preoccupazione

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ultimo aggiornamento: 20 Ottobre 2023 alle 12:18

definizione

Letteralmente, occupazione fatta antecedentemente (anche in senso militare), ovvero occuparsi o prendere possesso di qualcosa in anticipo: da un punto di vista lessicale rappresenta l’occupare prima, cioè impegnare, anticipando gli altri; anche l’etimologia latina è legata a questo significato primigeno, in quanto praeoccupatio deriva dal verbo preoccupare, che ha descrive esattamente l’atto di invadere e di impadronirsi di un luogo prima di altri, acquisendo poi, in senso figurato, il significato di predisporre, impegnare, prevenire, anticipare, sorprendere, financo affrettarsi. Per un certo periodo, nell’evoluzione del significato della parola, in senso figurato, preoccupazione, preconcetto e pregiudizio sono divenuti sinonimi, descrivendo un’affermazione, una giudizio, o una formulazione espressa prima di quella fatta da altri, o fatta già da altri in precedenza.

Nel tempo la preoccupazione è si è trasformata da pregiudizio, cioè dalla formulazione di un’idea od una opinione concepita sulla base di convinzioni personali e prevenzioni generali, senza una conoscenza diretta dei fatti, delle persone, delle cose, tale da condizionare fortemente la valutazione che si fa dell’evento, a preoccupazione, ovvero dall’occuparsi di un convincimento in modo ossessivo, impadronirsene, al punto da focalizzare la propria attenzione e le proprie energie sul mantenerne il possesso, quasi in modo esclusivo.

Per quanto l’ipotizzare scenari futuri, anche se non se ne conoscono i possibili sviluppi, o l’occuparsi di un potenziale problema, cercando di anticipare soluzioni adeguate non è di per se un evento negativo, nella realtà la preoccupazione è divenuta la descrizione di un atteggiamento ossessivo, caratterizzato da un pensiero fisso e ricorrente che occupa la mente determinando uno stato di inquietudine, di apprensione, di ansia, di incertezza o timore: in pratica un’ansia anticipatoria con venature di paura per i possibili sviluppi futuri, che diviene assillo, fissazione, idea fissa, mania; un coacervo di pensieri, immagini, emozioni ripetute e incontrollabili che derivano da un’analisi proattiva del rischio cognitivo creata dalla mente per immaginare come risolvere potenziali minacce previste ed evitare le loro potenziali conseguenze.

Per quanto possa manifestarsi non necessariamente come atteggiamento drastico, limitandosi ad essere un pensiero che assorbe l’attenzione e su cui si concentra l’interesse, la preoccupazione, spesso, assume la forma di un’idea che occupa la mente generando uno stato d’animo ansioso, un assillo o un cruccio, provocando un sentimento di allarme, che talvolta porta le persone a sentirsi sopraffatte e turbate, a provare angoscia, talvolta sgomento o addirittura terrore per il possibile (e immaginario) futuro; la preoccupazione diviene pertanto un distress per un avvenimento non ancora avvenuto, spesso preconizzato (non di rado erroneamente) nella nostra mente, che crea uno stato di disconfort e disagio presumendo un evolversi della situazione in senso negativo: l’aspetto inquietante è che l’innescarsi di profezie autoavverantesi, associate alla risposta di stress che comporta la perdita di lucidità riguardo ai possibili scenari che si prospettano, favoriscono l’evoluzione negativa.

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