ultimo aggiornamento: 27 Settembre 2023 alle 23:21
definizione
Il Thomas Test, proposto nel 1878 dal dottor Hugh Owen Thomas, viene utilizzato per valutare la flessibilità e la capacità di allungamento dei muscoli flessori dell’anca, escludendo la presenza di contratture di questo gruppo muscolare e misurando il grado di estensione dell’articolazione coxo-femorale: la lunghezza e la tensione dei muscoli flessori dell’anca è direttamente correlata all’ampiezza di movimento disponibile (R.O.M.) a livello delle articolazioni dell’anca e del ginocchio; una ridotta mobilità dell’anca può essere annoverata fra gli agenti causali alla base di altre condizioni come la sindrome dello psoas, la sindrome dolorosa femoro-rotulea, la lombo-sciatalgia, la sindrome della banderella del tratto ileo-tibiale.
I muscoli che, in un certo qual modo, sono coinvolti nell’esecuzione del test di Thomas includono, in qualità di muscoli flessori dell’anca:
→ muscolo ileo-psoas – composto dal muscolo iliaco e dal muscolo grande psoas è un muscolo monoarticolare che agisce primariamente da flessore dell’anca, producendo anche una rotazione esterna dell’anca.
→ muscolo pettineo – muscolo monoarticolare è un flessore dell’anca che induce, con la sua attivazione, l’abduzione dell’anca.
→ muscolo adduttore lungo & muscolo adduttore breve – muscoli monoarticolari inducono l’adduzione dell’anca e, come movimento secondario, la flessione e la rotazione esterna.
→ muscolo adduttore magno – muscolo monoarticolare con la parte adduttrice promuove la flessione dell’anca e la sua rotazione esterna, mentre con la parte connessa ai muscoli ischio-crurali induce l’estensione dell’anca e la rotazione interna.
→ muscolo retto femorale – muscolo biarticolare, induce la flessione dell’anca e l’estensione del ginocchio.
→ muscolo tensore della fascia lata – muscolo biarticolare, induce l’abduzione, la flessione e la rotazione interna dell’anca e l’estensione del ginocchio.
→ muscolo sartorio – muscolo biarticolare, induce la flessione, l’abduzione e la rotazione esterna dell’anca e la flessione del ginocchio.
esecuzione del test
Il soggetto da esaminare, in postura eretta, è in piedi all’estremità di un tavolo con le pieghe dei glutei sul bordo (la stessa posizione iniziale garantisce coerenza tra test aggiuntivi): l’esaminatore posiziona una mano dietro il ginocchio del paziente e un’altra dietro la schiena prima di aiutarlo a distendersi sul lettino con il ginocchio flesso; viene applicata una forza di stabilizzazione postero-superiore all’A.S.I.S. sul lato sottoposto a test finalizzata a garantire che il bacino mantenga una posizione neutra. (Se il bacino non è stabilizzato e si muove in un’inclinazione anteriore, i flessori dell’anca potrebbero sembrare di lunghezza adeguata, dando un falso negativo.)
Il testato mantiene la gamba non interessata flessa e abbasserà lentamente la gamba interessata, lasciandola estendere il più possibile.
negli ultimi decenni è stata messa la sua affidabilità e appropriatezza, arrivando alla proposta di una sua versione corretta, il test di Thomas modificato.
Test modificato: il soggetto da esaminare giace supino con la parte bassa della schiena e l’osso sacro appoggiati sul lettino da massaggio; la gamba non sottoposta a test è a 90 gradi di flessione dell’anca (perpendicolare al lettino)
Aiuta a migliorare la precisione tra test/ritest
Errori nei test:
Il paziente si distende da solo, a meno che non esegua il test modificato
Il paziente porta l’anca in eccessiva flessione, creando un’inclinazione posteriore del bacino che allontana la coscia dal tavolo
La parte bassa della schiena e l’osso sacro non sono appoggiati sul tavolo
Portare entrambe le anche in flessione consente un’eccessiva inclinazione posteriore del bacino
Stabilizzazione pelvica impropria: consente l’inclinazione anteriore del bacino, dando l’apparenza di una lunghezza normale dei flessori dell’anca[1]