sacco durale

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definizione

Con questa locuzione si indica, solitamente, la dura madre del midollo spinale, una membrana monostrato, di aspetto cilindrico, posta in continuità con la dura madre dell’encefalo: origina a livello della fossa cranica posteriore, come naturale prosecuzione della dura madre encefalica verso il basso, fuoriuscendo dalla teca cranica attraverso il forame magno (foro occipitale); una volta imboccato il canale spinale, si prolunga fino alla seconda vertebra sacrale (S2).

Il sacco durale, nella sua porzione sacrale, non solo avvolge il midollo spinale, ma anche la continuità di quest’ultimo, ossia la cosiddetta cauda equina: il midollo spinale, termina tra la Ia e la IIa vertebra lombare, dopodiché ha inizio la cauda equina, che non è altro che il raggruppamento delle ultime 10 paia di nervi spinali, cioè le ultime 4 paia di nervi spinali lombari, tutte le 5 paia di nervi spinali sacrali e l’unico paio di nervi spinali coccigei.

Per l’intera sua estensione all’interno del canale vertebrale, la dura madre spinale non aderisce mai veramente alla parete dei fori vertebrali, ma si tiene a una distanza tale da generare uno spazio vuoto molto importante, il cui nome è spazio epidurale o spazio peridurale; nello spazio epidurale, prende posto del tessuto adiposo e ci sono i vasi sanguiferi.

In corrispondenza delle aree di emergenza dei nervi spinali dal midollo spinale, il sacco durale presenta delle caratteristiche perforazioni, le quali servono a consentire il passaggio degli stessi nervi spinali che sono diretti ai fori intervertebrali.

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