ultimo aggiornamento: 14 Agosto 2023 alle 0:17
definizione
Disturbi episodici del sonno, che consistono in una serie di comportamenti insoliti che si manifestano appena prima di addormentarsi, durante il sonno o al risveglio: le parasonnie sono caratterizzate da comportamenti anomali o da eventi fisiologici indesiderati che avvengono durante specifici stadi del riposo o nei passaggi sonno-veglia; le manifestazioni tipiche possono includere movimenti, sogni, emozioni o percezioni correlate al sonno
I movimenti delle parasonnie possono apparire complessi e propositivi per gli altri, cioè sembrano finalizzati al raggiungimento di un obiettivo ma, in realtà, chi ne soffre rimane addormentato e, spesso, non ricorda che l’episodio si sia verificato; in alcuni casi, le parasonnie possono causare traumi e disturbare il sonno del paziente o di chi gli sta vicino.
Nella fase dell’addormentamento, quasi tutti manifestano contrazioni involontarie di breve durata degli arti superiori o di tutto il corpo o, talvolta, contrazioni alle gambe; alcune persone presentano paralisi del sonno (tentano di muoversi senza riuscirci) o brevi allucinazioni prima dell’addormentamento o al risveglio, mentre altre stringono o digrignano i denti oppure hanno incubi notturni.
classificazione
Le parasonnie rappresentano un gruppo eterogeneo di disturbi del sonno e sono caratterizzate da comportamenti anomali o eventi fisiologici inusuali che si verificano mentre si dorme; in particolare, le parasonnie possono verificarsi durante l’addormentamento, mentre si dorme oppure in prossimità del risveglio: avvengono senza particolari alterazioni dei meccanismi o dei cicli temporali quotidiani del sonno stesso. Le parasonnie comprendono un’ampia varietà di condizioni, completamente differenti tra loro, che possono essere distinte in:
→ parasonnie primarie: si tratta di disordini del sonno a sé stanti, indipendenti da altre condizioni mediche.
→ parasonnie secondarie: fenomeni indicativi della presenza di disturbi a carico di altri sistemi dell’organismo che si manifestano durante il sonno, cioè che dipendono da disturbi presenti negli altri sistemi dell’organismo (sistema motorio, sistema nervoso e sistema cognitivo).
Le parasonnie possono essere classificate anche a seconda degli specifici stadi del sonno in cui si verificano:
→ parasonnia non-REM, che si verificano durante il sonno non-REM (o NREM, Non-Rapid-Eye-Movement): il sonno con movimenti oculari non rapidi costituisce la prima fase del ciclo del sonno, che nella seconda, terza e quarta fase diventa molto più profondo; ognuna di queste fasi dura circa 90 minuti. Le parasonnie correlate a NREM, cioè nella fase in cui non sono presenti movimenti oculari rapidi, sono note anche come disturbi dell’eccitazione e sono caratterizzate da episodi ricorrenti di risveglio incompleto, reattività limitata ad altre persone che tentano di intervenire e cognizione limitata; la maggior parte delle persone che soffrono di disturbi dell’eccitazione hanno poca o nessuna memoria dei loro episodi. Questi disturbi includono:
→ risvegli confusionali – le persone che sperimentano risvegli confusionali mostrano un’eccitazione autonomica molto ridotta sotto forma di midriasi (pupille dilatate), tachicardia (battito cardiaco accelerato), tachipnea (respirazione accelerata) o sudorazione: al risveglio mostrano confusione mentale o comportamento confuso; i risvegli confusionali sono anche conosciuti come sindrome di Elpenor.
→ sonnambulismo – caratterizzato da attività motorie semplici o complesse, spesso finalizzate, di tipo automatico e coperti da amnesia (raramente se ne ha un ricordo onirico): si verifica quando le persone si alzano dal letto mentre sono ancora addormentate, ma mostrano una consapevolezza o una reattività limitata all’ambiente circostante; il sonnambulismo può causare anche lesioni se l’individuo perde l’equilibrio o si scontra con altri oggetti.
→ pavor nocturnus (o terrore notturno) – consiste nel parziale risveglio dal sonno profondo, in preda a uno stato di agitazione intensa. caratterizzato da episodi di paura che provocano solitamente il risveglio, spesso associato a urla notturne: che presenta questa parasonnia raramente risponde agli stimoli esterni e al risveglio non ricorda la fonte del terrore; questi episodi di terrore notturno durano in genere dai 30 secondi ai 3 minuti. Nei bambini, soprattutto se molto piccoli, i risvegli possono essere contraddistinti da pianto ininterrotto e inconsolabile.
→ comportamenti sessuali anomali legati al sonno – fenomeno noto anche come sexsomnia o sonnambulismo sessuale, caratterizzato da comportamenti sessuali insoliti durante il sonno, come la masturbazione aggressiva, l’inizio di rapporti sessuali o gemiti e vocalizzazioni a carattere erotico e sessuale.
→ disturbo alimentare correlato al sonno – manifestazione caratterizzata da episodi di alimentazione disfunzionale che si verificano al risveglio: la maggior parte delle persone che soffre di questo disturbo mostra una reattività limitata durante questi episodi e non ha memoria degli stessi; i rischi associati al disturbo alimentare correlato al sonno includono l’ingestione di sostanze tossiche, lesioni dovute alla cottura o alla preparazione del cibo e gli effetti fisiologici di un’alimentazione malsana o eccessiva.
