Struttura sfinterica, costituita da una fascia fibro-muscolare, deputata a controllare l’immissione delle secrezioni epato-pancreatiche (bile) nell’intestino tenue, funge da orifizio di sbocco del coledoco e del dotto pancreatico nel duodeno, a livello del collo dell’ampolla di Vater.
Lo sfintere di Oddi è un sistema complesso costituito da tre differenti sfinteri: lo sfintere del coledoco, che avvolge le vie biliari provenienti dal fegato e dalla cistifellea, contenuta nel legamento epato-duodenale; lo sfintere del dotto pancreatico che controlla il fluido pancreatico trasportato dal dotto di Wirsung; lo sfintere epato-duodenale, una struttura muscolare a forma di otto che avvolge sia il coledoco e il dotto di Wirsung, sia, secondariamente, l’ampolla del Vater. In un numero limitato di persone, circa il 10% della popolazione, lo sfintere di Oddi può essere doppio ed accogliere separatamente il dotto di Wirsung ed il coledoco. L’eponimo è dovuto a Ruggero Oddi, anatomista e fisiologo italiano dell’inizio del XX secolo.
Lo sfintere di Oddi regola e controlla il rilascio della bile e del succo pancreatico nel duodeno, favorendo l’emulsione del chimo gastrico con i secreti epato-pancreatici che formano il chilo intestinale deputato ad essere digerito nel digiuno; evita il reflusso dei contenuti duodenali nei dotti biliari e nel dotto di Wirsung, prevenendo i processi infiammatori del pancreas; stimola il riempimento della colecisti con la bile epatica. La sua funzione è fondamentale per l’organismo, in quanto la sua chiusura tramite contrazione, nella fase del digiuno, causa la risalita della bile lungo il coledoco e, di conseguenza, lungo il dotto cistico, portandola alla cistifellea, dove verrà accumulata e concentrata; in seguito ad un pasto caratterizzato dalla presenza di lipidi, l’azione colagoga della colecistochinina, favorisce il rilascio della bile e l’apertura dello sfintere di Oddi, favorendo l’insorgenza di un’onda peristaltica.
L’attività motoria dello sfintere di Oddi è coordinata con quella del restante apparato gastrointestinale: lo sfintere è sensibile a molteplici stimoli neurologici e ormonali e può essere modulato, per mezzo di meccanismi riflessi, da altre aree dell’albero pancreatico-biliare; riceve sia un’innervazione ortosimpatica sia un’innervazione parasimpatica e la sua attività viene aumentata dalla stimolazione colinergica. La colecistochinina pare essere il principale regolatore ormonale e causa inibizione dello sfintere di Oddi con un effetto reciproco sulla colecisti (contrazione, per effetto colagogo), anche se anche altri ormoni, come la gastrina e la secretina, sembrano coinvolti nella sua regolazione.
Talvolta uno spasmo della muscolatura dello sfintere di Oddi provoca un’ostruzione benigna, non provocata da calcoli, del flusso di bile o del succo pancreatico: chi viene colpito da questa distonia sfinterica, in genere, presenta un dolore addominale non facilmente spiegabile, talvolta associato ad un incremento ematico degli enzimi epatici; spesso il quadro è l’espressione di una discinesia (discinesia sfinterica) o da fenomeni di ostruzione strutturale parziale (stenosi dello sfintere), spesso dovuta a flogosi, fibrosi o iperplasia della mucosa duodenale, frequentemente conseguenti al passaggio di piccoli calcoli nel dotto biliare comune a episodi ricorrenti di pancreatite.