sistema osteo-artro-mio-fasciale

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definizione

L’insieme di ossa (osteo), articolazioni (artro), muscoli (mio) e fasce connettivali che, agendo sinergicamente, permettono l’espressione motoria del sistema nervoso: fascia connettivale e muscoli costituiscono, anatomicamente e funzionalmente, quello che viene comunemente chiamato il sistema miofasciale, una rete ubiquitaria che avvolge, sostiene e collega tutte le unità funzionali del corpo (muscoli, ossa, articolazioni, organi interni) partecipando in maniera significativa al metabolismo e al benessere generale.

Questo complesso funzionale svolge un ruolo fondamentale nel garantire l’equilibrio del corpo ed una corretta postura: infatti è a livello del tessuto miofasciale che sono localizzate una grande quantità di fibre nervose sensitive che lo rendono il più vasto organo sensorio del nostro organismo; la presenza di meccanocettori all’interno della fascia si estende dalle strutture più superficiali fino ai legamenti viscerali ed alla dura madre cefalica e spinale (sacco durale), permettendo al sistema nervoso centrale di avere un quadro di quanto accade nei differenti distretti corporei avendo la possibilità di mettere in atto processi adattativi a livello locale e/o generalizzato.

L’innervazione sensitiva a livello muscolare del sistema cibernetico umano è garantita da differenti sistemi recettoriali quali i recettori muscolo-tendinei del Golgi (organi tendinei del Golgi), i corpuscoli del Ruffini, corpuscolo di Pacini ed i più piccoli corpuscoli Paciniformi: questi sistemi recettoriali rappresentano, in realtà solamente un quarto circa (25%) delle informazioni afferenti propriocettive mentre tutta la restante afferenza sensitiva ha origine dai “recettori interstiziali”, piccoli recettori spesso caratterizzati da terminazione nervose libere, presenti nel periostio, negli interstizi muscolari e nella fascia connettivale. Pur essendo spesso considerati nocicettori, termocettori o chemiorecettori, in realtà spesso possono essere considerati “recettori multimodali” e/o meccanorecettori, in grado di essere attivati sia da stimoli dolorifici sia meccanici.

Questa rete neurale sensoriale diffusa svolge un’azione di rilevamento afferente del posizionamento e del movimento dei segmenti corporei, influenzando la regolazione della pressione sanguinea, del battito cardiaco e della respirazione, sintonizzandole alle esigenze tissutali locali, per mezzo della modulazione del sistema nervoso autonomo; tale meccanismo coinvolge sia fenomeni di facilitazione segmentale, sia meccanismi che possono ricordare, entro certi limiti, il neurovascular coupling: l’attivazione dei recettori interstiziali, così come quella dei recettori di Ruffini, agisce sul sistema nervoso autonomo inducendolo a variare la pressione locale di arteriole e capillari presenti nella fascia, ed è in grado di incrementare il tono vagale generando cambiamenti globali a livello neuromuscolare, corticale ed endocrino ed emozionale.

Il sistema osteo-artro-mio-fasciale non si limita, però, alla componente mio-fasciale, ma permette anche al sistema nervoso di esprimere processi adattativi (interni o nei confronti dell’ecosistema di riferimento) per mezzo di catene cinematiche complesse ove la parte ossea si interconnette per mezzo degli snodi costituiti dalle articolazioni, che incrementano il R.O.M. possibile, esprimendo movimenti grazie alla componente muscolare (primo motore e forza attrice) che viene modulata dalla presenza della componente fasciale che agisce sia da sistema di tenuta che da elemento di isteresi graduando la forza espressa lungo i vettori di azione.

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