definizione
Parola nata dalla fusione di «fine» e «corsa», apparentemente il termine non necessita spiegazione, designando un congegno, uno strumento od un mezzo che permette di fermare la corsa di un organo od un movimento in un punto preciso: può essere considerato un dispositivo di controllo, un dispositivo di sicurezza, per evitare urti o manovre pericolose, finalizzato a promuovere l’arresto automatico di apparati in moto; solitamente è costituito da un organo sensibile (recettore) e da un organo di comando che provoca l’arresto vero e proprio.
biomeccanica del movimento e finecorsa
Nell’organismo umano i finecorsa svolgono un ruolo fondamentale nei servomeccanismo messi in atto per limitare i danni potenziali derivanti dalla contrazione muscolare, comportandosi come parti di un più ampio sistema di controllo del movimento; la maggioranza dei riflessi neuro-muscolari possono rientrare, a qualche titolo, fra i sistemi finecorsa essendo finalizzati a preservare le strutture articolari da potenziali danni, funzionando come «limit switch», cioè interruttori in grado di “spegnere” l’azione di un muscolo.
Si pensi, ad esempio, del ruolo svolto dai recettori del sistema propriocettivo e deputati alla cinestesia, cioè i vari fuso neuro-muscolare, organo tendineo del Golgi o ai recettori delle capsule articolari: tutti, in vario grado, hanno il compito di interrompere azioni che potenzialmente potrebbero danneggiare l’articolazione su cui inferisce il muscolo, cioè dove il tendine fa entesi, od il muscolo stessi.