definizione
Il Renne test, sviluppato nel 1975, è finalizzato a valutare la presenza della sindrome della bandelletta ileo-tibiale: può essere eseguito al posto o in aggiunta al Noble compression test per una maggior precisone nella diagnosi differenziale del dolore laterale al ginocchio e talvolta crepitio durante la corsa; sia il test di Renne, sia il test di Noble devono considerati test provocatori, in grado di evocare i sintomi come indicatori di positività, mentre il test di Ober è meno invasivo e più generico.
Il soggetto da testare è in piedi, ponendo il peso sulla gamba da testare: l’esaminatore, mentre comprime l’area inserzionale della bandelletta ileo-tibiale, chiede di flettere la gamba, accovacciarsi, finché il ginocchio non raggiunge una flessione compresa tra 30° e 40°. eseguendo un mezzo squat: a gamba flessa, in grado di positività si manifesterà/esacerberà il dolore sopra l’epicondilo femorale laterale: è consigliabile che il soggetto testato posizioni una mano sulla spalla dell’esaminatore per mantenere l’equilibrio si accuccia; la palpazione è intesa a sentire un crepitio o uno schiocco o innescare un dolore all’epicondilo laterale come indicatore della positività, ovvero della presenza di una sindrome della banderella ileo-tibiale.
Il test può essere effettuato anche, come alternativa, chiedendo al soggetto di accosciarsi fino a raggiungere una flessione di 60°/90°, quindi rialzarsi lentamente mentre viene mantenuta una pressione sull’epicondilo femorale laterale ed eventualmente ripetere la procedure una seconda volta applicando questa volta una pressione più decisa con lo scopo di provocare il dolore laterale al ginocchio e aumentare il crepitio: solitamente il dolore o i sintomi si manifestano con un angolo di flessione del ginocchio intorno ai 20°/30°.
Un errore comune nell’esecuzione del test è la mancata stabilizzazione del soggetto testa; i soggetti che hanno problemi di equilibrio o non sono in grado di eseguire uno squat su una gamba sola, possono eseguire il test con entrambi gli arti inferiori in carico anche se il pericolo è che il testato possa compensare (inconsapevolmente) spostando il carico (la maggior parte del peso) sul lato opposto a quello della lesione.