avulsione

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ultimo aggiornamento: 14 Ottobre 2020 alle 14:48

definizione

Termine utilizzato originariamente nel diritto per indicare il distacco, spesso violento: indica l’atto di estirpare o asportare una struttura anatomica od una sua parte, come avviene nell’estrazione dentaria, che si effettua quando il dente è gravemente compromesso dalla carie oppure in caso di lesioni periodontali o  periodonziopatia; dal latino avulsiōnem, derivato da avellĕre (→ strappar via), riferito a eventi traumatici indica solitamente il distacco di una struttura o di una parte di essa dal corpo.

L’avulsione sottintende la presenza di un’azione forzata e coercitiva, di uno strappo o di una rottura o strappo, come nel caso di un tendine (distacco parcellare, rottura del tendine), di un nervo (ad esempio nella neurotmesi), di un tessuto (lacerazione con perdita di sostanza) o di una qualunque parte del corpo; può essere anche essere definita exeresi, anche se il termine è più corretto se usato in riferimento all’ablazione, più che alla avulsione, in quanto entrambe le azioni (exeresi/ablazione) solitamente sono riferite all’asportazione di un tessuto in ambito chirurgico).

Si parla di avulsione osteo-tendinea in presenza di una lesione traumatica, in genere distorsiva, causata dalla presenza di intense trazioni esercitate sul tendine a livello dell’entesi: esempi tipici sono la rottura traumatica del C.L.B., con la formazione del segno di Popeye, o del tendine di Achille.

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