Dal greco ἄκρος- (ákros- → punta, estremità) e cianosi, κυάνωσις (kyánōsis → colorito bluastro, livido), derivato da κύανος (kyánōs → ceruleo, azzurrognolo): sindrome caratterizzata dalla persistente colorazione bluastra delle estremità del corpo, che si manifesta con cianosi e ipotermia a carico delle mani e dei piedi, talvolta di altre parti come il naso o i padiglioni auricolari; se non è conseguenza di una cianosi sistemica, è l’espressione di un disturbo del microcircolo, contraddistinto da fenomeni di vasocostrizione del circolo capillare, non associati ad una malattia arteriosa occlusiva, essendo assente la fase ischemica. L’acrocianosi si presenta in molte affezioni nelle quali si determina una deficiente ossigenazione del sangue (acroasfissia), anche se, in molti altri casi, la cianosi delle estremità costituisce un fenomeno locale isolato in dipendenza di condizioni anomale d’innervazione vascolare, limitate esclusivamente, o prevalentemente, ai territori in cui il sintomo si produce: si tratta di un processo di rallentamento capillare-venoso della corrente sanguigna della estremità delle dita. Il ristagno del sangue spesso si associa con deformazioni locali a carico delle parti molli e delle unghie nelle falangi terminali delle dita, alterazioni che vanno sotto il nome di “dita ippocratiche” o a “bacchetta di tamburo” (drum–sticks) e di “unghie a vetro di orologio“. L’esposizione al freddo è un fattore predisponente, ma spesso sono presenti disturbo neuro-ormonali che divengono la causa eziologica prevalente: occorre distinguere la cianosi delle estremità dai fenomeni di congelamento o dai geloni, in quanto queste condizioni sono spesso associate a dolore, assente nell’acrocianosi o dalla acrorigosi; ugualmente, esistono aspetti differenziali fra l’acrocianosi e il “fenomeno di Raynaud“, contraddistinto dalla presenza di episodi reversibili di pallore cutaneo delle dita delle mani o dei piedi, dovuti alla costrizione dei piccoli vasi esposti al freddo o a forti stress emotivi. L’acrocianosi si manifesta con una cianosi periferica persistente, simmetrica ed uniforme, soprattutto nelle mani, nei piedi e nelle parti distali del viso; spesso, le estremità del corpo sono fredde, sudano copiosamente (iperidrosi palmo-plantare), possono gonfiarsi, la cute può essere edematosa ed il dolore è assente, non si verificano alterazioni trofiche né ulcerazioni ed il polso arterioso periferico è normale.
acrocianosi
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