definizione
Per quanto esistano differenze nel cranio del neonato rispetto a quello dell’adulto, sia da un punto di vista morfologico sia funzionale, la struttura base è la medesima, potendo essere suddiviso in due differenti porzioni, lo splancnocranio ed il neurocranio.
La principale differenza fra le ossa del cranio dei neonati e quello dell’adulto è che le prime, per quanto lo sviluppo dello scheletro fetale inizia tra la IVa e la VIIIa settimana di gestazione per mezzo di processi di ossificazione membranosa ed encondrale, al momento della nascita sono ancora morbide e deformabili: questa peculiarità consente il passaggio della testa attraverso il canale relativamente stretto del parto al momento della nascita; oltre alla marcata flessibilità ed elasticità delle ossa in crescita, le singole ossa sono paragonabili a isole che galleggiano sul tessuto membranoso, come per coalescenza si muovono le une verso le altre per arrivare a completare la sinostosizzazione fisiologica e costituire le le articolazioni della calvaria, cioè le suture.
Alla nascita, anche se le suture non hanno ancora raggiunto le caratteristiche che le contraddistinguono nell’adulto, come ad esempio la particolare struttura tipica delle suture interdigitate, nei punti di convergenza di almeno tre ossa del neurocranio, sono localizzate ove si intersecano (almeno) due diverse suture craniche, sono presenti spazi non ossificati, ricoperti da membrane soffici al tatto: le fontanelle, che si trovano, nelle aree dove si completerà la sinostosizzazione delle le suture, attraverso un processo di coalescenza dei tavolati ossei.
La calotta cranica del neonato poi, è formata da cinque ossa piatte in crescita connesse per mezzo di sei aree di giunzione (suture) in cui queste si incontrano: nelle aree di raccordo sono presenti queste “zone molli” chiamate, appunto, fontanelle; nella parte anteriore del cranio vi sono due zone di ossificazione che genereranno l’osso frontale per fusione mediana, separate da una zona di crescita chiamata sutura metopica. Le due ossa parietali in crescita si affrontano medialmente lungo quella che sarà la sutura sagittale; l’osso occipitale in via di sviluppo, posteriormente, si insinua fra le due ossa parietali, con una forma che ricorda la lettera greca lambda, creando la sutura lambdoidea.
Essendo ossa dermali, nel neonato risultano ancora costituite da tessuto fibroso e, pertanto, sono flessibili permettendo alla nascita una deformazione del cranio e, successivamente, il graduale aumento della sua circonferenza sotto la spinta fisiologica della crescita dell’encefalo e delle strutture ad esso associate: il processo adattativo si esaurisce progressivamente durante l’espansione della teca cranica, quando si formano le suture e si ossificano le fontanelle stesse, generalmente fra due tre/mesi dal parto fino ai dodici/diciotto mesi di vita.
Nel bambino appena nato, le fontanelle sono sei: la fontanella anteriore (bregma, punto d’incontro tra la sutura coronale e la sutura sagittale) e la fontanella posteriore (lambda, tra la sutura sagittale e la sutura lambdoidea) dette anche fontanelle maggiori; le loro consorelle minori sono le due fontanelle sfenoidali (pterion, punto in cui si incontrano lo sfenoide, l’osso parietale parietale, l’osso temporale e l’osso frontale) e le due fontanelle mastoidee (asterion, punto in cui in cui convergono le ossa temporali, l’occipite e le ossa parietali).
Il tessuto cartilagineo, di cui è costituita la base del cranio, viene sostituito dall’osso solido vero e proprio già a partire dall’inizio della gravidanza anche se, al momento della nascita, non si è ancora completato: le articolazioni cartilaginee che mantengono flessibile il cranio del neonato, in particolare a livello della sincondrosi sfeno-basilare che non ossifica completamente, in genere prima dei 26 anni.