→ parasonnia REM, che avvengono nella fase del sonno REM (Rapid-Eye-Movement): il sonno contraddistinto da movimenti oculari rapidi si verifica dopo le prime quattro fasi REM: dopo il primo ciclo completo del sonno, le fasi NREM e REM si ripetono ogni 90 minuti circa per il resto della notte; durante la fase REM, gli occhi si muovono più rapidamente sotto le palpebre, la respirazione è più veloce e si ha un aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna. Le parasonnie correlate alla REM più comuni includono:
→ disturbo del comportamento del sonno REM (detto anche disturbo di comportamento del sonno paradosso) – questo disturbo è caratterizzato da vocalizzazioni o movimenti insoliti durante la fase di sonno REM, spesso in reazione a un sogno: l’eloquio può essere, spesso, irriverente. I movimenti aggressivi possono includere movimenti delle braccia, pugni e calci: anche se il comportamento aggressivo non è intenzionale e non è diretto a una persona in particolare, chi soffre di questa parasonnia può ferirsi inavvertitamente o ferire la persona che ne condivide il letto; i movimenti sono attribuibili ad una disfunzione dei muscoli responsabili dell’atonia del muscolo scheletrico. Questa condizione è più comune nelle persone di età superiore ai 50 anni e in chi assume determinati farmaci antidepressivi.
→ paralisi del sonno isolata ricorrente – le persone con questo disturbo avvertono una completa atrofia corporea all’inizio del sonno, prima di addormentarsi, e al risveglio: durante questi episodi della durata solitamente di pochi minuti, chi è colpito da questa parasonnia non è in grado di muovere alcuna parte del corpo, innescando vere e proprie crisi di ansia e angoscia che sfociano nella paura di addormentarsi (clinofobia o ipnofobia).
Disturbo da incubi: non riguarda chi ha sogni spiacevoli una volta ogni tanto ma chi fa dei sogni molto vividi e ricorrenti, definiti da minacce alla sopravvivenza o alla sicurezza. Tali incubi provocano affaticamento, angoscia, ridotta capacità cognitiva e altri disturbi diurni. Il disturbo da incubo è una componente molto comune del disturbo post-traumatico da stress (PTSD). Durante questi episodi l’attività motoria è spesso limitata, nei bambini le cause sono da addebitare a fattori di stress di tipo psico-sociale.
Tra le parasonnie più comuni rientrano:
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→ incubi (sogni paurosi) – disturbo del sonno annoverabile fra le parasonnie del sonno REM; tipo di sogno che si presenta in modo angosciante e a volte è accompagnato da una sensazione di oppressione al petto e/o da difficoltà respiratorie. (Nell’immagine un dipinto su tela di John Henry Fuseli – “The nightmare” – 1781)
→ allucinazioni ipnagogiche (illusioni ipnagogiche) – esperienze intense e vivide che si verificano all’inizio o durante un periodo di sonno e avvengono spesso in aggiunta alle paralisi nel sonno; si tratta di una delle componenti dello stato ipnagogico, lo stato di coscienza di transizione dalla veglia al sonno.
→ spasmo ipnico – fastidiosa sensazione di cadere nel vuoto durante il sonno, determinata da una contrazione involontaria e benigna dei muscoli del corpo, in particolare della muscolatura di braccia e gambe: avviene con maggiore frequenza durante la fase iniziale del sonno: la contrazione involontaria muscolare notturna, denominata mioclono, avviene nella prima fase del sonno (parasonnia non-REM), quella in cui l’organismo si rilassa per favorire l’addormentamento.
→ crampi notturni alle gambe correlati al sonno → contrazioni muscolari improvvise e involontarie, che si manifestano sotto forma di spasmi, accompagnate da fitte dolorose molto intense, che si manifestano durante la notte, interrompendo il sonno, potendo arrivare a immobilizzare la parte colpita; solitamente colpiscono le gambe, in particolare ai polpacci, ma possono interessare anche le cosce e i piedi. I muscoli che ne sono colpiti si contraggono e irrigidiscono per alcuni secondi o qualche minuto, per una o più volte durante la notte.
→ sindrome delle gambe senza riposo (restless legs syndrome) – quadro sintomatologico caratterizzato da formicolii o un brividi percepiti nelle gambe, che creano la necessità di muoverle, spingendo chi soffre di questo disturbo a muoversi continuamente nel letto nel tentativo di alleviare questa sgradita sensazione, andando incontro a insonnia e privazione del sonno.
Che fare?
Premesso che ogni tipi di parasonnia ha delle caratteristiche proprie e pertanto possibili etiologie e trattamenti specifici, esistono stressor comuni, che possono essere il fattore scatenante, o elementi condivisi, in grado di esacerbare la sintomatologia: il distress risulta invariabilmente l’agente causale più frequente, sia per la sua azione diretta, sia perchè in grado di amplificare l’azione di altri co-fattori, di cui spesso è concausa, quali alcune dipendenze (consumo di confort food o junk food, abuso di alcol o cibo, disturbi respiratori nel sonno, aerogastria o reflusso gastro-esofageo, privazione del sonno …); anche condizioni infiammatorie a carico del sistema respiratorio quali ipertrofia delle adenoidi