beanza

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ultimo aggiornamento: 17 Novembre 2020 alle 21:53

definizione

Il termine viene utilizzato per descrivere l’apertura di un organo cavo o di un vaso, oppure l’incontinenza di una valvola.

Chi pensasse di utilizzare questa parola come forma un po’ snob, considerandola un francesismo, rimarrebbe sorpreso nello scoprire l’origine etimologica: la parola deriva dal latino batare che significa “spalancare la bocca”

Si parla di cardias beante, riferendosi all’incontinenza dello sfintere esofageo inferiore, che può essere atonico; talvolta è presente una beanza pilorica (piloro beante) la cui possibile conseguenza è il reflusso biliare, disturbo sicuramente latore di disagi nell’adulto, ma particolarmente significativo nel neonato e nell’infante. Quando il canale uditivo, che ha il compito di riequilibrare la pressione fra il cavo timpanico e l’ambiente esterno, rimane aperto, si parla di tuba di Eustachio beante.

Il termine non ha necessariamente un significato patologico: il lume tracheale, grazie alla presenza degli anelli cartilaginei, rimane beante mentre l’esofago ha un canale virtuale, che si apre solo al passaggio del bolo alimentare.

In caso di dismorfismi della vagina, spesso conseguenti ad interventi chirurgici o ad episiotomia da parto, si osserva una beanza vulvare, che non permette il serraggio dell’introitus, associata frequentemente a distonie o discinesie del pavimento pelvico ed esposizione della porzione iniziale del canale vaginale: la dischiusura delle grandi labbra può facilitare l’insorgenza di fenomeni irritativi, candidosi, vulvodinia o la formazione di rumori dovuti alla risalita dell’aria all’interno della vulva.

La maggioranza degli esempi disfunzionali citati può essere considerata una dissinergia o una distonia neuro-vegetativa: il Cranio-Sacral Repatterning®, attraverso tecniche di riequilibrazione e normalizzazione, è in grado di normalizzare la corretta funzionalità valvolare e il sinergismo sfinterico.

Anche la Kinesiologia Transazionale® dispone di tecniche specifiche per intervenire direttamente su questo tipo di discinesie o distonie; occorre ricordare che gli squilibri che causano la beanza possono dipendere da una poliedricità causale oppure essere sostenuti da cofattori eziologici o spine irritative che devono essere identificate: grazie al test muscolare è possibile effettuare una valutazione multidimensionale che permetta di identificare i possibili agenti causali o fattori scatenanti che contribuiscono al quadro disfunzionale.

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