’azione volontaria: una volta che il bambino ha avuto ripetuti successi nell’individuare la fonte di cibo, smetterà di cercare (spostando la testa) e girando semplicemente la testa per agganciarsi. Nei bambini allattati al seno questo accade intorno alle 3 settimane anche se possono essere evidenti i segni del riflesso radicante fino a circa 4 mesi di età, quando i movimenti diventano più volontari piuttosto che istintivi.
L’attivazione del riflesso provoca nel neonato una speciale sinergia di movimento che si caratterizza con l’apertura e poi la chiusura della bocca, la protrusione e poi movimento di poppata da parte della lingua, inclinazione, flessione, estensione, flessione laterale e rotazione della testa; l’assenza del riflesso di radicamento nel neonato mette a rischio sopravvivenza mentre, al contrario, la sua persistenza oltre i tempi “fisiologici”, può influenzare negativamente lo sviluppo delle abilità motorie della bocca fino a giungere, in casi estremi, ad alterare lo sviluppo della produzione del linguaggio: può essere causata da problemi a carico del SNC, disfunzioni senso-motorie o farmaci somministrati dopo il parto.
Questa assenza può inficiare l’abilità del neonato di nutrirsi con efficacia al seno (o al biberon) mancando l’abilità di aprire la bocca e localizzare il capezzolo; la lingua non farà esperienza dei movimenti di lateralizzazione, di elevazione e di depressione con protrusione, necessari per la suzione. L’attività di nutrimento risulterà quindi disorganizzata, perché il braccio non si fletterà e la mano di conseguenza non si orienterà verso la bocca per stabilizzarsi e massaggiare il seno materno: il neonato avrà una esperienza sensoriale limitata per i movimenti e le rotazioni della testa ed anche interazioni limitate con altri riflessi ed altre reazioni
Viceversa, la presenza prolungata del rooting reflex potrebbe interferire con lo sviluppo normale delle abilità di suzione e dello sviluppo delle abilità motorie orali e del linguaggio, con un significativo incremento di reazioni di evitamento al contatto piuttosto che all’orientamento: quando il contatto viene applicato, il neonato potrebbe aprire la bocca in misura aumentata e con troppa intensità, andando a provocare una iperestensione del collo e la retrazione della lingua.
Una risposta asimmetrica al riflesso di radicamento può essere causata da una lesione al nervo facciale, da una lesione muscolare o addirittura da un danno al cervello: questa risposta atipica può causare una perdita di liquido da una parte della bocca e anche il trattenimento del cibo in una guancia in uno dei lati. Il permanere a lungo di una risposta asimmetrica al riflesso può causare uno sviluppo asimmetrico nella abilità della lingua e della bocca predisponendo il neonato al trattenimento del cibo nella guancia, alla perdita di liquido dalla parte della bocca colpita e ad una nutrizione di qualità insufficiente.