muscolo interspinoso

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I muscoli interspinali fanno parte dei muscoli delle docce vertebrali del piano profondo:I muscoli interspinali fanno parte dei muscoli delle docce vertebrali del piano profondo e sono tesi tra i processi spinosi di vertebre contigue, hanno le proprie entesi a lato dei legamenti interspinosi, tesi tra i processi spinosi di vertebre contigue, hanno le proprie entesi a lato dei legamenti interspinosi; ben visibili nei tratti cervicale e lombare del rachide, si estendono dal sacro all’epistrofeo, anche se di piccole dimensioni, assieme aimuscoli intertraversari, giocano un ruolo fondamentale nel controllo cibernetico delle funzioni della colonna vertebrale: sono coinvolti nel mantenimento dell’equilibrio posturale, della centralità corporea e della consapevolezza spaziale, intervenendo nei movimenti di estensione e controllando la flessione. Sono innervati dai rami posteriori dei nervi spinali dalla IIIa vertebra cervicale alla Va vertebra lombare e, a causa di fenomeni di facilitazione segmentale, possono essere responsabili di distonie o discinesie dell’intero rachide, divenendo tra i principali artefici dell’insorgenza non solo di rachialgie, ma anche di sublussazioni vertebrali o fissazioni spinali. A livello del tratto cervicale, i muscoli interspinali sono più definiti, essendo costituiti da sei paia di muscoli che iniziano a livello dell’epistrofeo e terminano, interconnettendo la VIIa vertebra cervicale con la Ia vertebra toracica, a livello della giunzione cervico-toracica; nella regione del torso, possono essere evidenziati con chiarezza solamente nella parte alta della gabbia toracica, come se fossero una continuazione di quelli cervicali: si evidenziano fra la Ia vertebra toracica e la IIa vertebra toracica, talvolta giungendo fino alla IIIa vertebra toracica oppure fra la XIa vertebra toracica e la XIIa vertebra toracica. Nell’area lombare, proseguendo dalla XIIa vertebra toracica, proseguono fino alla Va vertebra lombare, occasionalmente con un ulteriore coppia che connette la Va vertebra lombare con il sacro. La loro piccola dimensione, il numero limitato di unità motorie di cui dispongono non permette loro di esprimere direttamente una forza sufficiente ad estendere il rachide o di contrastare il movimento flessorio, me l’elevata densità recettoriale che li caratterizza permette al sistema nervoso centrale di controllare l’escursione; piccoli modifiche del tono muscolare, a questo livello, inducono movimenti significativi del corpo, in quanto il loro accorciamento o pre-tensionamento causa risposte amplificate dei muscoli spino-dorsali, dei muscoli spino-costali e dei muscoli spino-appendicolari, poiché questi ultimi vengono attivati o inibiti come conseguenza dei cambiamenti nei rapporti intervertebrali.piccoli modifiche del tono dei muscoli interpinosi inducono movimenti significativi del corpo, in quanto il loro accorciamento o pre-tensionamento causa risposte amplificate dei muscoli spino-dorsali, dei muscoli spino-costali e dei muscoli spino-appendicolari  poiché questi ultimi vengono attivati o inibiti come conseguenza dei cambiamenti nei rapporti intervertebrali. L’azione di un muscolo dipende da dove è sita l’entesi su sui agisce la forza contrattile, in pratica, in quale punto si inserisce: poiché la colonna vertebrale è composta da singole vertebre, ognuna delle quali è formata da un corpo vertebrale, interconnesso con quelli delle vertebre soprastanti o sottostanti, grazie ad un disco intervertebrale che funge da shock absorber) e da un anello neurale da cui si diparte un’apofisi spinosa, ognuno dei muscoli interspinali può essere considerato la potenza di una leva che ha per hypomochlion l’articolazione zigapofisaria. Il legamento interpinoso, che si attacca all’apice del processo spinoso, può essere considerato come un “fine corsa” in grado di limitare il movimento di flessione, associato al rilassamento dei muscoli interspinosi, che, originando immediatamente a lato di questo legamento, nella porzione parasagittale della doccia vertebrale, stabilizzano i movimenti, rallentando la proiezione anteriore del corpo e agendo come attivatori dell’estensione, della rotazione e della torsione spinale, svolgendo pertanto non solo un ruolo significativo nella statica, ma anche nella deambulazione.

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